sabato 21 marzo 2015
Atanasio de Charette. L'ultimo corciato di Pio IX. IX La Legione dei Volontari dell'Ovest
IX. La Legione dei Volontari dell’Ovest
A Parigi, dopo la caduta
dell’Impero, i deputati repubblicani avevano fatto proclamare la repubblica e
la costituzione di un “governo di difesa nazionale” sotto la presidenza del
gen. Louis Trochu.
L’on. Gabetta fu
incaricato dei ministeri degli interni e della guerra. Lasciò in pallone
Parigi, già cinta d’assedio, per organizzare a Tours dei nuovi contingenti
armati.
Il 30 settembre Charette
arriva a Tours e prende contatto con Adolphe Cremieeux ed Alessandro
Glais-Bison, membri del governo, per mettere a loro disposizione gli Zuavi Pontifici.
Il gen. Lefort che aveva
ricevuto i pieni poteri da Gabetta, accettò l’offerta: ciascun ufficiale
avrebbe ricevuto un brevetto corrispondente al suo grado, gi zuavi avrebbero mantenuto
la loro uniforme ed avrebbero formato un corpo franco che, per motivi di
opportunità, avrebbe portato il nome di “Legione dei Volontari dell’Ovest”.
Charette ne ricevette il
comando con il grado di tenente colonnello il 7 ottobre 1870. Partecipa alle
operazioni contro i tedeschi rimanendo ferito ad una gamba. Per non essere
fatto prigioniero si porta a Vauve dove sarà curato e nascosto in casa di
amici.
Dopo qualche settimana d
cure e riposto, il col. Charette riuscì a riprendere la sua strada, rasò barba
e baffi, s’acconciò con un ampia sottana nera e con amici, in carrozza ed
ancora sofferente per la ferita, con un breviario in mano riuscì ad attraversare
le linee prussiane. A Bourges indossò abiti civili ed il 9 gennaio arrivò a
Poitiers dove ritrovò i suoi uomini al comando del capitano più anziano, Numa
d’Albiousse. Questo stava riorganizzando la legione con nuove reclute e doveva
condurla alla micidiale battaglia di Mans, che ebbe luogo l’11 gennaio 1871.
Il 10 gennaio Charette
apprende di essere stato nominato Cavaliere della Legione d’Onore in data 9
dicembre 1870. Il 14 gennaio 1871 è promosso generale di brigata dell’armata
ausiliaria e lo stesso giorno lascia Poitiers con il seconod battaglione i cui
effettivi erano stati ricostituiti. Si porta a Nantes dove vengono ben presto a
raggiungerlo gli altri due battaglioni ed il 24 gennaio riceve il comando di
una divisione di mobilitati bretoni.
La capitolazione di
Parigi e armistizio firmato il 28 gennaio 1871 vennero a sospendere le
operazioni di guerra. Il ministro della guerra gen. de Cissay invio la Legione
dei Volontari dell’Ovest a Rennes.
Avendo il cancelliere
Bismarck preteso che la pace fosse firmata dai rappresentanti di un potere
legale, il governò si trovò costretto ad indire in tutta fretta le elezioni per
costituire la Assemblea nazionale.
Il gen.
Charette,sollecitato da cinque dipartimenti bretoni, rifiuta; tuttavia il 2
febbraio egli fu ugualmente eletto nel dipartimento di Bouches-du-Rhone con più
di 49 mila suffragi. Charette diede le dimissioni due giorni dopo, senza
nemmeno coparire all’Assemblea.
Dopo la firma dei
preliminari di pace il 26 febbraio 1871 tutti i Corpi Volonari furono disciolti
per lasciare in vita soltanto l’armata regolare. Tuttavia al momento della
insurrezione di Parigi del 18 marzo 1871 il Governo aveva domandato a Charette
di ricostituire la Legione a Rennes e di dirigerla su Rambouillet. Ma il
generale gli zuavi non furono più chiamati a marciare su Parigi essendo
riuscita l’Armata di Versailles, dopo una settimana di duri scontri, ad
abbattere la Comune il 28 maggio.
Dopo la disfatta della
Comune, Thiers contattò il gen. Charette a Versailles per proporgli di entrare
con il suo reggimento nell’armata francese, onde costituire un quarto
reggimento di zuavi in Africa. Il generale ringraziò, anche a nome del suo
reggimento,per l’onore fattogli, ma quasi tutti gli zuavi volevano restar
liberi di rispondere, se fosse stato necessario, all’appello delPapa del quale
indossavano ancora l’uniforme.ùIl generale desiderava consacrare la sua Legione al Sacro
Cuore. Il21 maggio 1871 chiamati gli zuavi a rapporto li mette a parte del suo
progetto, precisando che questa consacrazione non era obbligatoria per alcuno.
LA domenica 28 maggio,
giorno di Pentecoste, tutto il reggimento riempiva la vasta cappella e perfino
il cortile del seminario di Reims.
Charette che aveva
indossato la sua uniforme di zuavo, con i segni distintivi del grado: un
gallone in più e le stellette, stava ai piedi dell’altare, circondato dal
luogotenente col.d’Albiousse e dai comandanti. Anche mons Daniel “prelato
romano” era al segutio del generale in veste di sottoufficiale portabandiera.
Mons. Daniel, in
ginocchio, legge la consacrazione al Sacro Cuore redatta dal gen.de Sonis; dopo
si rivolse al gen. Charette.
“Se i sentimenti del gen. de Sonis sono i vostri e se voi pensate che
essi siano ugualmente quelli del vostro reggimento, nostro Signore nel Santo
sacramento esposto sull’altare vi autorizza a parlare per dire il vostro
pensiero”
Il generale rispose
subito con voce forte e chiara.
“All’ombra di questa bandiera macchiata del sangue
delle nostre vittime più care, io generale barone de Charette che ho il grande
onore di comandarvi, consacro la Legione dei Volontari dell’Ovest, gli zuavi
pontifici, al Sacro Cuore di Gesù e con la mia fede di soldato dico con tutto
il cuore e vi domando di ripetere come Cuore di Gesù salvate la Francia!”
Un grido formidabile,
unanime, scosse le volte della cappella facendo eco a quello di Charette “Cuore di Gesù salvate la Francia”
Il mese successivo gli
ultimi corpi volontari furono sciolti. Il proscioglimento della Legione ebbe
luogo a Rennes il 15 agosto 1871 con un ordine del gionro del Ministro della
Guerra gen. de Cissay, che rendeva omaggio al valore degli zuavi e chiedeva
loro di rimanere pronti a combattere “ i nemici di fuori e quelli interni”. Il
gen. Charette diede le dimissioni quello stesso giorno.
Il generale abitava nella
sua residenza della BasseMotte, con un semplice casino di caccia situato a
qualche chilometro da Saint Suliac, piccolo porto sulla Rance, a due passi da
Saint Servant in Bretagna. Il generale aveva preso in affitto questa proprietà.
Gli zuavi si misero
d’accordo in segreto, riunirono i fondi necessari ed offrirono in dono la
proprietà al loro capo. La
Basse Motte divenne
“La Commanderie”: è qui che la fiamma del ricordo avrebbe bruciato, qui
sarebbe stabilitolo Stato Maggiore del reggimento, sempre vivo, e qui sarebbero
stati redatti i rapporti pubblicati nel bollettino l’Avan-garde stampato a
Lille, presso Vicotr Ducoulombier e poi presso Henri Morel, ex zuavi.
Massimo Coltrinari
(massimo.coltrinari@libero.it)
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