martedì 30 ottobre 2018
Club Ufficiali Marchigiani Nota a Margine
Il Sito dalla riunione autunnale a Fermo del 2018, riprendendo le decisioni
di Genca di alcuni anni fa diviene anche sussidiario al blog pilota
www.anconalastoria.blogspot.com
nel quadro della riorganizzazione del Comitato Scientifico del
Club Ufficiali Marchigiani
Questo nel quadro delle ricerche già avviate riguardanti
la storia militare delle Marche
in particolare alla storia del risorgimento nelle Marche
che ha avuto il suo epicentro nell'anno "mirabilis" che è il 1860
al fine di dare un ulteriore contenuto alla attività del club intesa come approfondimento della marchigianità in tutti i suoi valori positivi.
info
(centrostudicesvam@istitutuonastroazzurro.org)
per ulteriori informazioni vds
coltrinarimarche 1944.blogspot.com
domenica 7 ottobre 2018
Master I Livello in Storia Militare Contemporanea 1796 1960
Il Master in oggetto prevede un
Modulo di Storia del Risorgimento dedicato alla Campagna del 1860
Informazioni
www.valoremilitare.blogspot.com
post in data 6 ottobre 2018
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
inoltre
vvv.studentiecultori.blogspot.com
martedì 18 settembre 2018
18 settembre 1860 Paura della verità
Sicuramente dovranno passare anni prima che
nelle cerimonie ufficiali
per la data anniversaria del
18 settembre 1860
si avrà il coraggio di dire quello che è veramente successo
La paura della realtà delle cose
è sempre presente e il conformismo del quieto vivere
e del perbenismo di maniera sono dominanti
Uno dei caratteri dell'uomo libero è quello
di non trascinare il proprio pensiero nel solco tracciato dal conformismo
martedì 4 settembre 2018
sabato 30 giugno 2018
martedì 26 giugno 2018
mercoledì 6 giugno 2018
mercoledì 30 maggio 2018
1859.Una strategia fallimentare. Lo Stato Pontifico e la rincoquista delle Romagne
Il piano
pontificio di riconquista delle Romagne
e quello di Garibaldi per conquistare
Ancona: il trionfo delle spie.
La volontà del partito d’azione e di tutti i patrioti
italiani di ritornare a Roma e acquisirla all’Italia, fu uno delle costanti di
quello che si definisce il decennio di preparazione, ovvero quel decennio che
va dalla sconfitta di Novara, nel 1849, all’intervento francese in Italia, che
si suole chiamare Seconda Guerra d’Indipendenza, nel 1859. Non l’armistizio di
Villafranca, tutto sembrava compromesso; le dimissioni di Cavour, la volontà
non nascosta dell’Austria di riappropriarsi di tutti i territori perduti,
l’atteggiamento enigmatico di Napoleone III, tutto consigliava alla prudenza, e
a non prendere iniziative sconsiderate. All’idea unitaria già era stata
acquista la Lombardia, con il sacrifico di Nizza e della Savoia, ma anche vi
era la prospettiva, nel settembre 1859, di acquisire gli stati della Lega
Centrale, una eventualità remota, ma possibile. Torino consigliava ed imponeva
prudenza, e Fanti, come detto, era a Firenze per attuare questa decisione.
Proprio per un caso fortuito si era venuti a conoscenza
di un piano d riconquista delle Romagne da parte del Governo di Roma, con
l’appoggio dell’Austria, nel luglio-ottobre 1859. Un corpo di spedizione
formato dalla truppe fedeli al Duca di Modena, rifugiatesi a Mantova, coperte
alle spalle dalle truppe austriache avrebbe mosso da nord mentre nel sud un
altro corpo al comando del gen. Kalbermatten e formato da regolari
dell’esercito pontificio, rinforzato da volontari legittimisti, avrebbe varcato
la frontiera tra le Marche e la Romagna con le spalle guardate dall’Esercito
napoletano. Il successo si dava per scontato stante la pochezza delle truppe
della Lega Centrale e la prevedibile sua impreparazione militare. Di tutto
questo piano, che andò a vuoto e costrinse il Governo di Roma di accantonare al
momento la riconquista delle Romagne, venne a conoscenza un finto agente pontificio,
conosciuto come Giacomo Griscelli, o anche come De Mezzani o Griselle De Mezzani, che altri non era che un agente di Napoleone
III e forse già anche del Cavour.[1]
Se i Governi di Roma e di Vienna tentavano di
organizzare una azione nelle Romagne, di contro Garibaldi e tutto il partito d’azione e rivoluzionario
operava in senso contrario: necessitava dalle Romagne, con base a Rimini, di
portare la rivoluzione in Ancona, e da qui si sarebbe estesa all’Umbria e
quindi a Roma, per ritornare nella città Eterna dopo i fasti della Repubblica romana
del 1849. Quasi di nascosto del Fanti, i Comitati Rivoluzionari operarono
affinchè i moti rivoluzionari scoppiassero nelle città delle Marche, ma sopratutto
a Pesaro ed Ancona.
Il piano di Garibaldi prevedeva la conquista della
Fortezza di Ancona; questa sarebbe stata conquistata senza colpo ferire dai
rivoluzionari grazie ad accordi ed intelligenze con i soldati del 2° Reggimento
Indigeno, ed altri militari, sempre indigeni, pontifici. Presa la Fortezza, in
contemporanea si doveva sollevare la città grazie all’azione di un migliaio di
uomini armati. Conquistata così Ancona, tutti i piccoli presidi pontifici,
tranne Pesaro, si supponeva si sarebbero ritirati verso l’interno verso gli
Appennini. I Comitati cittadini postisi a capo dei moti così suscitati in ogni
luogo, avrebbero offerto una serie possibilità di intervento alle truppe della
Lega Centrale, e soprattutto a Garibaldi, che si sarebbe fatto trovare lungo la
linea di confine, con il pretesto di ispezionare le posizioni tra la Romagna e
le Marche. Lo schema del piano fu approvato dal Governo di Bologna, ma la
realizzazione della rivolta veniva di continuo rinviata proprio perché i
Comitati volevano questa volta essere sicuri della riuscita e volevano curare i
più minimi particolari. In queste more, un agente pontificio, che si era presentato
come il dott. Ernesto Erra, che poi userà vari nomi tra cui Ronchi, Sommaria
ecc. entrò in contatto con un esponente di una famiglia di patrioti anconetani,
che aveva un ruolo principale nella rivolta. Presentatosi come intimo di
Garibaldi, Erra ottenne la fiducia del patriota anconetano ed in breve venne a
conoscenza di tutto il piano nei minimi particolari.
Furono prese, da parte pontificia, subito delle
contromisure, ma con la massima discrezione perché si voleva giungere ad una
vastissima operazione di polizia. Il 2 ottobre 1859 furono inviate ad Ancona
quattro compagnie di soldati svizzeri notoriamente risoluti difensori del
potere papale, compagnie che avevano preso parte alla spedizione di Perugia nel
giugno 1859. Acquartierati al Lazzaretto avrebbero dovuto svolgere funzioni di
controllori delle truppe indigene, cioè italiane, della Fortezza e, indirettamente,
di monito al partito rivoluzionario
Il 17 ottobre
avvenne il primo sbarco di armi tra Senigallia ed Ancona. Il 20 ottobre arrivò
in Ancona il ten.col. Antonio Allai, della Gendarmeria Pontificia, il quale
fece rafforzare la vigilanza lungo le coste, e cosa più importante dispose il
trasferimento delle compagnie svizzere dal Lazzaretto alla Fortezza, e nel contempo,
avvicendò la truppa con altra, pur essa indigena, ma proveniente da Roma e
quindi sconosciuta ai membri del Comitato Rivoluzionario. Tale fatto
sconvolgeva i piani dei rivoluzionari e questi si affannarono per scoprire il
responsabile della delazione, anzi cedettero di doverlo cercare tra gli
Ufficiali dello Stato Maggiore di Garibaldi.
Fermi nel proposito di portare la rivoluzione in
Ancona, fu adottato un altro piano: dovevano insorgere contemporaneamente
Fabriano, Fossombrone, Jesi, Pergola e Sassoferrato, grazie alla inconsistenza
dei presidi pontifici. Risoltesi felicemente l’insurrezione in questi paesi,
essa si sarebbe estesa anche nelle località minori con la conseguenza che
Ancona sarebbe stata presa d’assedio, e al suo interno avrebbe dato vita ad una
rivolta, mentre Garibaldi, rotti gli
indugi, avrebbe varcato il confine con dodicimila uomini. L’insurrezione
avrebbe dovuto prendere le mosse da segnali luminosi che sarebbero dovuti
apparire sulle cime dei monti e di colline dal
Catria a Falconara, legando in una suggestiva catena i luoghi designati
alla rivolta.
Il piano, molto suggestivo e romantico, non trovò
applicazione. Prima Garibaldi acconsentì, poi, fra tensioni ed attriti, dovette
ritirarsi per le pressioni di Torino; poi si constatò che era svanito
l’elemento sorpresa e che i Pontifici stavano sul chi va là. Oramai, però, la
macchina era in moto e nonostante che il Comitato di Rimini avesse mandato il
contrordine a causa della rinuncia di Garibaldi, nella notte tra il 5 e 6
novembre un fuoco era apparso sul monte Catria: questo fu interpretato come il
segnale dell’inizio della rivolta, che sarebbe scoppiata il 7 novembre: la
notizia fu immediatamente ritrasmessa a Cattolica. Non è da escludersi, anche
se non vi sono prove dirette, che il fuoco sarebbe stato acceso da agenti el
servizio informazione pontificio.
Né derivò una grande confusione, al punto che
Garibaldi, avvertito dalla sollevazione, ritornò sulla decisione presa e si
precipitò con le truppe da Bologna a Rimini ove giunse la sera dell’8 novembre.
Era stato preceduto da un telegramma di Fanti, comandante supremo delle forze
della Lega Centrale, che ordinava a Mezzacapo e a Roselli di impedire qualsiasi
sconfinamento.
Il segnale era stato colto anche ad Ancona ed intorno
alle 7 antimeridiane del 7 novembre si erano mosse le previste colonne per
Jesi, che solo all’altezza di Chiaravalle furono avvertire dell’effettivo stato
delle cose. Le colonne si dispersero e la polizia pontifica, nella notte tra il
8 e il 9 novembre procedette ad una serie di arresti e perquisizioni e fu
questione di ore se i più compromessi dei Comitati di Ancona e Jesi riuscirono
a porsi in salvo. La rivoluzione in Ancona era fallita. [2]
Di qui risentimenti, amarezze: Fanti e Garibaldi non
si riconcilieranno più. Ma da questa mancata marcia su Ancona, di questa non
capacità di portare la rivoluzione in Ancona, calmatesi le acque, portò il
Nizzardo ed il partito d’Azione a trovare altre vie per l’unità d’Italia.
Scaturì da questa mancata conquista di
Ancona, l’idea di portare la rivoluzione, sì a Roma, ma non passando per le
Marche e l’Umbria, ma dalla Sicilia e dal meridione; è il disegno di quello che
nella primavera del 1860 darà vita alla celeberrima Spedizione dei Mille. Ed ancora Fanti, per impedire a Garibaldi di
giungere a Roma, alterando gli equilibri politici, sarà a capo delle forze
d’invasione che, acquisite alla causa nazionale le Marche e l’Umbria conquistando
Ancona[3],
costringeranno a Teano il Nizzardo a desistere da ogni ulteriore proposito.
massimo coltrinari
centro studi sul valore militare CESVAM
centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org
[1] Scoccianti
S., Appunti sul servizio informativo pontificio nelle Marche nel 1859-60, in “Atti e Memorie” deputazione di
Storia Patria per le Marche, Ancona, 1985
[2] Scoccianti
S., Appunti sul servizio informativo pontificio nelle Marche nel 1859-60,cit.,
pag. 325
[3]
Fanti, in sintesi, nel novembre 1859 impedisce la conquista di Ancona, nel
settembre 1860 la attua.
domenica 20 maggio 2018
venerdì 11 maggio 2018
sabato 5 maggio 2018
mercoledì 25 aprile 2018
Un articolo del 1910
La cattura
del generale Lamoricière non fu voluta ?
(in “Per il primo cinquantenario della liberazione delle Marche”, numero
unico pubblicato dall’Associazione Marchigiana per la storia del Risorgimento
italiano, Roma 1910)
|
È noto come, non appena decisa la battaglia di Castelfi-
dardo, il generale Lamoricière, con parte del suo Stato
Maggiore, tentasse la ritirata in Ancona, prendendo la
via della marina, cioè Numana, Sirolo, Monte Conero,
strada Trave, Ancona.
Ebbene,
più volte io mi son chiesto, come da Ca-
merano, dov'erano otto pezzi d'artiglieria e un generale,
il Della Rocca, che risiedeva nella casa del marchese
Giulio Mancinforte, non si fosse fermato il fuggiasco e
catturato. Non sapevo spiegarmi questo fatto se non
con l'ammettere che nessuno s'era accorto della ritirata
del Lamoricière, o che assolutamente, forse per non
trovare complicazioni internazionali, non si fosse voluto
arrestare. Sempre più però mi venivo confermando in
questa seconda ipotesi, perchè contemporanei
della bat-
taglia, tuttora viventi, tra i quali il segretario del co-
mune di Camerano, signor Leonardo Zoppi, ricordano
di aver veduto benissimo, a occhio nudo, il Lamori-
cière e gli altri a cavallo, e di aver scorto col cannoc-
chiale perfino i filetti delle monture. Dunque?
Di
questi giorni, in questa rinnovata primavera della
patria, ho voluto procedere a un'inchiesta sul fatto, e
benchè nulla (m'è stato assicurato) risulti dagli archivi
del comune di Camerano, nè alcuna memoria
scritta
esista in proposito in casa del marchese Mancinforte, da
testimonianze di vecchi, che conservano piena lucidità
di mente, m'è stato confermato che non si è voluto
assolutamente
arrestare il capo delle orde papaline. -
Doga Celeste fu Antonio,
pensionato garibaldino, ora
residente al Poggio
(frazione del comune di Ancona),
asserisce di essere
stato guida di una compagnia di
soldati partiti da
Camerano per troncare la ritirata del
Larnoricière. Al capitano egli disse che la strada breve
e sicura per riuscire, era la strada di terra, tuttora esi-
stente, detta dei Molini (lungo il torrente Boranico)
che mena a quella del Trave, precisamente per dove
più tardi avrebbe dovuto transitare il
generale nemico.
Da notarsi che il Doga, per il suo mestiere di calde-
|
raio, specialmente
della campagna di Camerano e din-
torni, era molto pratico delle località. Ma il capitano rispose che aveva l'ordine di andare a Massignano, e vi si fece guidare. Ivi giunto seppe che Lamoricière s'era fermato al convento dei Camaldolesi, sulla vetta del Conero, da dove, dopo una breve refezione, era partito, seguendo i sentieri del monte e costeggiando la frazione di Poggio fino al Trave. Esclamò allora quel capitano: «Che sbaglio abbiamo fatto!», come testi- monia Giovanni Tangherlini fu Angelo, ottantenne, ora residente al Poggio, e in quei tempi a Massignano. Questi lo guidò al Poggio stesso, ma troppo tardi chè già il Lamoricière s'era avvicinato ad Ancona, senza che si potesse più sperare di raggiungerlo.
Del
tragitto percorso dal Lamoricière, come ho in-
dicato più sopra, ho raccolto numerose testimonianze, le quali tutte confermano che. assolutamente s'è cer- cato di inseguirlo, senza volerlo mai raggiungere, col troncargli la strada.
Ora
resta a domandarsi: Proprio vero che quel ca-
pitano, di cui nessuno ha saputo dirmi il nome, s'era sbagliato, o è vero invece ch'egli avesse avuto ordini tassativi dai suoi superiori di lasciare liberamente en- trare il Lamoricière in Ancona per tutto predisporre alla difesa? Se fosse vera questa secorida ipotesi, quali ragioni devono avere influito su tale deliberato?
Non
a me, umile raccoglitore di notizie storiche,
è dato significare una risposta esauriente. Ad altri quindi, conoscitori profondi delle condizioni politiche nazionali ed internazionali di quei tempi, lascio la parola.
A
me basta aver trovato conforto di testimonianze,
le quali ancora una volta assodino, che se il generale La- moricière, nella sua ritirata, si trovò fuori del tiro dei cannoni, non fu abilità la sua, e che fu imperizia o altro da parte dell'esercito piemontese, l'esser riuscito, senza molestie, a scappare da Castelfidardo ad Ancona.
Camerano, agosto 1910.
|
giovedì 29 marzo 2018
Giornata del Decorato 2018 Roma 13 14 15 aprile 2018
SYLLABUS
Oggetto:
Scopo del presente Syllabus è quello di delineare la architettura della
Giornata del Decorato che si terrà a Roma dal 13 al 15 aprile 2018.
Articolazione della Giornata:
La Giornata del Decorato 2018 si articola in tre
giorni, nei quali si svolgeranno le seguenti attività
a)
Venerdì 13 aprile 2018
. Convegno di Studi: Tema Il Valore
militare dall’Unità alla Crisi Armistiziale 1861-1943
. Cerimonie
di Omaggio al Valore Militare
b)
Sabato 14 aprile 2018
. Commemorazione Ufficiale. Cerimonia
Alle “Fosse Ardeatine”
. Attività Culturale Presso la Sede
Nazionale.
. Cena Di Gala
c)
Domenica 15 aprile 2018
. Omaggio al Valore Militare.
Passeggiata al Gianicolo. La Repubblica Romana 1849
Il Colpo di Cannone di Mezzogiorno.
. Conclusione con l’omaggio al Sacrario
dei Caduti della Repubblica Romana.
I
GIORNATA.
Venerdì 13 aprile 2018
. Convegno di Studi: Tema Il Valore
militare dall’Unità alla Crisi Armistiziale 1861-1943
Il Convegno di Studi si articola nel seguente modo
Ore 08,30.
Presentazione degli Atti. Giornata del Decorato
2017.“Il Valore Militare e le missioni di pace”
Oggetto
della relazione è la presentazione, in forma sintetica, degli Atti del Convegno
tenuto lo scorso anno in occasione della Giornata del Decorato 2017.
Rappresenta la Continuità della Ricerca scientifica del CESVAM, che vede nella
Giornata del Decorato una occasione per approfondire aspetti del Valore
Militare. Gli Atti sono stati Pubblicati nella Collana Storia in Laboratorio.
Ore 9,00
Apertura del Convegno di Studi
Saluti delle Autorità Convenute.
Saluti del Presidente Nazionale del Nastro Azzurro
gen. Carlo Maria Magnani
L’Intervento del
Presidente Nazionale introduce i lavori del Convegno. Ha lo scopo di illustrare
la volontà dell’Istituto di dare un significato anche accademico-scientifico
oltre che rievocativo-commemorativo alla Giornata del Decorato, ribadendo
l’impegno di diffondere i significati e i contenuti dello Statuto
dell’istituto, così come svolto lo scorso anno.
Presiede : Direttore del Centro Studi su Valore
Militare gen. Dott. Massimo Coltrinari
La
Presidenza del Direttore del Centro Studi ha il preciso significato di far
svolgere i lavori del convegno entro i binari dei lineamenti che il CESVAM si è
dato. Oltre al naturale rispetto dei tempi, ha il compito di fa svolgere le
relazioni secondo gli intendimenti
espressi e come sono state commissionate ai rispettivi Relatori. Inoltre
deve svolgere una attenta azione di rispetto della articolazione del Convegno,
nelle tre fasi, la prima di raccordo con la Giornata del Decorato del 2016 e
quella del 2017, la seconda di approfondimento storico-giuridico-militare del
Valore Militare durate tutto l’arco del periodo monarchico della nostra Storia
Unitaria la terza di testimonianza dei Soci che, hanno la possibilità di
estrinsecare nella seconda parte del Convegno.. Dovere di chi presiede e che
queste testimonianze siano incisive, brevi e significative e non personali.
Il Significato del Convegno illustrato dal Direttore
del CESVAM.
I
TORNATA SESSIONE MATTUTINA
Presentazione delle Relazioni
Preside Segretario Generale della ANFIM – Aladino
Lombardi
ORE 09.20 I RELAZIONE Massimo Coltrinari
Il Valore Militare in
età risorgimentale 1861-1870
La Relazione
intende dare un quadro generale della
evoluzione ed espansione dell'Esercito Sardo iniziato nel 1859 con l'annessione
della Lombardia ed alimentato dalla emigrazione in Piemonte di tutti i
rivoluzionar in italiani. Questa evoluzione si accentuò nel 1860 con
l'annessione degli stati dell'Italia Centrale, delle Marche e dell'Umbia e con
la spedizione dei Mille con le provincie meridionali. Inoltre nel 1861 vide
affluire i componenti dell'esercito garibaldino. Uno dei fattori coagulanti e
di amalgama che operarono in senso a quelo che divenne il 4 maggio 1860
l'Esercito Italiano fu il Valore Militare. Il suo riconoscimento alimetò il
senso di apparteneza e di dedizione. La Relazione esplorerà questo aspetto.
ORE 09,40 II RELAZIONE Relatore Gen C. A. Carmine
Fiore
Il Valore Militare
nelle campagne coloniali 1882-1915
La Relazione
intende tracciare un quadro (syllabus della relazione da
sviluppare)
0RE 10.00 III
RELAZIONE Paolo Formniconi
Il Valore Militare e
la Grande Guerra
Nell'arco di tre anni di guerra il Valore Militare
fu uno degli elementi di sostegno e di coesione insieme all'amor di patria ed
al dovere di cittadini in armi. La Relazione presenterà la Grande Guerra da
questa visione, ovvero il valore militare come fattore concorrente per la
vittoria finale.
La Relazione
intende dare un quadro esaustivo
(syllabus della relazione da sviluppare)
ORE 10.20 IV
RELAZIONE Gen. Antonio Daniele
Il Valore Militare
fra le due guerre mondiali 1919.1939
La Relazione
vuole dare indicazioni sul significato al valore militare all'indomani della Grane
Guerra, al suo retaggio; in più la nascita dell'aviazione come Arma
indipendente darà vita a nuove figure, come l'Asso
dell'aeronautica che si affianca alla tradizionale figura del Valoroso e
dell'Eroe.
ORE 10.40 V RELAZIONE Ten. Col. t.ISSMI Gianluca Bonci
Il Valore Militare
nella Seconda Guerra Mondiale 1940-1943
La Relazione
intende sviluppare l’intero arco del Secondo Conflitto
Mondiale, i vari teatri operativi in Balcania, in Africa sia Orientale che
Libico.egiziana, russia e metropolitano nel modo in cui è emerso il valore militare,
che nella retoroica e nella memorialistica è stato spesso utilizzato per
mascherare errori, sconfitte e
responsabilità dei Capi e con un approccio assolutorio e giustificativo
per l'opinione pubblica.
ORE 11.00 V RELAZIONE Prof. Giancarlo Ramaccia
Il Valore Militare
e la Crisi armistiziale. Per gli Italiani il momento delle scelte
La Relazione
intende sviluppare l’intero arco della crisi armistiziale ( settembre-ottobre
1943) in cui gli Italiani si sono trovati davanti a se stessi, ovvero per tutti loro era arrivato il Momento delle
Scelte.I rapporti con l'ex alleato, con il regime crollato il 25 luglio 1943,
con gli Alleati-conquistatori che diedero vita alla reazione armata con varie
figure espressione dei rinascenti partiti politici a fronte di chi preferiva attendere il
vincititore (attendismo) e la solita massa degli ooprtunisti pronti a stare
accanto al più forte. Il Valore militare in queste circstante assume un aspetto
di chiarificazione e di identificazione comunitari.
A seguire se vi sarà la possibilità, altri
interventi sulle relazioni presentate
ORE 12.00 Conclusioni:
Presidente della Anfim Aladino Lombardi
Presidente Nazionale del Nastro Azzurro. Gen. Carlo Maria Magnani
ORE 12.15. TERMINE DELLA PRIMA TORNATA DI LAVORI
Free Lunch
(su prenotazione) Raggruppamento Logistico Centrale.
Complesso Logistico Lungara” Via della Lungara 81/C Palazzo Salviati Tel. 06 6867743 L.M. 3/ 7579 3/7588
Nella Mattinata del 13 aprile 2018 dalle 9,30 alle
12,30 si svolgeranno cerimonie e di Omaggio floreale come segno di Onore verso
il Decorato in alcuni monumenti di Roma, scelti in relazione alla tematica del
Convegno.
Il
Segretario Generale, presente il Labaro Nazionale e Soci
decorati al Valor Militare renderà omaggio, pronunciando una allocuzione di
circostanza, ai seguenti monumenti
Ore 9,30-10 – Porta Pia. Monumento alla Breccia. (Il
Valore Militare nel Risorgimento)
Rendere
omaggio al Monumento che ricorda il passaggio di Roma dallo Stato Preunitario
allo Stato Nazionale significa prendere atto che si compiva nel 1870 l’unità
nazionale e l’Italia non era più una semplice espressione geografica come era
considerata fino al 1849.
Ore 10,30 -11, 30 – Monumento ai Cinquecento di
Dogali ( Il Valore Militare nelle guerre coloniali)
Il
Monumento ai Cinquecento Caduti nella battaglia di Dogali rappresenta il
ricordo del nostro impegno coloniale, voluto per trovare sbocchi economici alla
giovane nazione italiana e che ebbe risvolti tristi e difficili, ma in cui non
venne meno la dimostrazione del Valore Militare.
Santa Maria
degli Angeli. Tombe dei protagonisti della Grande Guerra
(Valore
Militare nella Grande Guerra)
Santa
Maria degli Angeli a Roma ha accolto la salma del Milite Ignoto il 3 Novembre
1921 prima che questa fosse trasferita
all’Altare della Patria, il giorno dopo. Ospita la tomba del duca della
Vittoria, Diaz, la tomba dell’Ammiraglio Thaon di Revel, e del Primo Ministro
Vittorio Emanuele Orlando. Deporre un omaggio floreale su queste tombe
significa onorare tutti i combattenti della Grande Guerra.
Ore 12,30 -13,00 Porta San Paolo. Monumento. (Valore
Militare nella Seconda Guerra Mondiale)
Porta San Paolo ha visto le gesta del
popolo romano nei primissimi giorni della crisi armistiziale, quando per gli
Italiani venne il momento delle scelte. Ricordare quei momenti fondanti la
nostra attuale Repubblica significa aiutare a capire e riflettere sui momenti
decisivi della nostra storia in cui non venne anche in queste difficili
circostanze il Valore Militare.
II
TORNATA SESSIONE POMERIDIANA
(Scopo
delle Comunicazioni e quello di dare spazio ai Soci del Nastro Azzurro)
Comunicazioni
Presiede Gen. Prof. Massimo Coltrinari
Ore 15.00 I Comunicazione Prof. ssaAlessandra Soroni.
Collaborazione Società
Tarquiniense di Arte e Storia e Istituto del Nastro Azzurro. La Emeroteca
relativa alla
Pubblicistica Militare.
Nota comunicativa relativa al progetto
di edificare una Emeroteca della Pubblicistica Militare con accardo fondi di
archivio specialistici che sono il frutto delle ricerche e degli studi condotti
dal CESVAM, con particolare alla storia recente di Tarquinia sul versante militare
( Scuola paracadutisti e attività speciali)
Ore 15.15 II Comunicazione Avv. Domenico Baldassarre
La Federazione di Torimo
dei suoi primi cento anni di vita.
Ore 15.30 III Comunicazione Dott. Emanuele Cerutti
Il Museo dell’Istituto
del Nastro Azzurro a Salò
Illustrazione dello stato e delle
attività di prospettiva del Museo Storico dell'Istituto del Nastro Azzurro e le
sue attività collegate ed in particolare come sinergia del CESVAM
Ore 15.45 IV
Comunicazione Sig. Mario Pereira
Federazione di Pistoia
La FEB (Forza di Spedizione Brasiliana)
in Italia 1943-1945
Nota
riguardante il Contributo dei soldati Brasiliani venuti in Italia e partecipati
alla Campagna d''Italia delle Forze Alleate.
Ore 16.00 V Comunicazione Sig. Stefano Bernini – Federazione di Pistoia
Breve storia di Francesco Ciavarella,
cittadino pistoiese Caduto nell’Eccidio delle Fosse Ardeatine
Ore 16.15 VI Comunicazione Cav. Uff. Giorgio Lavorini Federazione di
Pistoia
Breve Storia della M.O.V.M. Giovanni Marini,
Decorato pistoiese al quale è stata intitolata la Caserma del
183° Reggimento
Paracadutisti Nembo”
Ore 16.30 VII Comunicazione Dott. Giovan Battista
Birotti
Il Soldato Giapponese del
'900 ed il Valore Militare.
Nota
riguardante i risvolti sociali ed econominci oltre che militari nella
formazione dello Stato del Giappone ad inizio secolo
Ore 16.45 VIII Comunicazione Dott Massimo Squillaci
Don Giovanni Mimozzi e le Case del
Soldato nella guerra 1915-1918.
Il
trentenne Cappellano militare Don Giovanni Minozzi raggiunge il fronte italiano
nel giugno 1915 per prestare assistenza spirituale e materiale ai soldati, e
organizza una rete di luoghi di accoglienza che nel poco tempo libero concesso
ai soldati offra loro un ambiente familiare dove ricrearsi divertendosi ed
anche istruendosi. Nascono così le Case del Soldato (sala lettura, scrittura,
scuola analfabeti, cinema, teatro, strumenti musicali). Alla fine della guerra
saranno più di 500 su tutto il fronte.
Ore 17.00 IX
Comunicazione. Avv. Francesco Atanasio
Il Valore Militare in Età
Monarchica Vittorio Emanuele II e Umberto I
Ore 17.15 X Comunicazione Osvaldo Biribicchi.
Il Dizionario Minimo della
Guerra di Liberazione
Nasce dalla presentazione di un Progetto
presentato al Ministero della Difesa. Ha lo scopo di preparare un Dizonario su
otto volumi di cui 3 relativi al Compendio,3 relativo al Glossario, uno di
indici ed uno dedicato alla Guida in cui si esplicano le mappe tecniche e le
mappe logiche per la consultazione del Dizionario che deve essere inteso come
uno strumento per accedere ad internet a sostegno di studi e ricerche.
Ore 17.30 XI
Comunicazione.Gerardo Severio
Michele de Rada Storia di
un Generale
La Comunicazione illustrerà nei dettagli
la figura e l'opera del Generale De Rada a cavallo della fine dell'ottocento ed
inizio del novecento.
Ore 18.00 XII
Comunicazione. Anna Maria Menotti
Il valore
prerisorgimentale. Ciro Menotti ed i congiurati del 1831. Manfredo Fant, Enrico
Cialdini ed altri.
La comunicazione illustrerà la vicenda
di Ciro Menotti ed il suo sacrificio come antesignano della epopea
risorgimentale; darà cenno anche ai suoi compagni tra cui giovanissimi patrioti
che diverranno protagonisti delle vicende unitarie italiane
Ore 18.15 XIII
Comunicazione. Alessio Pecce
La Preparazione del
Dizionario minimo della Grande Guerra 1915-1918.
Su
progetto presentato al Ministero della Difesa, dal giugno 2017 un equipe di
ricercatori in seno al CESVAM ha elabarotato questo Dizionario che si articola
in Compendio (cinque volumi) e Glossario (cinque volumi) più un volume di
Indici e di Guide.
Ore 18.30 XIV Comunicazione Federico Mammarella
Il Valore Militare
nella Guerra di Spagna 1936-1939
Sulla
base degli studi condotti in Spagna nel quadro Emmaus, e sugli elaborati della
tesi di dottorato si presenta un cenno sul Valore Militare in questa guerra
civile sia da parte franchista che da parte delle brigate internazionali con un
cenno al Corpo Truppe Volontarie Italiano.
Ore
18.45 XV Comunicazione Mario Me
Gli eventi nel Nord della
Sardegna all’indomani dell’Armistizio. (Titolo provviosio)
Esposizione
di sintesi del progetto in preparazione al CESVAM sugli eventi armistiziali che
videro protagonisti le unità della Squadra Navale Italiana e le forze di terra
schierate nel Nord della Sardegna.
Ore 18.45 Conclusioni Gen. Dott. Massimo Coltrinari .
Ore 19.00 Termine dei Lavori
Ore 20.00 Cena alla Foresteria Lungara Da Definire nei dettagli
Free Lunch
(su prenotazione) Raggruppamento Logistico Centrale.
Complesso Logistico Lungara”
Via della Lungara 81/C Palazzo Salviati Tel. 06 6867743 L.M. 3/ 7579 3/7588
La
COMMEMORAZIONE
II GIORNATA
MATTINA14 APRILE 2018
Commemorazione Ufficiale. Cerimonia Alle “Fosse
Ardeatine”
Mausoleo delle Fosse Ardeatine
Ore 09,30 – 10.00 Arrivo dei Partecipanti.
Ammassamento Labari e Rappresentanze
Ore 10,00 – 10.20
Accesso al Mausoleo delle Fosse Areatine.
Ore 10.25 -
Arrivo Massima autorità
Ore 10,30 – Inizio Ceromonia
La Massima Autorità, il Presidente dell'ANFIM; il Presidente del Nastro
Azzurro depositano
la Corona d'Alloro.
Ore 10.40
Saluto del Presidente dell'ANFIM
Saluto del Presidente del Nastro
Azzurro
Allocuzione della Massima Autorità
Ore 11,10
Appello dei Martiri Decorati al Valor Militare (Aladino Lombardi)
Letture di Studenti
Ore
11,50 Cerimonie Religiose ( Rito
Cattolico e Rito Ebraico)
Ore 12.00 -
Silenzio Fuori ordinanza
Gli Studenti depositano un fiore sui Sacelli dei Decorati al Valor Militare
Termine della cerimonia
POMERIGGIO.
Sabato 14 aprile 2018
Attività Culturale Presso la Sede Nazionale. Piazza Galeno 1.
Ore 16, 00 –
ore 19 Presentazione del Volume di
Giovanni Cecini
“I Generali decorati nella Grande Guerra”
. Gen. Carlo
Maria Magnani, Gen. Dott. Massimo
Coltrinari, Gen. Antonio Daniele, Prof. Giancarlo Ramaccia
Presentazione della Collana “I Libri del Nastro
Azzurro” e della produzione editoriale del Nastro Azzurro. Promozione e
sottoscrizione delle pubblicazioni
Ore 16-19,00
Lady Programme
per il pomeriggio. Il centro di Roma. Piazza di
Spagna, Fontana di Trevi, Via Condotti ed altro
SERA 14 APRILE 2018 Ore 20,00.
Cena Di Gala ( Su Prenotazione) Foresteria della Pio
IX. Castro Pretorio
III
Giornata
MATTINA
15 APRILE 2018
Omaggio
al Valore Militare. La Repubblica Romana 1849. Il Gianicolo.
Roma, Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Forte Bravetta.
Parte
Culturale.(Facoltativa)
Spiegazione Itinerante a cura del CESVAM sul
Gianicolo. Componenti del CESVAM spiegheranno ai convenuti il significato
dei vari monumenti o loghi che si andranno a visitare sotto il profilo del
Valore Militare). Facoltativo per tutti i partecipati
Ore 9,00 -9,30 Arrivo dei partecipanti a Piazza della Rovere.
Ore 9,30 – 11,00 – Percorso guidato in cui verrà
illustrato come è rappresentato il Valore Militare: la Chiesa di Sant’Onofrio,
L’Anfiteatro e la Quercia di Torquato Tasso. Il panorama di Roma verso ovest;
Il faro degli Italiani. Gabriele d’Annunzio ed il valore militare nel primo
novecento.; Le Erme della parte occidentale del Gianicolo: il valore militare
nella Repubblica Romana.; Il Monumento
di Annita Garibaldi ed il Valore militare al femminile; Giuseppe Garibaldi e la sua azione nella
Repubblica Romana; Il retaggio della Costituzione del 1849
Arrivo a
Piazzale Garibaldi-
Parte
Celebrativo.Commemorativa
Forte
Bravetta. Via di Bravetta 78. Roma
Ore 09,30. Il Presidente Nazionale, con il Labaro Nazionale e Soci Decorati
renderà omaggio ai Martiri decorati[1]
di Forte Bravetta. Parco della Memoria. Deposizione di una Corona di Alloro al
monumento di Forte Bravetta.
Continuazione della Cerimonia alle Fosse Ardeatina come omaggio al
Valore Militare non solo ai Martiri delle Fosse Ardeatina ma a tutti i
combattenti ed i Caduti della Guerra di Liberazione a Roma 1943-1944
Gianicolo.
Piazzale Giuseppe Garibaldi
Ore 11,00 – 11,50 Ammassamento dei Labari e delle
Rappresentanze al Mausoleo della Repubblica Romana
Partecipanti tuti
alla Giornata del Decorato
Spiegazione della
Tradizione del Colpo di Cannone di mezzogiorno e note sulla Repubblica Romana.
Ore 12.00 Il Colpo di Cannone di Mezzogiorno.
Ore 12.01
Sfilamento dei Labari del Nastro
Azzurro, delle Rappresentanze e dei partecipanti dal Piazzale Giuseppe Garibaldi al
Mausoleo della Repubblica Romana.
Apre il corteo il Vice Presidente Nazionale Giuseppe Pica, con accanto
il Labaro Nazionale.
Ore 12,30 Omaggio al Sacrario dei Caduti della
Repubblica Romana.
Deposizione di Corona. Cerimonia. Presenza del Labaro Nazionale e di tutte le Rappresentanze
Lettura della Motivazione della Medaglia d’Oro al Valor Militare alla
Città di Roma 1849-1949
Onore ai Caduti. Silenzio Fuori ordinanza
Discorso di Chiusura della Giornata del Decorato 2018 : Vice Presidente
Nazionale Domenico Pica
Ore 13,00 Termine della Giornata del Decorato 2018.
Indicazioni logistiche:
Free Lunch (su prenotazione) Raggruppamento
Logistico Centrale. Complesso Logistico Lungara”
Via della Lungara 81/C Palazzo Salviati Tel. 06 6867743 L.M. 3/ 7579 3/7588.
Giornata del Decorato 2018
Segreteria:
Segreteria Generale del Nastro Azzurro Piazza Galeno 1
Roma
Email:segreteriagenerale@istitutonastroazzurro.org
Tel. 06 4402676
CESVAM Centro Studi sul Valore
Militare.
[1]
Martiri Medaglia d’Oro: Fortunato Caccamo, Antonio d’Ortenzi, Ezio Malatesta,
Fabrizio Vassalli:
Medaglia d’Argento: Mario Carucci, Paolo Renzi, Corrado Vinci.
Una dettagliata nota incentrata sulle biografie e
sulle gesta dei Martiri Decorati sarà pubblicata con post di marzo su QUADERNI
ON LINE, www.valoremilitare,blogspot.com
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