venerdì 10 aprile 2020
La Guerra del 1866. III di Indipendenza 8 Custoza 24 giugno 1866 4
(a)
Custoza
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Ore 11:30
Come
detto, sin dalle 09:30, la riserva del III Corpo d’Armata, la 9^ Divisione del Gen. Govone era stata
tascata per sostenere la 3^ Divisione. La risalita verso Custoza con le truppe
in linea pronte al combattimento era abbastanza difficile. Durante questo
movimento, molti soldati in ritirata si accingevano a combattere di nuovo,
rincuorati dall’arrivo di truppe amiche. Comunque, l’arrivo provvidenziale di
una batteria a cavallo scortata dalla cavalleria italiana era l’aiuto insperato
che serviva al Gen. Govone. Gli austriaci asserragliati a Custoza erano a
questo punto minacciati da sud e da ovest. I fanti italiani, rinvigoriti da
questa situazione favorevole, entrano di forza nel paese osservando la ritirata
delle truppe imperiali appartenenti al VII Corpo d’Armata verso il Belvedere,
che sovrasta Custoza, ma che riescono comunque a mantenere una parte del paese.
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Ore 12:30
Il
Gen. Govone, con un definitivo attacco, riesce a snidare gli ultimi austriaci a
Custoza e a farli ritirare finanche oltre il Belvedere che a questo punto è in
mani italiane. Da questo momento però inizia un cannoneggiamento da parte
dell’artiglieria austriaca proveniente dalla zona di Staffalo che si protrae
per parecchio tempo. Questo fuoco però non serve solo a coprire la ritirata, in
realtà si tratta di fuoco di preparazione di un contrattacco proveniente da
Monte Molimenti. Due colonne austriache puntano su Custoza, l’artiglieria
italiana colpisce e ne fa vacillare una, ma l’altra riesce ad avvicinarsi sino
ad impadronirsi del Belvedere. I combattimenti sono rapidi e confusi. Dopo due
ore di combattimento la situazione è molto difficile: i soldati sfiniti sono
sul punto di cedere. Dall’interrogatorio di alcuni prigionieri austriaci, il
Gen. Govone capisce che l’Arciduca Alberto sta impegnando due Corpi d’Armata
per Custoza che evidentemente è ritenuta una posizione chiave. E lo era perché
se Custoza fosse caduta in mano austriaca l’Armata del Mincio veniva tagliata
in due tronconi: uno nella zona di Villafranca e uno nella zona di Oliosi.
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Ore 14:45
Esaurito
il fuoco di preparazione, quattro colonne austriache avanzano parallelamente:
una lungo la strada che proviene da Staffalo, una dal crinale che porta a
Belvedere, le altre due a mezza costa tra Monte Molimenti e il Monte Arabica.
Le batterie di artiglieria italiane, che si trovano sul Monte Torre, aprono il
fuoco rompendo ampi vuoti tra i serratissimi ranghi austriaci. Non appena a
tiro utile, la fanteria italiana apre il fuoco respingendo l’attacco. La 9^
Divisione accenna anche un timido contrattacco esauritosi quasi subito. Il
Belvedere torna in mani italiane.
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