Battaglione Cacciatori Indigeni
RAPPORTO SPARAGANA
Difatti sulla Piazza della Fontana, la mattina del 18, il generale in capo si mise in movimento con le sopra dette truppe.
L’ordine era il seguente:
Il 1° reggimento estero (tenente colonnello Alet) in testa alla colonna: lo seguiva il parco d’artiglieria, comandato dal colonnello Blumensthil, e lo squadrone di cavalleggeri. Veniva quindi la colonna di sostegno al comando del colonnello Cropt, composta del battaglione al mio comando e del 2° battaglione del 2° reggimento estero. Infine lo squadrone gendarmi l’ambulanza, ecc.
In quest’ordine si defilò prendendo la via delle Crocette: poco prima di giungere al Musone la battaglia era già impeganata dal generale Pimodan con la sua brigata, per cui si accelerò il passo e transitato a guado ordinamente il detto fiume, si defilò sotto il semicerchio delle posizioni nemiche, prendendo posto dietro la brigata pimodan. Durante il <
Ordini di sorta non giunsero in questo tempo: solo si osservò che la colonna Pimodan si ritraeva dalle posizioni e si apprese poco dopo la morte del detto generale.
Dopo una breve avanzata di 200 m. veniva battuta la ritirata, la quale cominciò dal 1° reggimento estero e dall’artiglieria. Il mio battaglione venne frammischiato scompigliato. E perché il generale Lamoricière aveva ordinata la ritirata su <
A poca distanza dal Monte, due colonne nemiche ci tagliarono fuori: riguadammo allora per la quarta volta il fiume Musone e ci recammo a Porto Recanati per mettere a mare un trabaccolo, per andare ad Ancona e raggiungere il generale Lamoricière.
Ad onta di ogni sforzo, ciò non ci fu possibile di eseguire. Ci ritraemmo allora a Loreto con ufficiali, sottoufficiali e soldati.
Il maggiore
LUDOVICO SPARAGANA”
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