sabato 12 marzo 2011
Il Risorgimento più che celebrarlo, va studiato
Quello che significa sete di potere
In una recente trasmissione di Rai Tre Marche si è sentito finalmente dire che Castelfidardo e gli avvenimenti del 18 settembre 1860 hanno un rapporto squilibrato. Non è il caso di riprendere tesi ormai note, che solo chi è in ritardo sulla conoscenza dei fatti non ne ha preso conoscenza. Quello che stupisce è il fatto che paladini ed ambasciatori delle tesi sopra esposte, sono elementi che, dopo aver sostenuto tesi altrettante cervellotiche, ora si avvicinano, sotto il peso della realtà dei fatti, a sostenere, in modo arruffato e confusionario, alla realtà. La sete del potere e dell’apparire divora e fa perdere la bussola, facendo fare figure pagliaccesche a chi ne è pervaso. Perchè non rimanere ai diletti lavori informatici o percorre la bella strada della botanica
Questi elementi sono deleteri alla causa della storia del Risorgimento. Ripetere, da buoni scolaretti, tesi che sono il frutto di anni di ricerche può ingannare l’ascoltatore occasionale della nostra televisione ciabattona, ma non chì vuole una informazione corretta.. Il verbo giusto da usare sarebbe per costoro usurpatori, ma si corrre il rischio che non ne comprendono il significato, ma più che altro si può usare il termine recitanti di una parte imparata a memoria. Quello che sorprende è il fatto che chi ha responsabilità della informazione si rivolge a simili personaggi per avere cogenza della storia, e della storia risorgimentale in particolare, altro segno di come l’informazione che ci viene propinata deve essere presa con estremo sospetto. Si è sempre sostenuto che il Risorgimento, e soprattutto questa data anniversaria dei centocinquanta anni della nostra unità, più che celebrarlo e celebrarla, necessità conoscerlo e conoscerla. Purtroppo con amarezza si constata che questo avvenimento, che segna un passaggio fondamentale del nostro presente è ostaggio della sete di potere di chi ha perso la bussola e vuole ad ogni costo apparire recitando parti scritte da altri. Per chi vuole andare oltre questi ippopotami morali e vuole avere una informazione documentata, si segnala Il volume, Il combattimento di Loreto detto di Castelfidardo, 18 settembre 1860, Roma, Società Editrice Nuova Cultura, Università La Sapienza, 2010, pag. 331, ill. Euro 21. ISBN 978-88-6134-379-5 che è reperibile in ogni libreria e ad Osimo presso l’edicola sotto le logge.
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