martedì 30 maggio 2023
venerdì 10 febbraio 2023
Albo d'Oro Nazionale dei Decorati Italiani e Stranieri dal 1792 ad Oggi Periodo Risorgimentale
DOCUMENTO DI INPIANTO
Si indicano i campi che
saranno esplicati nella GUIDA PER LA
ALIMETAZIONE, LA IMPLEMENTAZIONE, LA CORREZIONE, E LA VERIFICA dell’ALBO D’ORO
NAZIONALE DEI DECORATI ITALIANI E
STRANIERI DAL 1792 AD OGGI.
La Maschera di inserimento
che si può anche definire “Cruscotto” riporta le seguenti indicazioni:
Home Page: Decorazioni
Individuali e Decorazioni Collettive:
Decorato singolo:
- I Passo Inserimento:
ANAGRAFICA DEL DECORATO SINGOLO
Tabella Anagrafica –
Anagrafica Decorato
- II Passo Inserimento: ASSEGNAZIONE DATI REFERENTI AL DECORATO
Tabella
Anagrafica - Assegnazione Decorazione
Decorato Collettivo:
- I Passo Inserimento:
ANAGRAFICA DEL DECORATO COLLETTIVO
Tabella Anagrafica - Anagrafica Decorato Collettivo
-II Passo Inserimento:
ASSEGNAZIONE DATI REFERENTE AL
DECORATO
Tabella
Anagrafica Assegnazione Decorazione
Decorato Singolo;
ANAGRAFICA DEL DECORATO
SINGOLO
I Campi sono 10:
Nome, Cognome, Genere (M)(F)
, Militare o Civile, Nazionalità , Classe di Leva, Data di Nascita, Luogo di
Nascita, Provincia di Nascita, (Regione di Nascita), Utente/Operatore.
ASSEGNAZIONE DATI AFFERENTI
AL DECORATO
I Campi sono 10 :
Cognome e Nome, Grado
Militare (o qualifica Civile), Forza Armata, (Arma/ Corpo), Specialità, Decorazione,
Modalità di assegnazione Data (Ciclo di operazioni) dell’evento, Periodo
storico (luogo e data di assegnazione), Motivazione, Luogo (Regione Stato) ove
si è svolto il fatto , Riferimenti di legge , Fonti, Utente/Operatore
L’Albo d’Oro Nazionale non riporta le Medaglie
“Al Merito di Guerra”, al “Merito di Servizio”, Le Medaglie Commemorative,
Ogni altri tipo di
Decorazione e di Onorificenza, sia Italiane che Straniere Uno studio
particolare sarà fatto per indicare quale tipo
IL Data Base è predisposto
per inserire le Medaglie al Merito dell’Esercito, Aeronautica, Marina, Carabinieri,
Guardia di Finanza nelle loro varie classi, al momento escluse,
Decorato Collettivo
ANAGRAFICA DEL DECORATO
COLLETTIVO
I Campi sono 8 :
Denominazione Decorato
Collettivo, Soggetto Militare/Civile, Tipologia (Bandiera, Labaro, Stendardo,
Gonfalone), Forza Armata, Arma/Corpo, Servizio/Specialità, Periodo storico
(luogo e data di assegnazione della decorazione), Comune/Città, (Submit)
ASSEGNAZIONE DATI AFFERENTI
AL DECORATO
I Campi sono 11
Denominazione Decorato
Collettivo, Decorazione, Data/Ciclo Operativo (da…a) Periodo Storico, Motivazione,
Luogo ove fu svolto il fatto di valore, Riferimento di legge, Fonte, Note, Utente/operatore
I Campi sopra indicati,
combinati fra loro, permetteranno di avere risposte a domande di ricerca, tutte
incentrate sul Valore Militare.
LINK DI RIFERIMENTO E CONSULTAZIONE
La maschera di inserimento,
detta anche “Cruscotto” riporta alcuni Link di rinvio che sono stati messi per
completare il quadro di ricerca. Essi sono:
ARCHIVIO DIGITALE
L’Albo d’Oro Nazionale è la
diretta estensione dell’ARCHIVIO DIGITALE DEI DECORATI AL VALOR MILITARE,
voluto dal Presidente Zanardi (2012) e ne rappresenta la naturale evoluzione ed
implementazione. L’ARCHIVIO DIVITALE per prassi deve essere sempre consultato
prioritariamente quanto vi sono elementi ulteriori da ricercare.
CESVAM – PIATTAFORMA del
Centro Studi sul Valore Militare
Sito ISTITUTO DEL NASTRO
AZZURRO
Inoltre vi è una particolare
voce definita che allarga la base delle indicazioni definita
INFORMAZIONI.
GUIDA ALL’INSERIMENTO. E’
stato utilizzato il blog
www.associazionismomilitare.blogspot.com, già attivo dal 2008, in cui
sono state riportate le schede di tutte le provincie italiane in cui sono
inseriti, a cadenza trimestrale, lo stato di avanzamento dell’inserimento
dedicato alla predetta provincia. Inoltre riporta l’ANNESSO al INFOCESVAM,
bollettino di informazioni del centro studi sul valore militare, bimestrale,
che con il sistema twitter aggiorna lo stato avanzamento lavori nella costruzione
dell’Albo d’Oro
QUADERNI ON LINE, espressione
on line della rivista QUADERNI del Nastro Azzurro, trimestrale, che in una sua
rubrica dal n. 1 del 2023, (Notizie CESVAM) riporta indicazioni e notizie sulla
costruzione ed implementazione dell’Albo d’Oro. Via via QUADERNI ON LINE ospiterà indicazioni
PUBBLICAZIONI è stato
utilizzato il preesistente blog www.storiainlaboratorio.blogspot.com in cui saranno
indicate anche tutte le fonti edite dall’Istituto del Nastro Azzurro (dal 1923
al 2023 e anni seguenti) che potrebbero essere utili per la costruzione e la implementazione
dell’Albo d’Oro Nazionale e i luoghi ove tali fonti possono essere reperiti,
oltre alla Emeroteca/Biblioteca dell’Istituto del Nastro Azzurro. Allo stato
attuale detto blog deve essere implementato
Inoltre è allo studio l’ipotesi
di utilizzare il blog www. Biblioteche.FondoColtrinari.blogspot.com al fine di
inserire in un circuito bibliotecario già esistenze tutte le eventuali
pubblicazioni reperite o da reperire che potrebbero essere utili come fonti per
la creazione ed implementazione dell’albo doro nazionale in relazione alla
esplicazione informatica di quello che si intende al momento come ALBO D’ORO NAZIONALE DECORATI ITALIANI E ESTERI DAL
1792 AD OGGI – RACCOLTA DI TUTTE LE PUBBLICAZIONI CONCERNENTI I DECORATI AL VALORE
MILITARE che nel linguaggio di lavro ha assunto al denominazione di ALBO D’ORO
SU CARTA
Il progetto è incentrato sulla Decorazione (OMS/OMI – Ordine
Militare di Savora/Ordine Militare d’Italia. Medaglie al Valore Militare) e
sulla relativa Motivazione, con sullo sfondo il Decorato sia individuale che
collettivo.
Da qui
discendono campi che dovranno permettere di svolgere ricerche a tutto tondo.
Ovvero una Data Base a sostegno di tesi di laurea, ricerche avanzate e campagne
di studio per archivi/documentazione, superando l’aspetto geografico (provincie
ed aree) a sostegno dell’approccio del Valore Militare come fattore immateriale
di ogni strategia.
Versione 30 settembre 2022 Pen Drive Orioli
martedì 31 gennaio 2023
Associazione di Storia Contemporanea Gennaio 2023
NEWS
dall’Associazione di Storia Contemporanea
NEWS dall’Associazione di Storia Contemporanea |
DICEMBRE 2022
LA FRASE del MESE
Gent.me
Socie e Soci,
buon 2023.
Trovate
di seguito gli incontri previsti nel primo mese del nuovo anno.
Ricordiamo
che venerdì 13 si svolgeranno online il Direttivo, alle 18.00,
cui farà seguito, alle 18.45, la prima Assemblea dei soci con approvazione
della Programmazione annuale: l’o.d.g. è stato precedentemente inviato e
riguarda unicamente la Programmazione annuale associativa; a tutti i
soci in regola con l’iscrizione – che va regolarizzata entro il 31 gennaio p.v.
– sarà spedito link per collegarsi.
Cordiali
saluti.
Marco
Severini
Presidente ASC
GENNAIO 2023
1)
giovedì 12, Jesi (An), Circolo
cittadino, ore 19.00, presentazione del libro di Marco Severini, Alda Da
Rios la fondatrice del Soroptimist Italia, Ed. Aras, 2022 (Collana “Le
crinoline”). Presentano Paola Zega, presidente Soroptimist Jesi, e la prof.ssa
Anna Maria Isastia (Università La Sapienza-Roma). NEWS
2)
venerdì 13, piattaforma associativa, Consiglio
Direttivo ASC, ore 18.00 e Assemblea dei soci, ore 18.45, con approvazione
della Programmazione annuale associativa. NEWS
3)
mercoledì 18, Roma, Casa dell’Aviatore (viale dell’Università
20), ore 17.30, presentazione del libro di Marco Severini, Alda Da Rios la
fondatrice del Soroptimist Italia, Ed. Aras, 2022. Dialogano con l’autore
le prof.sse Rita Tolomeo e Anna Maria Isastia, dell’Università La Sapienza di Roma.
4)
giovedì 19, Roma, Museo della Repubblica Romana e
della memoria garibaldina (Largo S. Pancrazio), ore 17.00, presentazione del
libro di Marco Severini, Vivere la
Repubblica romana del 1849 (1797 edizioni, 2023). Dialoga con l’autore
Massimo Capocetti dell’Associazione “A. Cipriani”. NEWS
5)
martedì 24, Campagna (Sa), Centro Palatucci e
Museo della Memoria, ore 17.00, la socia-prof.ssa Sara Carbone introduce e
modera il dibattito sul libro di Alessandro Smulevich, Matti e Angeli. Una
famiglia ebraica nel cuore della Linea Gotica. Diario 1943-1944, prefazione
di Anna Foa (Ed. Pendragron, 2022). NEWS
6)
martedì 24, Battipaglia (Sa), Palazzo di Città,
ore 17.30, la socia-prof.ssa Sara Carbone presenta il libro di A. Smulevich, Matti
e angeli. NEWS
7)
giovedì 26, Ancona, Museo della Città, ore 17.30, nel
quadro delle iniziative promosse per il Giorno della Memoria, presentazione
del libro di Marco Severini, Storia di Alda Renzi e di un salvataggio
collettivo del 1943 (Ed. Aras, 2022, nuova edizione). Dialoga con l’autore
Tamara Ferretti dell’Anpi. NEWS
8)
venerdì 27, Marzocca di Senigallia,
Biblioteca “L. Orciari”, ore 21.15, presentazione del libro di Marco Severini, Alda
Da Rios la fondatrice del Soroptimist Italia, Ed. Aras, 2022 (Collana “Le
crinoline”). Dialoga con l’autore la prof.ssa-socia Tiziana Casavecchia.
9)
sabato 28, Senigallia, Libreria Iobook
(via Cavour 32), ore 19.00, presentazione al pubblico del nuovo marchio
editoriale ASC, Millesettecentonovantasette. Dialoga con il pubblico la
Direttrice scientifica, prof.ssa Lidia Pupilli. NEWS
10) domenica 29, Colli
al Metauro (Pu),
Salone Mamma Linda, Tavernelle, ore 17.00, per la 5° edizione del Festival
“Macchie e Inchiostri”, Marco Severini e Pierfrancesco Curzi dialogano sul tema
“Le origini del conflitto russo-ucraino e le sue conseguenze sull’assetto
geo-politico mondiale”. Modera Asmae Dachan. NEWS
sabato 21 gennaio 2023
venerdì 13 gennaio 2023
INFOCESVAM BOLLETTINO NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
INFOCESVAM
BOLLETINO
NOTIZIE DEL CENTRO STUDI SUL VALORE MILITARE
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
____________________________________________________________________
ANNO IX, 35/36, N. 6, Novembre –
Dicembre 2022, 1 gennaio 2023
IX/6/626 La
decodificazione di questi numeri è la seguente: IX anno di edizione, il mese di
edizione di INFOCESVAM, 626 il numero della comunicazione dal numero 1 ad oggi.
Il presente Bollettino svolge anche la funzione di informazione “erga omnes”
dello stato, sviluppo e realizzazione dei Progetti dell’Istituto del Nastro
Azzurro. L’ultima indicazione aggiorna o annulla la precedente riguardante lo
stesso argomento. Questo numero è principalmente dedicato alla indicazione dei blog attivati
come complemento della piattaforma www.cesvam.org
IX/6/627 – Il volume “Il
Quadro di Battaglia del Regio Esercito Italiano – 10 giugno 1940 a cura di
Massimo Coltrinari e Luigi Marsibilio è stato pubblicato. Progetto “Ordinamenti”.
Il volume è disponibile presso la segreteria dell’Istituto.
IX/6/628 Il Volume
dedicato alla storia delle compagnie telegrafiste nella Prima Guerra Mondiale
di Monica Apostoli è giunto alla fase del manoscritto 4. Avuto il visto del
Collegio dei redattori è stato proposto alla Presidenza della Associazione
Nazionale Trasmettitori per una pubblicazione congiunta. A metà gennaio 2023
riunione per le decisioni operative.
IX/6/629 Il blog www.atlantestrategico.blogspot.com
riporta il quadro di insieme dei maggiori fatti geopolitici del momento
attraverso carte esplicative. Utile per l’aggiornamento dei dati di situazione
riguardante i maggiori problemi. Attivi i limk di riferimento per
l’approfondimento dei temi proposti.
IX/6/630. Dal 15 gennaio
2023 l’Università “N Cusano” riprende appieno in presenza le sue attività
sospese per via della esigenza sanitaria. Il ricevimento studenti sarà quindi
anche in presenza per coloro che gravitano su Roma, fermo restanti le modalità
seguite fino ad ora. Info
www.unicusano.it/master
IX/6/631 Albo d’Oro
Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Il Dott. Roberto Orioli ha
predisposto il programma base per la alimetazione con l’iscrizione dei
decorati; attivato il collegamento con l’Archivio Digitale in essere.
IX/6/632 Il blog www.guerradiliberazionelastoria.blogspot.com
riporta dati ed indicazioni riguardante elementi di aggiornamento del
Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943-1945. Indicazioni in merito
sono riportati in merito al Volume dedicato agli Indici ed ai Percorsi di
Ricerca
IX/6/633 Il volume
dedicato alla Prigionia in Africa Orientale nel secondo conflitto mondiale a raggiunto la realizzazione del manoscritto
n. 2 Una sessione di ricerca è stata svolta il 13 e il 14 dicembre sia presso l’Archivio
di Stato di Roma sia presso l’Ufficio Storico dell’Esercito a Via Lepanto dal
Direttore, e dal Dott. Giovanni Riccardo
Baldelli.
IX/6/634. Albo d’Oro
Nazionale dei Decorati al Valor Militare. Indetta una riunione il 10 gennaio
2023 per l’attivazione delle modalità di alimetazione. Saranno Presenti il
Direttore del CESVAM, il Dott. Orioli e la dott. Chiara Mastrantonio per la
prima azione di tutoraggio.
IX/6/635 E’ uscito il n.
4 del 2022 Anno LXXXIII, Supplemento XXVII, Ottobre – Dicembre 2022, 27° della
Rivista, di “QUADERNI” . Eventuali copie possono essere richieste alla
segreteria (segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org)
IX/6/636 Il blog
www.prigioniadiguerra.blogspot.com riporta gli aggiornamenti del Dizionario
minimo della Grande Guerra. Inoltre indicazioni sui volumi dedicati alle
“Riflessioni sulla Grande Guerra” N. 13, n.14, n.15 della Collana I Libri del
Nastro Azzurro
IX/6/637 Il blog www.uniformologia.blogspot.com
riporta indicazioni sul costume militare
recente; in particolare riporta le uniformi della ex URSS e dei Paesi del Patti di Varsavia. Inoltre
tavole sinottiche dei gradi e distintivi e decorazioni degli eserciti dei paesi
citati. Base per eventuali tesi di laurea riguardanti la Unione Sovietica e il suo potere militare.
IX/6/638 Glossario 1945
per il Dizionario minimo della Guerra di Liberazione 1943 -1945. Alla data del
31 ha raggiunto e oltrepassato i 1000 previsti. Attualmente è alla revisione
degli Autori. Contattata la Casa Editrice per la edizione a Stampa prevista per
la metà del mese di Gennaio 2023.
IX/6/639 Il blog www.internamentoereticolati.blogspot.com
riporta gli aggiornamenti sulla ricerca dedicata l’Internamento in Germania dal
1943 al 1945. Documenti per sostenere la tesi del III Fronte della Guerra di
Liberazione. Sono state lette indicazioni che gli internati in Germania non
fecero parte della Guerra di Liberazione. La prima domanda da porre a questa
tesi è: alloca chi sono?.
IX/6/640 Target di
Piattaforma Cesvam per Gennaio 2023. Aggiornamento Comparto “QUADERNI2 con
l’inserimento di tutte le copertine della Rivista uscite fino al dicembre 2022
IX/6/641 La Rivista
“QUADERNI ON LINE” ha avuto nel 2022 26036 lettori/accessi con una media di
circa 2200 lettori/accessi con punto di
oltre 3000 nei mesi più attivi.
IX/6/642 Il blog www.storiamilitare.blogspot.com
riporta le tracce di tesi per il Master in Storia Militare Contemporanea per la IV Edizione, Anno Accademico 2021
IX/6/643– Compendio 1945
del Dizionario minimo della Guerra di Liberazione è arrivato al manoscritto n.
5 E’ predisposta la stampa presso la Casa editrice per la fine del gennaio 2023
IX/6/644. Nel n. 6 del
2022 del Periodo dell’Istituto nella IV di Copertina sono state pubblicate le
Copertine dei Volumi 13, 14,15 su “Riflessioni sulla Grande Guerra” che
completano il Dizionario Minimo della Grande Guerra
IX/6/645 - Ricerca materiali ed iconografia del Nastro
Azzurro. Approntato un piano di ricerca delle Medaglie e delle Produzioni dell’Istituto
al fine di acquisire documentazione per i Libri del Centenario in fase di approntamento.
IX/6/646 Il blog www.studentiecultori.blogspot.com
riporta indicazioni sulle modalità didattiche della frequenta dei master. In
particolare indicazioni sullo stato di
apprendimento dei testi preposti tramite test facoltativi.
IX/6/647. Il blog “Atlanteitalia.blogspot.com
raccoglie le note sulla situazione italiana attraverso le carte. Attualmente
dei blog geografici è il meno frequentato, forse per via del mancato aggancio
ai motori di ricerca.
IX/6/648 Target di
Piattaforma Cesvam per Gennaio 2023. Aggiornamento Comparto “QUADERNI ON LINE
con l’inserimento di tutti Indici fino al Dicembre 2022. Attualmente sono
riportati gli indici fino al n. 55 riferito al Luglio 2020.
IX/6/649. Il blog www.atlanteuropa.blogspot.com
raccoglie le note di aggiornamento delle sinossi del Master di Politica Militare
Comparata in relazione agli eventi sul confine orientale europeo e le sue
conseguenze, soprattutto sul piano energetico e sull’equilibrio delle forze
IX/6/650 Prossimo INFOCESVAM
sarà pubblicato il 1 marzo 2023. I precedenti numeri di Infocesvam (dal gennaio
2020) sono pubblicati su www.cesvam.org
e sul sito dell’Istituto del Nastro Azzurro/ comparto CESVAM.
giovedì 22 dicembre 2022
mercoledì 30 novembre 2022
La campagna nelle marche 1860 I Martiti di Castelfidardo
Mentre le
autorità sanitarie dell’esercito rilasciavamo attestati di lode al
comportamento della popolazione di Osimo nei confronti dei feriti di entrambe
le parti dello scontro del 18 settembre, da parte legittimista pontificia
arrivarono pesanti accuse verso gli osimani.
In numerose
testimonianze raccolte i feriti pontifici ebbero a lamentarsi del trattamento ricevuto.
Queste lamentele furono raccolte in un volume, I Martiri di Castelfidardo” da parte del De Segur, dando vita al mito dei
legittimisti francesi e belgi che accorsero in Italia a salvare dalla
rivoluzione la Cattedra di San Pietro e sacrificarono tutto, anche la loro
vita, come i primi martiri durante le persecuzioni degli imperatori romani. Un
mito molto forzato, anche in relazione a certi comportamenti dei soldati che,
soprattutto a Loreto il 16 ed il 17 settembre non si comportarono in modo corretto
verso la popolazione. DE Segur, che avrebbe fatto meglio ad intitolare il suo
volume i “Martiri di Loreto” non avvalorando il nome di quello che “i nemici”
avevano scelto per il combattimento del
18 settembre, porta varie testimonianze.
Riguardo
alla morte di Arturo, conte di Chalus, da Nantes scrive;
“Fu con altri feriti
trasportato allo spedale di Osimo e stette calmo ed intrepido sopra
l’insanguinario convoglio del suo dolore …. Dopo morto fu spogliato di tutto
quello che aveva e non si si pote pure trovare la corona per mandarla alla
famiglia. Fu sepolto ad Osimo. I Piemontesi non vollero che fosse scolpita sul
suo sepolcro una iscrizione in memoria del suo valore e del suo coraggio.”[1]
La testimonianza di Giacinto Lanascot è la seguente
“.. finita la
battaglia, i Piemontesi ci si cacciarono addosso come tigri per depredarci, e
senza punto guardare se eravamo feriti ci malmenarono in modo orribile. Io
portavo in dosso seicento franchi, e me li rubarono senza lasciarmi un soldo.
Mi strapparono da dosso la medaglia datami dal Papa quindi le mie due pistole.
Eccovi caro padre detto in buona parte come mi trovo”.
domenica 20 novembre 2022
La campagna nelle Marche 1860 Il dopo
OSIMO E LE CONSEGUENZE DEI COMBATTIMENTI
DEL 18 SETTEMBRE 1860
Osimo visse la giornata del 18 settembre con apprensione,
immediata retrovia del campo di battaglia.
Terminati i combattimenti, nel primo pomeriggio del 18
settembre questi “era nel più completo
abbandono per la fuga dei pontifici e per la scarsità dei servizi di cui poteva
disporre l’esercito piemontesi, molti concittadini si recarono con vetture sul
luogo e diedero a soccorrere i feriti, portandone in parte a Loreto e negli
istituti, non solo ed un po' nelle varie chiese ad eccezione della Cattedrale
(di Osimo) e di quelle troppo piccole, ed un po' nelle case private. Le signore
e le donne della autocrazia e del popolo fecero a gara nel preparare le bende e
nell’assistere i degenti. Quel giorno (18 settembre ) era la festa del nostro
patrono San Giuseppe da Copertino ma, come ci raccontano i nostri vecchi che ne
furono testimoni mentre sul presbiterio si salmodiava e si dava la benedizione
ai pochi fedeli, si udivano i lamenti dei feriti giacenti sui lettucci di
fortuna, sistemate nella parte della chiesa più prossimi all’ingresso
principale e separata dal resto a mezzo di un tendone”[1]
Dal 13 settembre, come detto, il Gonfaloniere Bonfigli aveva
assunto i poteri civili a seguito del ritiro dei gendarmi e degli ausiliari e
di ogni autorità pontificia su Ancona. Su sua iniziativa il 18 settembre fu
costituito un Comitato, di assistenza e soccorso composto da FR.E. Lor.
Fiorenti, B.Bellini, Aug. Sinibaldi, Ant. Landinelli e Fr. Mazzoleni conb Fr.
Petrini come segretario.
All’indomani del 18 settembre, passato il primo momento della
raccolta e della sistemazione dei feriti, la situazione fu presa in mano in
Osimo dal Cav. Alessandro Landinelli aiutato da suo fratello Antonio. I feriti
furono smistati tra l’ospedale Comunale, detto anche Ospedale Vecchio, un
ospedale allestito alla chiesa di San Marco, un terzo ospedale allestito a San
Niccolò, un quarto ospedale a San Silvestro, un quinto all’Orfanatrofio femminile, che aveva
un appendice nel vicino Palazzo Pini, ed il sesto a San Francesco.
La organizzazione sanitaria dell’esercito sardo seguiva le
connotazioni logistiche dell’epoca. Prevedeva una assistenza ai combattenti
dall’indietro in avanti. Un ospedale da campo era stato impiantato ad Osimo
diretto dal dott. Zavattaro, mentre un ospedale di prima linea , diretto dal
sottointendente Luino, era stato dispiegato a Castelfidardo.[2]
Alla Chiesa di Crocette erano dislocate le ambulanze della 4a Divisione (dott.
Lai) e della 7a Divisione (Dott. Loretti) ed altri elementi dei servizi
sanitari comprese le ambulanze reggimentali dei reparti ivi gravitanti. La
Chiesa delle Crocette divenne il centro ove affluivano i feriti e presto si
trasformò in un vero e proprio luogo di degenza. Nel suo cortile si provvide a
sotterrare i Caduti.
Secondo la ricostruzione di Don Carlo Grillantini il 15
ottobre ad Osimo erano ancora degenti 315 feriti. A San Francesco, anche se non
vi sono documenti scritti ma solo una testimonianza orale, Padre Cesanelli,
afferma che i frati dovettero per qualche tempo girare nel loro convento
camminando tra i letti dei feriti. Negli ospedali di Osimo prestavano servizio
una decina di medici, oltre agli infermieri ed a quattro cappellani cappuccini,
mentre le suore, Figlie della Carità, ed altro personale civile coadiuvavano il
personale medico.
Nelle prime ore dopo i combattimenti emerse un dato che trova
riporto nella relazione di Cialdini a Fanti. Vagavano sul campo di battaglia loschi
figuri tutti intenti a spogliare i cadaveri e a depredare i feriti. Questa
situazione può aver innescato un comportamento di reazione dei feriti verso chi
li voleva soccorrere, scambiati per predatori. . Nel rapporto di Cialdini a
Fanti la sera del 18 settembre viene evidenziato il comportamento dei soldati
pontifici feriti di origine tedesca o svizzera di lingua tedesca che
continuarono a combattere anche dopo essere stati feriti o essere fatti passare
per finti feriti. Il rancore che questi provavano verso l’elemento indigeno,
come lo chiamavano, ovvero italiano era al di sopra delle righe. Molto di
questo personale, peraltro, proveniva da un reclutamento verso individui che
volevano correre certe avventure, quindi moralmente deficitario. Aggiunto al
fatto che elementi locali si diedero allo sciacallaggio si ha un quadro
abbastanza esaustivo di questi tristi episodi.
Questo diede vita a una serie di polemiche sulla stampa
nazionale e internazionale, soprattutto In Francia e in Belgio, a tutto danno
della immagine delle nostra terra e dei suoi abitanti. Osimo, divenne la metà di tanti viaggio,
intrapresi dai parenti che volevano andare a visitare i proprii cari feriti o
ammalati. (continua)
[1][1]
Grillantini C., Storia di Osimo, Pinerolo, Scuola di Tipografia Cottolengo,
1969, Vol II dal 1860 ad oggi. Pag. 703.
[2] Il
Personale sanitario dell’esercito era considerato civile assimilato alla
organizzazione militare. Prevdeva medici divisonali di 1° e 2° classe. Medici
reggimentali di 1° e 2° classie, medici di battaglie di 1° e 2° classe e medici aggiunti. CFr. Ales S., Dall’Armata sarda all’Esercito Pontificio
1843 -1861, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito,
Ufficio Storico, 1990 pp. 157 e segg.
giovedì 10 novembre 2022
lunedì 31 ottobre 2022
Da una storia a La Storia
La cattura del generale De La Moriciére non fu voluta?
18 settembre 1860 (II
Parte)
A sostegno della tesi che il generale De La Moricière non fu
volutamente catturato dalle truppe sarde su ordine superiore del Comando Sardo,
ovvero di Cialdini o uno dei suoi sottordinati per evitare complicazioni
internazionali o altro l’Autore di questo scritto[1]
porta testimoni oculari. Riportiamo le loro testimonianze:
“Doga Celeste fu
Antonio, pensionato garibaldino, ora ( 1910 n.d.a) residente al Poggio (frazione del Comune di Ancona) ascrisse di essere
stato guida di una compagnia di soldati partiti da Camerano per troncare la
ritirata del Lamoricère[2] . Al
capitano gli disse che la strada breve e sicura per riuscire, era la strada di
terra, tuttora esistente, detta dei Molini (lungo il torrente Boranico) che
mena a quella del Trave, precisamente per dove più tardi avrebbe dovuto transitare
il generale nemico. Da notarsi che il Doga per il suo mestiere di calderaio
specialmente della campagna di Camerano e dintorni era molto pratico. Ma il
capitano rispose che aveva l’ordine di andare a Massignano[3] e vi
si fece guidare. Ivi giunto seppe che il Lamoriciere s’era fermato al convento
dei Camaldolesi[4]
sulla vetta del Conero da dove dopo una breve refezione era partito seguendo i
sentieri del monte e costeggiando la frazione di Poggio fino al Trave.
Esclamò allora quel
capitano “Che sbaglio abbiamo fatto.” come testimonia Giovanni Tangherlini fu
Angelo ottantenne (siamo
sempre nel 1910) ora residente al Poggio,
e in quei tempi a Massignano.[5]
Questi lo guidò al
Poggio stesso, ma troppo tardi che già il Lamoriciere s’era avvicinato ad
Ancona, senza che si potesse più sperare di raggiungerlo.
Del tragitto percorso
da Lamoriciere, come ho indicato più sopra, ho raccolto numerose testimonianze
le quali tutte confermano che assolutamente si è cercato di inseguirlo, senza
volerlo mai raggiungere, col troncagli la strada.[6]
Ora resta a domandarsi.
Proprio vero che quel capitano di cui nessuno ha saputo dirmi il nome[7],
s’era sbagliato, o è vero invece ch’egli avesse avuto ordini tassativi dai suoi
superiori di lasciare liberamente entrare il Lamoriciere in Ancona per tutto
predisporre alla difesa? [8]
Se fosse vera questa seconda ipotesi, quali ragioni devono aver influito su
tale decisione? [9]
Nella ricostruzione già fatta[10]
emerge nella sua oggettività tutta la cronologia degli eventi, che permette già
di rispondere a questa ricostruzione: l’intera vicenda si svolse dalle 13,30-14
alle 17,30 del 18 settembre 1860. Dal momento in cui il De La Moriciére, rendendosi
conto della situazione tattica, ormai compromessa, da l’ordine di raggiungere
Ancona o di mettersi in salvo a Loreto a tutte le sue truppe, fino a che non
giunse in Ancona, alla Piazza del Teatro delle Muse alle 17,30. Le vie di
scampo per i soldati pontifici erano tre: verso nord, verso Ancona che era
l’obbiettivo per cui si erano messi in marcia il 13 settembre dall’Umbria, la
via verso sud, lungo la litoranea, detta della “marina”, oppure ritornare a
Loreto, da dove erano scesi quella mattina del 18 settembre.
De La Moriciére scelse delle tre vie, quella nord, verso
Ancona; passato per i poggi di Umana (Numana) raggiunse il convento dei Camaldolesi
introno alle 15, si fermò quindici minuti e intorno alle 15,45-16 era al Poggio
per poi proseguire su Ancona, dove arrivo alle 17,30, raccolto dai comandanti
pontifici sulla piazza davanti al Teatro delle Muse.
Un dato viene dato per scontato. Nelle prime ore del
pomeriggio come faceva il Doga a sapere che De La Moriciére sarebbe transitato
per quella strada? Come faceva a sapere gli esiti degli scontri della mattinata
a ridosso del Musone e la decisione del De La Moricière di prendere la via nord
per raggiungere Ancona? Così pure, il generale Cugia di Sant’Orsola da Camerano
mandava elementi della sua brigata in avanti dando l’ordine di catturare tutti
i soldati pontifici incontrati impedendo loro di raggiungere Ancona. Nel
contempo, verbalmente, perché per iscritto non risulta, dare l’ordine che se si
fosse incontrato il gen De La Moriciére (ma lui come faceva a sapere che era
per la via di Ancona?) lo si doveva tassativamente lasciarlo passare?
Nel momento in cui alle 14 - 14,30 Cialdini giunse sul campo
degli scontri, che erano praticamente terminati, giungendo da Osimo, i suoi
subordinati avevano già dato gli ordini per sfruttare il successo. Su ordine
del generale comandante la Brigata Regina, Colonnello Brigatiere Avenati, il 9°
Reggimento fanteria[11]
mosse verso l’Aspio e passatelo, puntò decisamente su Numana che a quel tempo
si chiamava Umana. Raggiuntela, riuscì a intercettare e disarmare 19 ufficiali
e 223 soldati pontifici.[12]
Il Generale Cugia di Sant’Orsola, alle prime luci dell’alba
del 18 settembre, come visto nella precedente nota, aveva occupato Camerano, ma
aveva assunto un atteggiamento prettamente difensivo, dovendo garantire le
spalle ai reparti che combattevano fronte sud. L’evolversi della situazione
fece sì che non prima delle ore 14 il Cugia cambiasse atteggiamento, passando a
quello offensivo. Da Camerano era facile bloccare ogni litoranea per Ancona.
Infatti, come detto, fu dato ordine ad elementi della brigata di procedere per
colonna ad occupare Massignano. Occupatela intorno alle 15,30-16, un drappello
di 25 uomini al comando del cap. di Stato Maggiore Mazzoleni si spinse oltre ed
occupava i poggi sopra Sirolo. Il cerchio era chiuso. Se si considera che i
combattimenti cessarono intorno alle 14 e due ore dopo tutte le vie litoranee
verso Ancona erano chiuse, si può dire che i comandanti Sardi agirono di
iniziativa in modo veramente encomiabile.
Nei quindici rapporti esaminati dei Comandanti presenti sul campo non vi
è traccia di ordini o altro relativi alla disposizione di non catturare il De
La Moricière.[13]
Soprattutto quello del generale Cugia di Sant’Orsola, che inviò elementi della
sua Brigata a Massignano, né in quello del cap. Mazzoleni. Gli ordini erano
chiari per tutti: catturare il maggior numero possibile di soldati pontifici impendo
che questi raggiunsero Ancona.
Una grande operazione di omertà tacere questo ordine? Favorire
l’arrivo in Ancona del Comandante in Capo, affinchè organizzasse al meglio la
difesa. Certamente Fanti avrebbe chiesto precise spiegazioni a Cialdini di
questo ordine che contraddiceva tutti quelli emanati in precedenza. Nel
rapporto delle ore 21 del 18 settembre 1860 a Fanti, Il Cialdini, nel
descrivere la giornata appena trascorsa, scrive…
“IV Gran Comando
Militare. Osimo[14]
18 settembre 1860 ore 9 sera.……ho battuto De La Moricière che è tornato a
Loreto……
Le mando direttamente
questo rapporto onde l’E.V. manovri per tagliare la ritirata al corpo di La
Moriciére che non ha altra via fuorché quella che da Loreto per Porto Recanati
lungo il mare conduce a Fermo. Le sue truppe devono essere in uno stato di
completa demoralizzazione. Per conto mio farò quello che posso per inseguirlo.”[15]
Cialdini mostra tutta la volontà di catturare il maggior
numero di soldati pontifici compreso il loro Comandante in Capo. Inoltre è
convinto che De La Moriciére sia a Loreto e l’unica via aperta è quella per
Fermo. Non sa che il De la Moriciére ha preso la via di Ancona, ove è arrivato
alle 17,30.
Il De La Moricière riuscì a raggiungere[16]
Ancona perché si muoveva a cavallo, mentre le truppe sarde che furono impiegate
per chiudere le strade per Ancona si muovevano a piedi. Nonostante la celerità
degli ordini e la loro esecuzione immediata, il De La Moriciére riuscì a non
farsi intercettare solo per poche decine di minuti, al massimo una mezz’ora. In
guerra avere un po' di fortuna non gusta mai.
Sul campo da parte pontificia vi erano solo due generali, il
De La Moriciére e il de Pimodan. Come facevano i testimoni oculari a sapere chi
dei due generali era il De La Moriciére? Come facevano a sapere che il de Pimodan
era stato ferito solo quattro ore prima ed ora era all’ambulanza delle
Crocette? Il fatto che tutti parlano decisamente
del De la Moricière é veramente sospetto. L’Autore conclude il suo articolo con
due bei paragrafi
“Non a me, umile
raccoglitore di notizie storiche è dato significare una risposta esauriente. Ad
altri quindi conoscitori profondi delle condizioni politiche nazionali ed
internazionali di quei tempi lascio la parola. A me basta aver trovato conforto
di testimonianze le quali ancora una volta assodino che se il generale
Lamoriciere nella sua ritirata si trova fuori della portata dei cannoni, non fu
abilità la sua, e che fu imperizia o altro da parte dell’esercito piemontese
l’essere riuscito senza moleste a scappare da Castelfidardo ad Ancona.”
Conclusione che non può essere accettata, per evitare che si
crei una nuova versione dei fatti basata su quello che si vuole che sia stato e
non quello che è stato: gli ingredienti ci sono tutti: i testimoni oculari
prima di tutto. Sono testimonianze da prendere con le molle. Dopo cinquant’anni
dagli avvenimenti si può raccontare di tutto ed il contrario di tutto. Il De La
Moriciére riuscì a sfuggire alla cattura perché aveva il vantaggio
dell’iniziativa e si muoveva a cavallo. Infatti in quel tardo pomeriggio del 18
settembre ad Ancona giunsero solo e solamente dei cavalieri; i soldati a piedi
giunsero nella nottata. Accusare di “imperizia l’esercito piemontese” è
offensivo; è vero il contrario: i comandanti furono intelligenti, attivi e
decisi. Per “o altro” (questa è dietrologia che è sempre un buon ingrediente
per storie accattivanti) non è necessario spendere parole. Accusare i
Comandanti sardi, non sapendo nemmeno dove fossero (Si cita il generale Morozzo
Della Rocca che il 18 settembre era a Perugia in quanto il 23 settembre prende
alloggio a Camerano) e quale era il loro ruolo, di aver dato l’ordine di non
catturare il De La Moriciére per ragioni oscure ed inconfessabili, si aggiunge
a tutto quel affastellamento di “fake news” che avvolge ancor oggi questi
eventi. Ed ancora in molti ci vanno dietro.
De La Moriciére poi
non mise mai piede a Castelfidardo. Lui raggiunse Loreto dall’Umbria ed operò
da Loreto e nella piana di Loreto; nelle sue memorie cita questa località poche
volte, e sempre in modo indiretto e subordinato.
E’ sempre un buon esercizio l’esegesi di testi e confrontarli
con le fonti, di tentare di scrivere la Storia, in generale, e la Storia
Militare in particolare.[17]
Ovviamente si è a disposizione per ogni eventuale approfondimenti.
[1] La Cattura
del generale Lamoriciere non fu voluta? In “Per il primo centenario della
liberazione delle marche, numero unico pubblicato dall’Associazione Marchigiana
per la Storia del Risorgimento italiano, Roma, 1910.
[2] Vedi
oltre. Erano i reparti della Brigata Como in azione su ordine del gen. Cugia di
Sant’Orsola
[3] Ordine
dato dal generale comandante la Brigata, volto a sbarrare la strada ai soldati
pontifici che avevano preso la via di nord est verso Ancona.
[4] Il De La
Moricière raggiunge il Convento dei Camaldolesi alle 15 circa e vi sosto 15
minuti. Come faceva il testimone a sapere quanto successo quarantacinque minuti
prima?
[5]
Certamente sarebbe stato un bel colpo aver catturato il Comandante in Capo
nemico. Forse il rammarico sta tutto qui.
[6] Sarebbe
interessante sapere le testimonianze raccolte, che certamente sono dei civili.
Nei rapporti dei comandanti sardi, come si dirà oltre, non vi è traccia di
questo argomento.
[7] Era il
cap. di Stato Maggiore Mazzoleni, che a Massignano ebbe il compito di
proseguire verso ovest e raggiungere i poggi di Sirolo con il compito di
fermare tutti i soldati pontifici che incontrava e farli prigionieri.
[8] Furono
impiegate diverse compagnie a comando dei loro capitani. Dare ordini tassativi
a livello di compagnia, cioè ai capitani, avrebbe significato, come si dirà,
che nei rapporti successivi dei predetti capitani questo sarebbe stato
rilevato. In nessun rapporto emerge questo dato.
[9] Il
fascino delle storie raccontate e non documentate è tutto qui: lanciare
interrogativi, mettere i dubbi, creare situazioni, sperando che il sassolino inizia
a rotolare e trasformarsi in valanga.
[10]
Coltrinari M., La Giornata di Castelfidardo 18 settembre 1860. Il passaggio
delle Marche dallo Stato preunitario allo Stato nazionale, Castelfidardo,
Fondazione Duca Roberto Ferretti di Castelferretto Italia Nostra Onlus Sezione
di Castelfidardo Lions Club Recanati Osimo, 2008, pag. 177 e segg.
[11][11]
Due battaglioni e se compagnie al comando del ten. col. Duranti.
[12]
Rapporto al Sig. Comandante generale la 4° Divisione attiva (al campo Quadrivio
di San Biagio, 22 settembre 1860. Il Comandante la Brigata Regina Colonello
Brigatiere Avenati, in Ministero della Guerra Corpo di Stato Maggiore Ufficio
Storico, La Battaglia di Castelfidardo, Roma Tipografia del Genio, 1903.
[13] Se
l’ordine era stato effettivamente dato, anche verbale, una traccia nel rapporto
del subordinato ci doveva essere a giustificazione che sì era stato
eseguito.
[14] Notare
che questo rapporto porta la data del 18 settembre 1860 ed indica come sede del
Quartier Generale del IV Corpo Osimo.
[15]
Coltrinari M., La Giornata di
Castelfidardo 18 settembre 1860. Il passaggio delle Marche dallo Stato
preunitario allo Stato nazionale, cit. pag. 190
[16]
Il totale dei soldati pontifici che raggiunsero Ancona furono 127 Cavalieri, 29
fanti, alla spicciolata favoriti anche dalla loro esiguità, e 17 via mare nei
giorni successivi. Questo risultato è la vera sconfitta per il De La Moricière:
degli 8500 uomini partiti dall’Umbria che dovevano rinchiudersi in Ancona e
dare vita ad una resistenza ad oltranza, giunsero solo 173 uomini pari a poco
più del 2%.
[17]
L’oggetto di queste due note sarà parte integrante dell’aggiornamento del
Modulo di Storia del Risorgimento al Master di 1° Livello in Storia Militare
Contemporanea dal 1796 al 1960. IV Edizione attivato presso la Università degli
Studi N. Cusano Telematica Roma (www.unicusano.it/master)
di cui l’Autore vi è il Direttore Scientifico e Docente.