ANCONETANI
In seguito della notificazione dell’8 settembre di S.E. il Generale in Capo, il Sig. Colonnello Comandante de Gady Comandante Civile e Militare della Città e della provincia di Ancona avendomi delegato i poteri civili, è utile e giusto che voi conosciate fin da principio il sistema che voglio seguire.
Membro per più anni della grande Assemblea Rappresentativa del mio paese, immischiato nella sua politica, ho di recente abbandonato la Francia e la mia famiglia per riprendere una spada che nella mia gioventù ho impugnato con onore, ed offrire nello stesso tempo al Sommo Pontefice l’ultima goccia del mio sangue. Ecco in queste poche parle un’idea della mia vita. Nemico dell’arbitrario, ed altrettanto devoto al Padre comune dei fedeli, non vengo qui per aggravare i rigori necessari nello stato d’assedio; voglio al contrario con il consiglio e coll’aiuto dei vostri onorevoli cittadini, addolcirlo per quanto lo permetterà il mantenimento dell’ordine.
Voglio prevenire ogni disposizione di rigore inutile, rispettare le vostre franchigie municipali, preparare dei lavori per l’inverno alla classe laboriosa, consultare il commercio nei suoi bisogni ed aiutarlo se è possibile. Voglio infine riunire pel tratto avvenire della vostra città tutti gli elementi di buona amministrazione di prosperità e di pace.
Oso sperare che queste intenzioni non vi saranno disgredevoli. Voi mi aiuterete a realizzarle e a trascorrere felicemente tempi così difficili. Lo farete, io ne sono certo, per l’amore che avete per l’ordine e per la devozione che nutrire per più paterno a più dolce dei Sovrani.
Se il vortice della rivoluzione si agita sul vostro capo, se si tenta di sedurvi ed ingannarvi per false teorie, ricordate quel crudele anno del 1848 nel quale il pacifico cittadino non era garantito dal pugnale dell’assassino. La rivoluzione non è forte, che quanto si teme!
Guardate quanto è maggiore il numero degli onesti e come è piccolo quello dei fattori del disordine. Voi conoscete questi ultimi gli uomini pacifici, al commercio, all’industria, a tutti i lavori ed ai progressi utili; mantenimento della pubblica tranquillità e repressione energica del disordine e della rivolta
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Ancona 10 settembre 1860 Il Comandante Civile C.te De Quattrebarbes