sabato 21 marzo 2015
Atanasio de Charette. L'Ultimo crociato di Pio IX. X Il Ritiro
X. Il Ritiro
Il gen. Athanase de
Cahrette aveva sposato in secondo nozze a Parigi il 12 settembre 1877 Maria
Antonietta Wayne van Leer Polk, giovanissima americana che aveva conosciuto a Roma Charette abbellì la Basse Motte che univa
il confort di un cottage alla semplicità un po’ austera di una residenza
signorle di campagna bretone. Il generale vi fece erigere una cappella le cui
mura furono ricoperti dai nomi dei morti del suo reggimenti.
La moglie gli diede due
figli: una femmina, Andree, nata nel castello de La Contrie il 10 marzo 1879 e
qui deceduta due giorni dopo e Charles Antoine nato a Parigi il 3 luglio 1880
che prese il titolo di marchese de Charette.
Il generale e la
baronessa de Charette erano molto cari alla corte pontificia. Il giovane
Charles-Antoine fece la sua prima comunione a Roma nel corso di una messa celebrata proprio per
lui dal Papa Leone XIII.
La situazione del successore
di Pio IX di fronte ad un Governo italiano anticlericale era molto difficile.
Fin dai primi mesi del suo pontificato dovette considerare le possibilità più
estreme: lasciare Roma o resistere con le armi in Vaticano.
Il 25 novembre 1881 il
gen. Charette scrive una circolare segreta riservata ai suoi fedeli zuavi “mi sono messo a disposizione di Sua Santità
Leone XIII nel caso in cui il Papa fosse obbligato a lasciare Roma. Sua Santità
ha preso atto della nostra offerta di servizio.”
Nel gennaio successivo il
Papa, ricevendo in udienza un parente di Charette gli confidò “dite al generale che si tenga pronto a
venirmi a difendere!”
Il 5febbraio, Raymond du
Paget, vecchio tenente degli zuavi, assiste alla messa del Papa il quale
conferma davanti a 40 persone “Il
reggimento non è disciolto. Che si tenga pronto”
Poi i mesi passarono e
cessarono gli allarmi. Leone XIII manifestava agli amici francesi ed al lor
paese un vivo affetto senza dare una particolare importanza al sistema di governo.
Il quel momento il Papa pensava che gli interessi della Chiesa in Francia non
si rafforzassero con l’astensione politica vantata dal conte di Chambord, ma
piuttoto con l’apporto delle forze cattoliche realiste al governo della repubblica.
Un giorno nel corso di una udienza privata, che gli Charette
avevano sollecitato al Papa, la baronessa domandò al Santo Padre il titolo di
“conte romano” per uno dei più vecchi ufficiali del reggimento degli zuavi.
Leone XIII si nformò se il candidato
fosse nobile alla qual cosa il generale scavalcando le regole del protocollo
rispose:
“Santo padre, penso che tutti gli zuavi che si sono battuti per la Santa Sede abbiano dato
prova di nobiltà”
“Bravo Charette,- rispose Leone XIII
ed accordò il titolo.
Con un Breve pontificio
del 10 marzo 1891 istituì la medaglia Bene Merenti in favore degli zuavi che avevano
servito per dieci anni.
Massimo Coltrinari
(massimo.coltrinari@libero.it)
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