sabato 25 aprile 2020
La Guerra del 1866. III di Indipendenza 8 Custoza 24 giugno 1866 5
(a)
Santa
Lucia/Pernisa e Monte Vento (15:00)
Mentre il Gen. Pianell, già comandante della II
Divisione, viene nominato comandante del I Corpo d’Armata, le cui condizioni
sono allarmanti, si combatte ancora alacremente:
- Persa la Pernisa e
subito l’attacco che ha causato la fuga di migliaia di soldati sulle rive del
Tione, la 5^ Divisione, con le poche risorse rimaste, contrattacca con non
poche difficoltà per scacciare gli austriaci dalle rive del fiume. L’operazione
ha successo e galvanizza praticamente tutte le unità per inseguire il nemico
verso la Pernisa. L’attacco è impetuoso, forse un pò disordinato, ma
sicuramente efficace: gli austriaci abbandonano la Pernisa e si riparano dietro
le alture. Purtroppo, l’ardore delle unità impegnate e la mancanza di
coordinamento di una tale operazione nata spontaneamente, distesero il
dispositivo su una schiera troppo lunga, peraltro allo stremo delle forze. Gli
austriaci, intuita la difficoltà tattica degli italiani, iniziano a
cannoneggiare e subito dopo a far intervenire i reparti di fanteria. Ma non si
arrivò nemmeno allo scontro poiché gli italiani della 5^ Divisione, quasi tutti
della Brigata Valtellina, si ritirano verso Santa Lucia. Ma la pressione
austriaca e la stanchezza fanno vacilalre la coesione e il caos ha il
sopravvento. Il Gen. Sirtori, Comandante della 5^ Divisione, da l’ordine di
abbandonare ogni posizione e di ritirarsi a Valeggio. In quella occasione circa
duecento prigionieri rimangono nelle mani del nemico.
- Dopo circa due ore
di fuoco e controfuoco tra le batterie italiane in forza alla riserva del I
Corpo, stanziate sul Monte Vento, e le artiglierie austriache che tiravano
dalla zona di Oliosi, senza grandi risultati, gli austriaci spingono verso sud
molti reparti di fanteria che in breve tempo iniziarono a minacciare la base
del monte. La situazione è delicata anche perché non c’erano collegamenti con
le divisioni collaterali e arretrate. Le uniche informazioni che arrivavano era
quelle dei fuggitivi e del caos che c’era a Valeggio. Il Gen. Aribaldi-Ghilini,
Comandante della Riserva del I Corpo, ritenendo più remunerativo preservare
Valeggio e non confidando dei suoi uomini che erano molto stanchi, impartisce
l’ordine di abbandonare le posizioni di Monte Vento. La ritirata fu semplicemente
da manuale.
il prossimo post sara pubblicato il 10 maggio p.v
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