18 -19 SETTEMBRE 1860
AL MINISTRO DELLE ARMI DI ROMA
Agli 16 si fece marcia forzata da Macerata a Loreto per la via di Monte Lupone, Monte Santo e Porto Recanati: il giorno dopo arrivò la brigata Pimodan nei contorni. Agli 18 ebbe luogo la battaglia in cui fummo sconfitti tra il Musone e le Crocette.
I franco-belgi si distinsero per bravura: il battaglione Fuchmann seguì ogni disposizione che ebbe dal generale De Lamoricière; attaccò le alture difese dalle batterie e sostenne il combattimento finchè il generale De Lamoricière gli ordinò di proteggere la ritirata; il che fece con tutta precisione. Fu il solo che rientrò ordinato e schierato in Loreto. Gli latri corpi si ruppero sotto il fuoco dell’artiglieria sarda. Vedendo la rotta, il generale De Lamoricère partì, senza farne parte ad un capo di corpo o uffiziale superiore, per Ancona. I signori colonnelli pregarono il devoto sottoscritto di assumere il comando, allorquando si era cercato per due ore e dappertutto, ma senza risultato, il sig. generale. Frattanto il nemico circondò Loreto di maniera a che mancarono i viveri, che un saccheggio ed un battersi dei corpi delle diverse nazionalità tra di loro erano imminenti. Avevo mandato due ufficiali a chiedere il cadavere di Pimodan per seppellirlo a Loreto. Il generale Cialdini mi fece dire, per mezzo di questi, che voleva abboccarmi a mezzodì del 19. Vi andai e la convenzione qui acchiusa ne fu il risultamento.
Coll’aiuto dell’intendente Gagliani, che con tutta energia s’occupò dei viveri, con gl’Irlandesi, coi pochi rimasti franco-belgi, colle guide che erano rimaste schierate ed atte a combattere, e soprattutto col battaglione Fuchmann, avrei potuto continuare la difesa di Loreto; ma gli altri corpi tutti erno moralmente indeboliti ed avrebbero piuttosto impedita che aiutata un’azione. Loreto poi non aveva più né viveri e nemmeno denari a prestarci: per dar ricovero ai tanti feriti dovettiporre mano su qualche locale di S.Casa. I superstiti sono qui a Recanati, il generale Leotardi ci tratta con benevolenza.
L’intendente Ferri, con tutti gli oggetti ceh V.E. gli affidò, si è portato col valore, da Porto Recanati verso Ancona, alla sera del 16.
Prego V.E.R. di dire a S.Santità che gli bacio il Sacro Piede.
Il Sottointendente Cellai fu mandato oggi con salva-condotto Sardo ad Ancona per riportarne diecimila scudi; non è ancora tornato. (Ne tornò salvo e portò cinquemila scudi)
In uno le bacio le mani e mi segno,
Di Vossignoria Reverendissima
Umilissimo servo
ENRICO CONTE GOUDENHOVEN
Colonnello
Recanati, 20 settembre 1860
Nessun commento:
Posta un commento