L'Ultima difesa pontificia di Ancona . Gli avvenimenti 7 -29 settembre 1860

Investimento e Presa di Ancona

Investimento e Presa di Ancona
20 settembre - 3 ottbre 1860

L'Ultima difesa pontificia di Ancona 1860

L'Ultima difesa pontificia di Ancona 1860
Società Editrice Nuova Cultura. contatti: ordini@nuovacultura.it

Traduzione

Il presente blog è scritto in Italiano, lingua base. Chi desiderasse tradurre in un altra lingua, può avvalersi della opportunità della funzione di "Traduzione", che è riporta nella pagina in fondo al presente blog.

This blog is written in Italian, a language base. Those who wish to translate into another language, may use the opportunity of the function of "Translation", which is reported in the pages.

Onore ai Caduti

Onore ai Caduti
Sebastopoli. Vallata di Baraclava. Dopo la cerimonia a ricordo dei soldati sardi caduti nella Guerra di Crimea 1854-1855. Vedi spot in data 22 gennaio 2013

Il combattimento di Loreto detto di Castelfidardo 18 settembre 1860

Il combattimento di Loreto detto di Castelfidardo 18 settembre 1860
Per acquisto del volume:clicca sulla foto e segui il percorso: pubblicaconnoi-collanescientifiche/storiainlaboratorio/vai alla scheda/scheda pag.2

La sintesi del 1860

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Il combattimento di Loreto, detto di Castelfidardo 18 settembre 1860

Il Volume di Massimo Coltrinari, Il Combattimento di Loreto detto di Castelfidardo, 18 settembre 1860, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2009, pagine 332, euro 21, ISBN 978-88-6134-379-5, è disponibile in
II Edizione - Accademia di Oplologia e Militaria
- in tutte le librerie d'Italia
- on line, all'indirizzo ordini@nuova cultura.it,
- catalogo, in www.nuovacultura.it
- Roma Universita La Sapienza, "Chioschi Gialli"
- in Ancona, presso Fogola Corso Mazzini e press o Copyemme

martedì 30 maggio 2023

venerdì 10 febbraio 2023

Albo d'Oro Nazionale dei Decorati Italiani e Stranieri dal 1792 ad Oggi Periodo Risorgimentale

 

 

DOCUMENTO DI INPIANTO

 

Si indicano i campi che saranno esplicati nella GUIDA PER LA ALIMETAZIONE, LA IMPLEMENTAZIONE, LA CORREZIONE, E LA VERIFICA dell’ALBO D’ORO NAZIONALE  DEI DECORATI ITALIANI E STRANIERI DAL 1792 AD OGGI.

 

La Maschera di inserimento che si può anche definire “Cruscotto” riporta le seguenti indicazioni:

 

Home Page: Decorazioni Individuali e Decorazioni Collettive:

 

Decorato singolo:

- I Passo Inserimento: ANAGRAFICA DEL DECORATO SINGOLO

                                       Tabella Anagrafica – Anagrafica Decorato

- II  Passo Inserimento:  ASSEGNAZIONE DATI REFERENTI AL DECORATO

                                       Tabella Anagrafica  - Assegnazione Decorazione

 

Decorato Collettivo:

- I Passo Inserimento: ANAGRAFICA DEL DECORATO COLLETTIVO

                                      Tabella Anagrafica -  Anagrafica Decorato Collettivo                                 

-II Passo Inserimento: ASSEGNAZIONE DATI REFERENTE   AL DECORATO 

                                      Tabella Anagrafica Assegnazione Decorazione

 

 

Decorato Singolo;

ANAGRAFICA DEL DECORATO SINGOLO

I Campi sono 10:

Nome, Cognome, Genere (M)(F) , Militare o Civile, Nazionalità , Classe di Leva, Data di Nascita, Luogo di Nascita, Provincia di Nascita, (Regione di Nascita), Utente/Operatore.

 

ASSEGNAZIONE DATI AFFERENTI AL DECORATO

I Campi sono 10 :

Cognome e Nome, Grado Militare (o qualifica Civile), Forza Armata, (Arma/ Corpo), Specialità, Decorazione, Modalità di assegnazione Data (Ciclo di operazioni) dell’evento, Periodo storico (luogo e data di assegnazione), Motivazione, Luogo (Regione Stato) ove si è svolto il fatto , Riferimenti di legge , Fonti, Utente/Operatore

 

 L’Albo d’Oro Nazionale non riporta le Medaglie “Al Merito di Guerra”, al “Merito di Servizio”, Le Medaglie Commemorative,

Ogni altri tipo di Decorazione e di Onorificenza, sia Italiane che Straniere Uno studio particolare sarà fatto per indicare quale tipo

IL Data Base è predisposto per inserire le Medaglie al Merito dell’Esercito, Aeronautica, Marina, Carabinieri, Guardia di Finanza nelle loro varie classi, al momento escluse,

 

Decorato Collettivo

ANAGRAFICA DEL DECORATO COLLETTIVO

I Campi sono 8  :

Denominazione Decorato Collettivo, Soggetto Militare/Civile, Tipologia (Bandiera, Labaro, Stendardo, Gonfalone), Forza Armata, Arma/Corpo, Servizio/Specialità, Periodo storico (luogo e data di assegnazione della decorazione), Comune/Città,          (Submit)

 

ASSEGNAZIONE DATI AFFERENTI AL DECORATO

I Campi sono 11

Denominazione Decorato Collettivo, Decorazione, Data/Ciclo Operativo (da…a) Periodo Storico, Motivazione, Luogo ove fu svolto il fatto di valore, Riferimento di legge, Fonte, Note, Utente/operatore

 

 

I Campi sopra indicati, combinati fra loro, permetteranno di avere risposte a domande di ricerca, tutte incentrate sul Valore Militare.

 

LINK DI RIFERIMENTO E CONSULTAZIONE

 

La maschera di inserimento, detta anche “Cruscotto” riporta alcuni Link di rinvio che sono stati messi per completare il quadro di ricerca. Essi sono:

 

ARCHIVIO DIGITALE

L’Albo d’Oro Nazionale è la diretta estensione dell’ARCHIVIO DIGITALE DEI DECORATI AL VALOR MILITARE, voluto dal Presidente Zanardi (2012) e ne rappresenta la naturale evoluzione ed implementazione. L’ARCHIVIO DIVITALE per prassi deve essere sempre consultato prioritariamente quanto vi sono elementi ulteriori da ricercare.

 

CESVAM – PIATTAFORMA del Centro Studi sul Valore Militare

 

Sito ISTITUTO DEL NASTRO AZZURRO

 

Inoltre vi è una particolare voce definita che allarga la base delle indicazioni definita

 

INFORMAZIONI.

 

GUIDA ALL’INSERIMENTO. E’ stato utilizzato il blog  www.associazionismomilitare.blogspot.com, già attivo dal 2008, in cui sono state riportate le schede di tutte le provincie italiane in cui sono inseriti, a cadenza trimestrale, lo stato di avanzamento dell’inserimento dedicato alla predetta provincia. Inoltre riporta l’ANNESSO al INFOCESVAM, bollettino di informazioni del centro studi sul valore militare, bimestrale, che con il sistema twitter aggiorna lo stato avanzamento lavori nella costruzione dell’Albo d’Oro

 

QUADERNI ON LINE, espressione on line della rivista QUADERNI del Nastro Azzurro, trimestrale, che in una sua rubrica dal n. 1 del 2023, (Notizie CESVAM) riporta indicazioni e notizie sulla costruzione ed implementazione dell’Albo d’Oro. Via via QUADERNI ON LINE  ospiterà indicazioni

 

PUBBLICAZIONI è stato utilizzato il preesistente blog www.storiainlaboratorio.blogspot.com in cui saranno indicate anche tutte le fonti edite dall’Istituto del Nastro Azzurro (dal 1923 al 2023 e anni seguenti) che potrebbero essere utili per la costruzione e la implementazione dell’Albo d’Oro Nazionale e i luoghi ove tali fonti possono essere reperiti, oltre alla Emeroteca/Biblioteca dell’Istituto del Nastro Azzurro. Allo stato attuale detto blog deve essere implementato

 

Inoltre è allo studio l’ipotesi di utilizzare il blog www. Biblioteche.FondoColtrinari.blogspot.com al fine di inserire in un circuito bibliotecario già esistenze tutte le eventuali pubblicazioni reperite o da reperire che potrebbero essere utili come fonti per la creazione ed implementazione dell’albo doro nazionale in relazione alla esplicazione informatica di quello che si intende al momento come ALBO  D’ORO NAZIONALE DECORATI ITALIANI E ESTERI DAL 1792 AD OGGI – RACCOLTA DI TUTTE LE PUBBLICAZIONI CONCERNENTI I DECORATI AL VALORE MILITARE che nel linguaggio di lavro ha assunto al denominazione di ALBO D’ORO SU CARTA

 

Il progetto è incentrato sulla Decorazione (OMS/OMI – Ordine Militare di Savora/Ordine Militare d’Italia. Medaglie al Valore Militare) e sulla relativa Motivazione, con sullo sfondo il Decorato sia individuale che collettivo.

 

 Da qui discendono campi che dovranno permettere di svolgere ricerche a tutto tondo. Ovvero una Data Base a sostegno di tesi di laurea, ricerche avanzate e campagne di studio per archivi/documentazione, superando l’aspetto geografico (provincie ed aree) a sostegno dell’approccio del Valore Militare come fattore immateriale di ogni strategia.

 

Versione 30 settembre 2022 Pen Drive Orioli

martedì 31 gennaio 2023

Associazione di Storia Contemporanea Gennaio 2023

 

NEWS

dall’Associazione di Storia Contemporanea

 

 

 

 


DICEMBRE 2022

LA FRASE del MESE

 

 

Gent.me Socie e Soci,

buon 2023.

Trovate di seguito gli incontri previsti nel primo mese del nuovo anno.

Ricordiamo che venerdì 13 si svolgeranno online il Direttivo, alle 18.00, cui farà seguito, alle 18.45, la prima Assemblea dei soci con approvazione della Programmazione annuale: l’o.d.g. è stato precedentemente inviato e riguarda unicamente la Programmazione annuale associativa; a tutti i soci in regola con l’iscrizione – che va regolarizzata entro il 31 gennaio p.v. – sarà spedito link per collegarsi.

Cordiali saluti.

Marco Severini

Presidente ASC

 

GENNAIO 2023

 

1)      giovedì 12, Jesi (An), Circolo cittadino, ore 19.00, presentazione del libro di Marco Severini, Alda Da Rios la fondatrice del Soroptimist Italia, Ed. Aras, 2022 (Collana “Le crinoline”). Presentano Paola Zega, presidente Soroptimist Jesi, e la prof.ssa Anna Maria Isastia (Università La Sapienza-Roma). NEWS

2)      venerdì 13, piattaforma associativa, Consiglio Direttivo ASC, ore 18.00 e Assemblea dei soci, ore 18.45, con approvazione della Programmazione annuale associativa.  NEWS

3)      mercoledì 18, Roma, Casa dell’Aviatore (viale dell’Università 20), ore 17.30, presentazione del libro di Marco Severini, Alda Da Rios la fondatrice del Soroptimist Italia, Ed. Aras, 2022. Dialogano con l’autore le prof.sse Rita Tolomeo e Anna Maria Isastia, dell’Università La Sapienza di Roma.

4)      giovedì 19, Roma, Museo della Repubblica Romana e della memoria garibaldina (Largo S. Pancrazio), ore 17.00, presentazione del libro di  Marco Severini, Vivere la Repubblica romana del 1849 (1797 edizioni, 2023). Dialoga con l’autore Massimo Capocetti dell’Associazione “A. Cipriani”. NEWS

5)      martedì 24, Campagna (Sa), Centro Palatucci e Museo della Memoria, ore 17.00, la socia-prof.ssa Sara Carbone introduce e modera il dibattito sul libro di Alessandro Smulevich, Matti e Angeli. Una famiglia ebraica nel cuore della Linea Gotica. Diario 1943-1944, prefazione di Anna Foa (Ed. Pendragron, 2022). NEWS

6)      martedì 24, Battipaglia (Sa), Palazzo di Città, ore 17.30, la socia-prof.ssa Sara Carbone presenta il libro di A. Smulevich, Matti e angeli. NEWS

7)      giovedì 26, Ancona, Museo della Città, ore 17.30, nel quadro delle iniziative promosse per il Giorno della Memoria, presentazione del libro di Marco Severini, Storia di Alda Renzi e di un salvataggio collettivo del 1943 (Ed. Aras, 2022, nuova edizione). Dialoga con l’autore Tamara Ferretti dell’Anpi. NEWS

8)      venerdì 27, Marzocca di Senigallia, Biblioteca “L. Orciari”, ore 21.15, presentazione del libro di Marco Severini, Alda Da Rios la fondatrice del Soroptimist Italia, Ed. Aras, 2022 (Collana “Le crinoline”). Dialoga con l’autore la prof.ssa-socia Tiziana Casavecchia.

9)      sabato 28, Senigallia, Libreria Iobook (via Cavour 32), ore 19.00, presentazione al pubblico del nuovo marchio editoriale ASC, Millesettecentonovantasette. Dialoga con il pubblico la Direttrice scientifica, prof.ssa Lidia Pupilli. NEWS

10)  domenica 29, Colli al Metauro (Pu), Salone Mamma Linda, Tavernelle, ore 17.00, per la 5° edizione del Festival “Macchie e Inchiostri”, Marco Severini e Pierfrancesco Curzi dialogano sul tema “Le origini del conflitto russo-ucraino e le sue conseguenze sull’assetto geo-politico mondiale”. Modera Asmae Dachan. NEWS

venerdì 13 gennaio 2023

INFOCESVAM BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

 

INFOCESVAM

BOLLETINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE

centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org

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ANNO IX, 35/36, N. 6, Novembre – Dicembre 2022, 1 gennaio 2023

IX/6/626 La decodificazione di questi numeri è la seguente: IX anno di edizione, il mese di edizione di INFOCESVAM, 626 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi. Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes” dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo stesso argomento. Questo numero è principalmente  dedicato alla indicazione dei blog attivati come complemento della piattaforma www.cesvam.org

IX/6/627 – Il volume “Il Quadro di Battaglia del Regio Esercito Italiano – 10 giugno 1940 a cura di Massimo Coltrinari e Luigi Marsibilio è stato pubblicato. Progetto “Ordinamenti”. Il volume è disponibile presso la segreteria dell’Istituto.                                     

IX/6/628 Il Volume dedicato alla storia delle compagnie telegrafiste nella Prima Guerra Mondiale di Monica Apostoli è giunto alla fase del manoscritto 4. Avuto il visto del Collegio dei redattori è stato proposto alla Presidenza della Associazione Nazionale Trasmettitori per una pubblicazione congiunta. A metà gennaio 2023 riunione per le decisioni operative.

IX/6/629 Il blog www.atlantestrategico.blogspot.com riporta il quadro di insieme dei maggiori fatti geopolitici del momento attraverso carte esplicative. Utile per l’aggiornamento dei dati di situazione riguardante i maggiori problemi. Attivi i limk di riferimento per l’approfondimento dei temi proposti.

IX/6/630. Dal 15 gennaio 2023 l’Università “N Cusano” riprende appieno in presenza le sue attività sospese per via della esigenza sanitaria. Il ricevimento studenti sarà quindi anche in presenza per coloro che gravitano su Roma, fermo restanti le modalità seguite fino ad ora. Info  www.unicusano.it/master

IX/6/631 Albo d’Oro Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Il Dott. Roberto Orioli ha predisposto il programma base per la alimetazione con l’iscrizione dei decorati; attivato il collegamento con l’Archivio Digitale in essere.

IX/6/632 Il blog www.guerradiliberazionelastoria.blogspot.com riporta dati ed indicazioni riguardante elementi di aggiornamento del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943-1945. Indicazioni in merito sono riportati in merito al Volume dedicato agli Indici ed ai Percorsi di Ricerca

IX/6/633 Il volume dedicato alla Prigionia in Africa Orientale nel secondo conflitto mondiale  a raggiunto la realizzazione del manoscritto n. 2 Una sessione di ricerca è stata svolta il 13 e il 14 dicembre sia presso l’Archivio di Stato di Roma sia presso l’Ufficio Storico dell’Esercito a Via Lepanto dal Direttore, e dal  Dott. Giovanni Riccardo Baldelli.

IX/6/634. Albo d’Oro Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Indetta una riunione il 10 gennaio 2023 per l’attivazione delle modalità di alimetazione. Saranno Presenti il Direttore del CESVAM, il Dott. Orioli e la dott. Chiara Mastrantonio per la prima azione di tutoraggio.

IX/6/635 E’ uscito il n. 4 del 2022 Anno LXXXIII, Supplemento XXVII, Ottobre – Dicembre 2022, 27° della Rivista, di “QUADERNI” . Eventuali copie possono essere richieste alla segreteria (segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)

IX/6/636 Il blog www.prigioniadiguerra.blogspot.com riporta gli aggiornamenti del Dizionario minimo della Grande Guerra. Inoltre indicazioni sui volumi dedicati alle “Riflessioni sulla Grande Guerra” N. 13, n.14, n.15 della Collana I Libri del Nastro Azzurro

IX/6/637 Il blog www.uniformologia.blogspot.com riporta indicazioni sul costume  militare recente; in particolare riporta le uniformi della ex URSS  e dei Paesi del Patti di Varsavia. Inoltre tavole sinottiche dei gradi e distintivi e decorazioni degli eserciti dei paesi citati. Base per eventuali tesi di laurea riguardanti la Unione Sovietica e  il suo potere militare.

IX/6/638 Glossario 1945 per il Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 -1945. Alla data del 31 ha raggiunto e oltrepassato i 1000 previsti. Attualmente è alla revisione degli Autori. Contattata la Casa Editrice per la edizione a Stampa prevista per la metà del mese di Gennaio 2023.

IX/6/639 Il blog www.internamentoereticolati.blogspot.com riporta gli aggiornamenti sulla ricerca dedicata l’Internamento in Germania dal 1943 al 1945. Documenti per sostenere la tesi del III Fronte della Guerra di Liberazione. Sono state lette indicazioni che gli internati in Germania non fecero parte della Guerra di Liberazione. La prima domanda da porre a questa tesi è: alloca chi sono?.

IX/6/640 Target di Piattaforma Cesvam per Gennaio 2023. Aggiornamento Comparto “QUADERNI2 con l’inserimento di tutte le copertine della Rivista uscite fino al dicembre 2022

IX/6/641 La Rivista “QUADERNI ON LINE” ha avuto nel 2022 26036 lettori/accessi con una media di circa  2200 lettori/accessi con punto di oltre 3000 nei mesi più attivi.

IX/6/642  Il blog www.storiamilitare.blogspot.com riporta le tracce di tesi per il Master in Storia Militare Contemporanea  per la IV Edizione, Anno Accademico 2021

IX/6/643– Compendio 1945 del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione è arrivato al manoscritto n. 5 E’ predisposta la stampa presso la Casa editrice per la fine del gennaio 2023

IX/6/644. Nel n. 6 del 2022 del Periodo dell’Istituto nella IV di Copertina sono state pubblicate le Copertine dei Volumi 13, 14,15 su “Riflessioni sulla Grande Guerra” che completano il Dizionario Minimo della Grande Guerra

IX/6/645 -  Ricerca materiali ed iconografia del Nastro Azzurro. Approntato un piano di ricerca delle Medaglie e delle Produzioni dell’Istituto al fine di acquisire documentazione per i Libri del Centenario in fase di approntamento.

IX/6/646  Il blog www.studentiecultori.blogspot.com riporta indicazioni sulle modalità didattiche della frequenta dei master. In particolare indicazioni  sullo stato di apprendimento dei testi preposti tramite test facoltativi.

IX/6/647. Il blog “Atlanteitalia.blogspot.com raccoglie le note sulla situazione italiana attraverso le carte. Attualmente dei blog geografici è il meno frequentato, forse per via del mancato aggancio ai motori di ricerca.

IX/6/648 Target di Piattaforma Cesvam per Gennaio 2023. Aggiornamento Comparto “QUADERNI ON LINE con l’inserimento di tutti Indici fino al Dicembre 2022. Attualmente sono riportati gli indici fino al n. 55 riferito al Luglio 2020.

IX/6/649.  Il blog www.atlanteuropa.blogspot.com raccoglie le note di aggiornamento delle sinossi del Master di Politica Militare Comparata in relazione agli eventi sul confine orientale europeo e le sue conseguenze, soprattutto sul piano energetico e sull’equilibrio delle forze

IX/6/650 Prossimo INFOCESVAM sarà pubblicato il 1 marzo 2023. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio 2020) sono pubblicati su www.cesvam.org e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.

giovedì 22 dicembre 2022

mercoledì 30 novembre 2022

La campagna nelle marche 1860 I Martiti di Castelfidardo

 


Mentre le autorità sanitarie dell’esercito rilasciavamo attestati di lode al comportamento della popolazione di Osimo nei confronti dei feriti di entrambe le parti dello scontro del 18 settembre, da parte legittimista pontificia arrivarono pesanti accuse verso gli osimani.

In numerose testimonianze raccolte i feriti pontifici ebbero a lamentarsi del trattamento ricevuto. Queste lamentele furono raccolte in un volume, I Martiri di Castelfidardo”  da parte del De Segur, dando vita al mito dei legittimisti francesi e belgi che accorsero in Italia a salvare dalla rivoluzione la Cattedra di San Pietro e sacrificarono tutto, anche la loro vita, come i primi martiri durante le persecuzioni degli imperatori romani. Un mito molto forzato, anche in relazione a certi comportamenti dei soldati che, soprattutto a Loreto il 16 ed il 17 settembre non si comportarono in modo corretto verso la popolazione. DE Segur, che avrebbe fatto meglio ad intitolare il suo volume i “Martiri di Loreto” non avvalorando il nome di quello che “i nemici” avevano scelto  per il combattimento del 18 settembre, porta varie testimonianze.

Riguardo alla morte di Arturo, conte di Chalus, da Nantes scrive;

“Fu con altri feriti trasportato allo spedale di Osimo e stette calmo ed intrepido sopra l’insanguinario convoglio del suo dolore …. Dopo morto fu spogliato di tutto quello che aveva e non si si pote pure trovare la corona per mandarla alla famiglia. Fu sepolto ad Osimo. I Piemontesi non vollero che fosse scolpita sul suo sepolcro una iscrizione in memoria del suo valore e del suo coraggio.”[1]

La testimonianza di Giacinto Lanascot è la seguente

“.. finita la battaglia, i Piemontesi ci si cacciarono addosso come tigri per depredarci, e senza punto guardare se eravamo feriti ci malmenarono in modo orribile. Io portavo in dosso seicento franchi, e me li rubarono senza lasciarmi un soldo. Mi strapparono da dosso la medaglia datami dal Papa quindi le mie due pistole. Eccovi caro padre detto in buona parte come mi trovo”.

 



[1] DE Segur, A., I Martiri di Castelfidardo”, cit., pag. 173

domenica 20 novembre 2022

La campagna nelle Marche 1860 Il dopo

 

OSIMO E LE CONSEGUENZE DEI COMBATTIMENTI DEL 18 SETTEMBRE 1860

Osimo visse la giornata del 18 settembre con apprensione, immediata retrovia del campo di battaglia.

Terminati i combattimenti, nel primo pomeriggio del 18 settembre questi “era nel più completo abbandono per la fuga dei pontifici e per la scarsità dei servizi di cui poteva disporre l’esercito piemontesi, molti concittadini si recarono con vetture sul luogo e diedero a soccorrere i feriti, portandone in parte a Loreto e negli istituti, non solo ed un po' nelle varie chiese ad eccezione della Cattedrale (di Osimo) e di quelle troppo piccole, ed un po' nelle case private. Le signore e le donne della autocrazia e del popolo fecero a gara nel preparare le bende e nell’assistere i degenti. Quel giorno (18 settembre ) era la festa del nostro patrono San Giuseppe da Copertino ma, come ci raccontano i nostri vecchi che ne furono testimoni mentre sul presbiterio si salmodiava e si dava la benedizione ai pochi fedeli, si udivano i lamenti dei feriti giacenti sui lettucci di fortuna, sistemate nella parte della chiesa più prossimi all’ingresso principale e separata dal resto a mezzo di un tendone”[1]

Dal 13 settembre, come detto, il Gonfaloniere Bonfigli aveva assunto i poteri civili a seguito del ritiro dei gendarmi e degli ausiliari e di ogni autorità pontificia su Ancona. Su sua iniziativa il 18 settembre fu costituito un Comitato, di assistenza e soccorso composto da FR.E. Lor. Fiorenti, B.Bellini, Aug. Sinibaldi, Ant. Landinelli e Fr. Mazzoleni conb Fr. Petrini come segretario.

All’indomani del 18 settembre, passato il primo momento della raccolta e della sistemazione dei feriti, la situazione fu presa in mano in Osimo dal Cav. Alessandro Landinelli aiutato da suo fratello Antonio. I feriti furono smistati tra l’ospedale Comunale, detto anche Ospedale Vecchio, un ospedale allestito alla chiesa di San Marco, un terzo ospedale allestito a San Niccolò, un quarto ospedale a San Silvestro, un  quinto all’Orfanatrofio femminile, che aveva un appendice nel vicino Palazzo Pini, ed il sesto a San Francesco.

La organizzazione sanitaria dell’esercito sardo seguiva le connotazioni logistiche dell’epoca. Prevedeva una assistenza ai combattenti dall’indietro in avanti. Un ospedale da campo era stato impiantato ad Osimo diretto dal dott. Zavattaro, mentre un ospedale di prima linea , diretto dal sottointendente Luino, era stato dispiegato a Castelfidardo.[2] Alla Chiesa di Crocette erano dislocate le ambulanze della 4a Divisione (dott. Lai) e della 7a Divisione (Dott. Loretti) ed altri elementi dei servizi sanitari comprese le ambulanze reggimentali dei reparti ivi gravitanti. La Chiesa delle Crocette divenne il centro ove affluivano i feriti e presto si trasformò in un vero e proprio luogo di degenza. Nel suo cortile si provvide a sotterrare i Caduti.

Secondo la ricostruzione di Don Carlo Grillantini il 15 ottobre ad Osimo erano ancora degenti 315 feriti. A San Francesco, anche se non vi sono documenti scritti ma solo una testimonianza orale, Padre Cesanelli, afferma che i frati dovettero per qualche tempo girare nel loro convento camminando tra i letti dei feriti. Negli ospedali di Osimo prestavano servizio una decina di medici, oltre agli infermieri ed a quattro cappellani cappuccini, mentre le suore, Figlie della Carità, ed altro personale civile coadiuvavano il personale medico.

Nelle prime ore dopo i combattimenti emerse un dato che trova riporto nella relazione di Cialdini a Fanti. Vagavano sul campo di battaglia loschi figuri tutti intenti a spogliare i cadaveri e a depredare i feriti. Questa situazione può aver innescato un comportamento di reazione dei feriti verso chi li voleva soccorrere, scambiati per predatori. . Nel rapporto di Cialdini a Fanti la sera del 18 settembre viene evidenziato il comportamento dei soldati pontifici feriti di origine tedesca o svizzera di lingua tedesca che continuarono a combattere anche dopo essere stati feriti o essere fatti passare per finti feriti. Il rancore che questi provavano verso l’elemento indigeno, come lo chiamavano, ovvero italiano era al di sopra delle righe. Molto di questo personale, peraltro, proveniva da un reclutamento verso individui che volevano correre certe avventure, quindi moralmente deficitario. Aggiunto al fatto che elementi locali si diedero allo sciacallaggio si ha un quadro abbastanza esaustivo di questi tristi episodi.

Questo diede vita a una serie di polemiche sulla stampa nazionale e internazionale, soprattutto In Francia e in Belgio, a tutto danno della immagine delle nostra terra e dei suoi abitanti.  Osimo, divenne la metà di tanti viaggio, intrapresi dai parenti che volevano andare a visitare i proprii cari feriti o ammalati. (continua)



[1][1] Grillantini C., Storia di Osimo,  Pinerolo, Scuola di Tipografia Cottolengo, 1969, Vol II dal 1860 ad oggi. Pag. 703.

[2] Il Personale sanitario dell’esercito era considerato civile assimilato alla organizzazione militare. Prevdeva medici divisonali di 1° e 2° classe. Medici reggimentali di 1° e 2° classie, medici di battaglie di 1° e 2° classe  e medici aggiunti. CFr. Ales S., Dall’Armata sarda all’Esercito Pontificio 1843 -1861, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1990 pp. 157 e segg.

lunedì 31 ottobre 2022

Da una storia a La Storia

 


La cattura del generale De La Moriciére non fu voluta?

18 settembre 1860 (II Parte)

 

A sostegno della tesi che il generale De La Moricière non fu volutamente catturato dalle truppe sarde su ordine superiore del Comando Sardo, ovvero di Cialdini o uno dei suoi sottordinati per evitare complicazioni internazionali o altro l’Autore di questo scritto[1] porta testimoni oculari. Riportiamo le loro testimonianze:

Doga Celeste fu Antonio, pensionato garibaldino, ora ( 1910 n.d.a) residente al Poggio (frazione del Comune di Ancona) ascrisse di essere stato guida di una compagnia di soldati partiti da Camerano per troncare la ritirata del Lamoricère[2] . Al capitano gli disse che la strada breve e sicura per riuscire, era la strada di terra, tuttora esistente, detta dei Molini (lungo il torrente Boranico) che mena a quella del Trave, precisamente per dove più tardi avrebbe dovuto transitare il generale nemico. Da notarsi che il Doga per il suo mestiere di calderaio specialmente della campagna di Camerano e dintorni era molto pratico. Ma il capitano rispose che aveva l’ordine di andare a Massignano[3] e vi si fece guidare. Ivi giunto seppe che il Lamoriciere s’era fermato al convento dei Camaldolesi[4] sulla vetta del Conero da dove dopo una breve refezione era partito seguendo i sentieri del monte e costeggiando la frazione di Poggio fino al Trave.

Esclamò allora quel capitano “Che sbaglio abbiamo fatto.” come testimonia Giovanni Tangherlini fu Angelo ottantenne (siamo sempre nel 1910) ora residente al Poggio, e in quei tempi a Massignano.[5]

Questi lo guidò al Poggio stesso, ma troppo tardi che già il Lamoriciere s’era avvicinato ad Ancona, senza che si potesse più sperare di raggiungerlo.

Del tragitto percorso da Lamoriciere, come ho indicato più sopra, ho raccolto numerose testimonianze le quali tutte confermano che assolutamente si è cercato di inseguirlo, senza volerlo mai raggiungere, col troncagli la strada.[6]

Ora resta a domandarsi. Proprio vero che quel capitano di cui nessuno ha saputo dirmi il nome[7], s’era sbagliato, o è vero invece ch’egli avesse avuto ordini tassativi dai suoi superiori di lasciare liberamente entrare il Lamoriciere in Ancona per tutto predisporre alla difesa? [8] Se fosse vera questa seconda ipotesi, quali ragioni devono aver influito su tale decisione? [9]

Nella ricostruzione già fatta[10] emerge nella sua oggettività tutta la cronologia degli eventi, che permette già di rispondere a questa ricostruzione: l’intera vicenda si svolse dalle 13,30-14 alle 17,30 del 18 settembre 1860. Dal momento in cui il De La Moriciére, rendendosi conto della situazione tattica, ormai compromessa, da l’ordine di raggiungere Ancona o di mettersi in salvo a Loreto a tutte le sue truppe, fino a che non giunse in Ancona, alla Piazza del Teatro delle Muse alle 17,30. Le vie di scampo per i soldati pontifici erano tre: verso nord, verso Ancona che era l’obbiettivo per cui si erano messi in marcia il 13 settembre dall’Umbria, la via verso sud, lungo la litoranea, detta della “marina”, oppure ritornare a Loreto, da dove erano scesi quella mattina del 18 settembre. 

De La Moriciére scelse delle tre vie, quella nord, verso Ancona; passato per i poggi di Umana (Numana) raggiunse il convento dei Camaldolesi introno alle 15, si fermò quindici minuti e intorno alle 15,45-16 era al Poggio per poi proseguire su Ancona, dove arrivo alle 17,30, raccolto dai comandanti pontifici sulla piazza davanti al Teatro delle Muse.

Un dato viene dato per scontato. Nelle prime ore del pomeriggio come faceva il Doga a sapere che De La Moriciére sarebbe transitato per quella strada? Come faceva a sapere gli esiti degli scontri della mattinata a ridosso del Musone e la decisione del De La Moricière di prendere la via nord per raggiungere Ancona? Così pure, il generale Cugia di Sant’Orsola da Camerano mandava elementi della sua brigata in avanti dando l’ordine di catturare tutti i soldati pontifici incontrati impedendo loro di raggiungere Ancona. Nel contempo, verbalmente, perché per iscritto non risulta, dare l’ordine che se si fosse incontrato il gen De La Moriciére (ma lui come faceva a sapere che era per la via di Ancona?) lo si doveva tassativamente lasciarlo passare?

Nel momento in cui alle 14 - 14,30 Cialdini giunse sul campo degli scontri, che erano praticamente terminati, giungendo da Osimo, i suoi subordinati avevano già dato gli ordini per sfruttare il successo. Su ordine del generale comandante la Brigata Regina, Colonnello Brigatiere Avenati, il 9° Reggimento fanteria[11] mosse verso l’Aspio e passatelo, puntò decisamente su Numana che a quel tempo si chiamava Umana. Raggiuntela, riuscì a intercettare e disarmare 19 ufficiali e 223 soldati pontifici.[12]

Il Generale Cugia di Sant’Orsola, alle prime luci dell’alba del 18 settembre, come visto nella precedente nota, aveva occupato Camerano, ma aveva assunto un atteggiamento prettamente difensivo, dovendo garantire le spalle ai reparti che combattevano fronte sud. L’evolversi della situazione fece sì che non prima delle ore 14 il Cugia cambiasse atteggiamento, passando a quello offensivo. Da Camerano era facile bloccare ogni litoranea per Ancona. Infatti, come detto, fu dato ordine ad elementi della brigata di procedere per colonna ad occupare Massignano. Occupatela intorno alle 15,30-16, un drappello di 25 uomini al comando del cap. di Stato Maggiore Mazzoleni si spinse oltre ed occupava i poggi sopra Sirolo. Il cerchio era chiuso. Se si considera che i combattimenti cessarono intorno alle 14 e due ore dopo tutte le vie litoranee verso Ancona erano chiuse, si può dire che i comandanti Sardi agirono di iniziativa in modo veramente encomiabile.  Nei quindici rapporti esaminati dei Comandanti presenti sul campo non vi è traccia di ordini o altro relativi alla disposizione di non catturare il De La Moricière.[13] Soprattutto quello del generale Cugia di Sant’Orsola, che inviò elementi della sua Brigata a Massignano, né in quello del cap. Mazzoleni. Gli ordini erano chiari per tutti: catturare il maggior numero possibile di soldati pontifici impendo che questi raggiunsero Ancona.

Una grande operazione di omertà tacere questo ordine? Favorire l’arrivo in Ancona del Comandante in Capo, affinchè organizzasse al meglio la difesa. Certamente Fanti avrebbe chiesto precise spiegazioni a Cialdini di questo ordine che contraddiceva tutti quelli emanati in precedenza. Nel rapporto delle ore 21 del 18 settembre 1860 a Fanti, Il Cialdini, nel descrivere la giornata appena trascorsa, scrive…

“IV Gran Comando Militare. Osimo[14] 18 settembre 1860 ore 9 sera.……ho battuto De La Moricière che è tornato a Loreto……

Le mando direttamente questo rapporto onde l’E.V. manovri per tagliare la ritirata al corpo di La Moriciére che non ha altra via fuorché quella che da Loreto per Porto Recanati lungo il mare conduce a Fermo. Le sue truppe devono essere in uno stato di completa demoralizzazione. Per conto mio farò quello che posso per inseguirlo.”[15]

Cialdini mostra tutta la volontà di catturare il maggior numero di soldati pontifici compreso il loro Comandante in Capo. Inoltre è convinto che De La Moriciére sia a Loreto e l’unica via aperta è quella per Fermo. Non sa che il De la Moriciére ha preso la via di Ancona, ove è arrivato alle 17,30.

 

Il De La Moricière riuscì a raggiungere[16] Ancona perché si muoveva a cavallo, mentre le truppe sarde che furono impiegate per chiudere le strade per Ancona si muovevano a piedi. Nonostante la celerità degli ordini e la loro esecuzione immediata, il De La Moriciére riuscì a non farsi intercettare solo per poche decine di minuti, al massimo una mezz’ora. In guerra avere un po' di fortuna non gusta mai.

Sul campo da parte pontificia vi erano solo due generali, il De La Moriciére e il de Pimodan. Come facevano i testimoni oculari a sapere chi dei due generali era il De La Moriciére? Come facevano a sapere che il de Pimodan era stato ferito solo quattro ore prima ed ora era all’ambulanza delle Crocette?  Il fatto che tutti parlano decisamente del De la Moricière é veramente sospetto. L’Autore conclude il suo articolo con due bei paragrafi

“Non a me, umile raccoglitore di notizie storiche è dato significare una risposta esauriente. Ad altri quindi conoscitori profondi delle condizioni politiche nazionali ed internazionali di quei tempi lascio la parola. A me basta aver trovato conforto di testimonianze le quali ancora una volta assodino che se il generale Lamoriciere nella sua ritirata si trova fuori della portata dei cannoni, non fu abilità la sua, e che fu imperizia o altro da parte dell’esercito piemontese l’essere riuscito senza moleste a scappare da Castelfidardo ad Ancona.”

Conclusione che non può essere accettata, per evitare che si crei una nuova versione dei fatti basata su quello che si vuole che sia stato e non quello che è stato: gli ingredienti ci sono tutti: i testimoni oculari prima di tutto. Sono testimonianze da prendere con le molle. Dopo cinquant’anni dagli avvenimenti si può raccontare di tutto ed il contrario di tutto. Il De La Moriciére riuscì a sfuggire alla cattura perché aveva il vantaggio dell’iniziativa e si muoveva a cavallo. Infatti in quel tardo pomeriggio del 18 settembre ad Ancona giunsero solo e solamente dei cavalieri; i soldati a piedi giunsero nella nottata. Accusare di “imperizia l’esercito piemontese” è offensivo; è vero il contrario: i comandanti furono intelligenti, attivi e decisi. Per “o altro” (questa è dietrologia che è sempre un buon ingrediente per storie accattivanti) non è necessario spendere parole. Accusare i Comandanti sardi, non sapendo nemmeno dove fossero (Si cita il generale Morozzo Della Rocca che il 18 settembre era a Perugia in quanto il 23 settembre prende alloggio a Camerano) e quale era il loro ruolo, di aver dato l’ordine di non catturare il De La Moriciére per ragioni oscure ed inconfessabili, si aggiunge a tutto quel affastellamento di “fake news” che avvolge ancor oggi questi eventi. Ed ancora in molti ci vanno dietro.

 De La Moriciére poi non mise mai piede a Castelfidardo. Lui raggiunse Loreto dall’Umbria ed operò da Loreto e nella piana di Loreto; nelle sue memorie cita questa località poche volte, e sempre in modo indiretto e subordinato.

E’ sempre un buon esercizio l’esegesi di testi e confrontarli con le fonti, di tentare di scrivere la Storia, in generale, e la Storia Militare in particolare.[17] Ovviamente si è a disposizione per ogni eventuale approfondimenti.



[1] La Cattura del generale Lamoriciere non fu voluta? In “Per il primo centenario della liberazione delle marche, numero unico pubblicato dall’Associazione Marchigiana per la Storia del Risorgimento italiano, Roma, 1910.

[2] Vedi oltre. Erano i reparti della Brigata Como in azione su ordine del gen. Cugia di Sant’Orsola

[3] Ordine dato dal generale comandante la Brigata, volto a sbarrare la strada ai soldati pontifici che avevano preso la via di nord est verso Ancona.

[4] Il De La Moricière raggiunge il Convento dei Camaldolesi alle 15 circa e vi sosto 15 minuti. Come faceva il testimone a sapere quanto successo quarantacinque minuti prima?

[5] Certamente sarebbe stato un bel colpo aver catturato il Comandante in Capo nemico. Forse il rammarico sta tutto qui.

[6] Sarebbe interessante sapere le testimonianze raccolte, che certamente sono dei civili. Nei rapporti dei comandanti sardi, come si dirà oltre, non vi è traccia di questo argomento.

[7] Era il cap. di Stato Maggiore Mazzoleni, che a Massignano ebbe il compito di proseguire verso ovest e raggiungere i poggi di Sirolo con il compito di fermare tutti i soldati pontifici che incontrava e farli prigionieri.

[8] Furono impiegate diverse compagnie a comando dei loro capitani. Dare ordini tassativi a livello di compagnia, cioè ai capitani, avrebbe significato, come si dirà, che nei rapporti successivi dei predetti capitani questo sarebbe stato rilevato. In nessun rapporto emerge questo dato.

[9] Il fascino delle storie raccontate e non documentate è tutto qui: lanciare interrogativi, mettere i dubbi, creare situazioni, sperando che il sassolino inizia a rotolare e trasformarsi in valanga.

[10] Coltrinari M., La Giornata di Castelfidardo 18 settembre 1860. Il passaggio delle Marche dallo Stato preunitario allo Stato nazionale, Castelfidardo, Fondazione Duca Roberto Ferretti di Castelferretto Italia Nostra Onlus Sezione di Castelfidardo Lions Club Recanati Osimo, 2008, pag. 177 e segg.

[11][11] Due battaglioni e se compagnie al comando del ten. col. Duranti.

[12] Rapporto al Sig. Comandante generale la 4° Divisione attiva (al campo Quadrivio di San Biagio, 22 settembre 1860. Il Comandante la Brigata Regina Colonello Brigatiere Avenati, in Ministero della Guerra Corpo di Stato Maggiore Ufficio Storico, La Battaglia di Castelfidardo, Roma Tipografia del Genio, 1903.

[13] Se l’ordine era stato effettivamente dato, anche verbale, una traccia nel rapporto del subordinato ci doveva essere a giustificazione che sì era stato eseguito. 

[14] Notare che questo rapporto porta la data del 18 settembre 1860 ed indica come sede del Quartier Generale del IV Corpo Osimo.

[15] Coltrinari M., La Giornata di Castelfidardo 18 settembre 1860. Il passaggio delle Marche dallo Stato preunitario allo Stato nazionale, cit. pag. 190

[16] Il totale dei soldati pontifici che raggiunsero Ancona furono 127 Cavalieri, 29 fanti, alla spicciolata favoriti anche dalla loro esiguità, e 17 via mare nei giorni successivi. Questo risultato è la vera sconfitta per il De La Moricière: degli 8500 uomini partiti dall’Umbria che dovevano rinchiudersi in Ancona e dare vita ad una resistenza ad oltranza, giunsero solo 173 uomini pari a poco più del 2%.

[17] L’oggetto di queste due note sarà parte integrante dell’aggiornamento del Modulo di Storia del Risorgimento al Master di 1° Livello in Storia Militare Contemporanea dal 1796 al 1960. IV Edizione attivato presso la Università degli Studi N. Cusano Telematica Roma (www.unicusano.it/master) di cui l’Autore vi è il Direttore Scientifico e Docente.