mercoledì 12 luglio 2017
Edizione 2003 Nota XI
I Movimenti
sardi del 17 settembre 1860
Mentre la mattina le truppe sarde si riposavano,
furono approntati gli ordini per rafforzare le posizioni sulla dorsale
Castelfidardo – Crocette. Tali ordini prevedevano:
il Q. G. del corpo d’armata doveva spostarsi da Osimo
a Castelfidardo ( Convento di Sant’Agostino ).
Da San Sabino alle Crocette dovevano spostarsi:
- il Q.
G. della 4° Divisione;
-
la Brigata Regina (9° e 10° Reggimento di fanteria);
-
VI Battaglione Bersaglieri.
Il 15° Reggimento Fanteria doveva:
-
presidiare l’Abbadia con il III e il IV Battaglione
con il sostegno di una sezione della 1° Batteria del 5° Reggimento di
Artiglieria.
Il 16°
Reggimento Fanteria doveva presidiare con il II e III Battaglione Torre di Jesi
e muovere per raggiungere Osimo con il I e il IV Battaglione, insieme ad una
sezione della I batteria del 5° Reggimento d'Artiglieria.
Il VI e VIII Battaglione Bersaglieri, a sera, dovevano
lasciare le Crocette e presidiare S. Rocchetto, di fronte a Camerano.
La 7a Divisione ricevette questi ordini:
-
il 23° Reggimento Fanteria, con 4 pezzi della 4a
batteria, dove portarsi al quadrivio di S. Biagio, riunendosi alla sua Brigata;
-
il 24° Battaglione Fanteria doveva continuare a
presidiare il quadrivio di San Biagio;
-
la 3° e la 4° Batteria del 5° Reggimento e uno
squadrone dei Lancieri di Vittorio Emanuele dovevano altresì raggiungere il
quadrivio di San Biagio;
-
il 25° Reggimento di Fanteria doveva porre:
- il III Battaglione alla destra della strada che
conduceva da Castelfidardo a
Loreto, e attestarsi a ridosso della cascina
Camilletti;
- il II e il I Battaglione a sinistra della medesima
strada
- il IV Battaglione, a Castelfidardo;
-
il 26° Reggimento di Fanteria doveva porre:
- il I, II, III Battaglione alle Crocette con la 2°
Batteria del 5° Reggimento d’Artiglieria;
- il
IV Battaglione, con due pezzi della 5° Batteria e uno squadrone dei Lancieri di
Novara spingersi ai piani dell’Aspio.
Il XI e XII Battaglione Bersaglieri e una sezione
della 5° Batteria del 5° reggimento a sinistra del Vallato, con il XI a
occidente della strada delle Crocette e il XII più ad oriente.
Il Reggimento Lancieri di Novara dietro l’XI e XII
Battaglione Bersaglieri, mentre il Reggimento Lancieri di Vittorio Emanuele II
fra Rostichetto e la strada Loreto - Castelfidardo.
Il parco Artiglieria della 7° Divisione al
Bivio della strada che dalla Abbadia porta ad Osimo e San Biagio.
Alla sera del 17 settembre tutti questi ordini furono
eseguiti e compiuti. In considerazione di ciò si può dire che fu attuata
completamente la manovra iniziata dal Cialdini il 14 settembre. La linea di
interposizione risultava così delineata:
Fronte
sud, verso Loreto-Recanati:
Nucleo difensivo delle Crocette. - A mezzodì del
villaggio, fronte ai ponti di Loreto, la 4 a batteria da, 16 dell'8°
reggimento artiglieria, addetta alla riserva;
più innanzi, presso al poggio che sovrasta ai cascinai de Campanari, la
2a batteria da 8 del 5° reggimento artiglieria; tra le due batterie,
i tre primi battaglioni del 26°
reggimento fanteria. La brigata Regina in riserva, ad occidente delle Crocette.
Il quartiere generale della 4 a divisione alle Crocette.
Nucleo difensivo di Castelfidardo. - A metà strada fra
Loreto e Castelfidardo, a cavallo della via, la 6a batteria di obici
da 15 del 5° reggimento artiglieria, e sulla destra di essa una sezione della 5a
batteria del 5° reggimento. Davanti all'artiglieria, i tre primi battaglioni
del 2° reggimento fanteria, fronte ai ponti di Loreto. Il quartiere generale
del IV° corpo d’armata, con il comando della brigata Bergamo ed il 4°
battaglione dell'anzidetto reggimento, in Castelfidardo.
Posti avanzati. - Al ponte del Molino sul Vallato,
l’11° e 12° battaglione di bersaglieri con due pezzi (coperti da uno
spalleggiamento) della 5a
batteria del 5° reggimento artiglieria. Alla Santa Casa di Sopra, il 26°
battaglione di bersaglieri.
Linea d’osservazione. - I reggimenti lancieri di
Milano e di Vittorio Emanuele (8 squadroni) a monte dei ponti di Loreto sul
Musone e sul Vallato; tre squadroni del reggimento lancieri di Novara nella
regione pianeggiante davanti ai Campanari.
Posti di segnalazione. - A Castelfidardo ed alle
Crocette. A queste occupazioni avanzate, oltre che sbarrare il più breve
percorso da, Loreto ad Ancona, cioè le strade di Castelfidardo e de11e
Crocette, dalla qual parte si attendeva come più probabile 1' avanzata dei
pontifici, spettava anche il compito di osservare i passaggi del Musone più a
valle verso la marina. Nuclei difensivi di Osimo, S. Sabino ed Abbadia. - sulla
destra della fronte dinanzi descritta, nuclei difensivi erano ad Osimo, S.
Sabino ed Abbadia, costituiti da, truppe della brigata Savona, comandata dal
colonnello brigadiere Regis. In Osimo, preparato a difesa, erano il comando
della 7a divisione, due battaglioni del 23° reggimento, sostituiti
nella notte dal 17 al 18 da due battaglioni del 16°. A S. Sabino due battaglioni del 15°
reggimento fanteria, con il comando della, brigata Savona.. Alla Badia i
rimanenti due battaglioni del 15° reggimento fanteria, con il parco divisionale
di artiglieria. La 1a batteria del 5° reggimento artiglieria era
divisa per sezioni fra i tre nuclei; ad Osimo erano pure quattro pezzi della 4
a batteria del 5° reggimento artiglieria, che poi andarono a raggiungere
al quadrivio di S. Biagio il resto della propria batteria che era colà con la
brigata Como. Infine, ancora più a destra, a Torre di Jesi, rimasero a presidio
degli accessi da Filottrano ed a custodia delle comunicazioni con Jesi, i rimanenti
due battaglioni del 16° reggimento fanteria.
Fronte
Nord, verso Camerano ed Ancona:.
Per opporsi, fronte verso 1'Aspio, ad un eventuale
attacco del presidio di Ancona, il generale Cialdini aveva occupato S.
Rocchetto ed il Quadrivio di S. Biagio. Il nucleo della Badia, doveva servire
di collegamento fra i due. Con tali occupazioni si intercettavano le due
principali comunicazioni provenienti da Ancona, per Camerano e la vallata della
Baracola. Nucleo difensivo di S. Rocchetto. - Vi era disposto il 4° battaglione
del 26° reggimento fanteria con la rimanente sezione della 5 a batteria del 5° reggimento artiglieria.
Questo nucleo fu poi rinforzato da uno squadrone del reggimento Lancieri di
Novara e dal 6° e 7° battaglione di bersaglieri, provenienti dalle Crocette.
Nucleo difensivo del Quadrivio di S. Biagio. -
L'intera brigata Como agli ordini del colonnello brigadiere Cugia, con la 4
a batteria da 8 del 5° reggimento
artiglieria, la 3 a batteria da 16 del 5° reggimento artiglieria, ed
uno squadrone dei Lancieri di Vittorio Emanuele.
Posti avanzati. - Al ponte delle Ranocchie, distrutto,
un battaglione del 23° reggimento fanteria, con una sezione della 4 a
batteria del V° reggimento artiglieria.
Posti d’osservazione. - Poggi di Offagna e dorsale di
Case Galli, sul versante verso 1' Aspio, dominanti per ampio tratto le
provenienze da Val di Baracola. In sostanza: nel settore di Ponte Molino,
Crocette, Castelfidardo rimpetto agli accessi da Loreto, erano disposti 18
battaglioni di fanteria o di bersaglieri, 10 squadroni e 22 pezzi; nelle
rimanenti sezioni della fronte verso sud, 4 battaglioni e 4 pezzi; lungo la
fronte verso Ancona erano collocati i restanti 13 battaglioni di fanteria o
bersaglieri, 2 squadroni e 16 pezzi.
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