Verso le 10,15, il capitano Sterpone, comandante la batteria, aveva ricevuto l’ordine dal generale Villamarina di accorre con una sezione ed il Capitano comandante la batteria aveva stabilito che fosse la 1 sezione. Gli artiglieri di questa sezione stavano prendendo il caffè e consumando il rancio, i cavalli mangiando la biada e perciò occorse un certo tempo per allestirla.
Ancora tempo si erse perché si volle sostituirla in quanto la 1 sezione, fermata alla Crocette e messa in riserva dietro la Chiesa , venne sostituita dalla terza sezione i quanto questa aveva cannoni rigati.
Solo alle 11,15 che questa sezione si mise in posizione. Il tempo perso era stato fatale. Il campo di tiro non era più sgombro in quanto i battaglioni di fanteria si erano lanciati contro la prima linea pontificia. Quindi si era impediti a battere la fanteria nemica. Cominciò, perciò, un fuoco a granata contro l’artiglieria nemica, il classico fuoco di controbatteria, contro l’artiglieria nemica postata nei pressi di Casa Andreani Catena, e, successivamente, sulle truppe di rincalzo pontificie.
Questo tiro ebbe effetto aggiunto nel diffondere il panico tra le file pontificie, già presente oltre il livello di guardia e contribuì a farlo aumentare, generando confusione . L’azione principale dell’artiglieria sarda da Montoro iniziò alle 11,15 e terminò intorno alle 12, quando ormai i fanti erano scesi n pianura ed avevano sostenuto l’azione principale della colonna d’attacco del de Pimodan, neutralizzandola
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