L'Ultima difesa pontificia di Ancona . Gli avvenimenti 7 -29 settembre 1860

Investimento e Presa di Ancona

Investimento e Presa di Ancona
20 settembre - 3 ottbre 1860

L'Ultima difesa pontificia di Ancona 1860

L'Ultima difesa pontificia di Ancona 1860
Società Editrice Nuova Cultura. contatti: ordini@nuovacultura.it

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Onore ai Caduti

Onore ai Caduti
Sebastopoli. Vallata di Baraclava. Dopo la cerimonia a ricordo dei soldati sardi caduti nella Guerra di Crimea 1854-1855. Vedi spot in data 22 gennaio 2013

Il combattimento di Loreto detto di Castelfidardo 18 settembre 1860

Il combattimento di Loreto detto di Castelfidardo 18 settembre 1860
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La sintesi del 1860

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Il combattimento di Loreto, detto di Castelfidardo 18 settembre 1860

Il Volume di Massimo Coltrinari, Il Combattimento di Loreto detto di Castelfidardo, 18 settembre 1860, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2009, pagine 332, euro 21, ISBN 978-88-6134-379-5, è disponibile in
II Edizione - Accademia di Oplologia e Militaria
- in tutte le librerie d'Italia
- on line, all'indirizzo ordini@nuova cultura.it,
- catalogo, in www.nuovacultura.it
- Roma Universita La Sapienza, "Chioschi Gialli"
- in Ancona, presso Fogola Corso Mazzini e press o Copyemme

domenica 22 dicembre 2013

Auguri

 Ai lettori di questo blog


UN SINCERO E CORDIALE AUGURIO DI UN

SERENO NATALE 
DI UN FELICE ANNO NUOVO

giovedì 28 novembre 2013

Ancona 1859. Una città ribelle.



Nota di base. 1849-1959. Scheda di ricerca. Il decennio di preparazione in Ancona

Pio IX non aveva saputo porre un freno all’azione repressiva dell’Austria all’indomani della caduta della Repubblica Romana. Rientrato a Roma da Gaeta aveva avallato la politica antiliberale e repressiva del Triumvirato dei Cardinali che dal luglio 1849 aveva governato Roma e lo Stato Pontificio. La principale azione del Triumvirato cardinalizio fu all’annullamento di tutte le leggi liberali ed innovative della Repubblica romana e il ripristino della legislazione di Gregorio XVI. Sul piano strettamente ideologico Pio IX riteneva che la Chiesa potesse assolvere un ruolo fondamentale nella lotta contro il liberalismo, ritenuto al tempo una piaga e una eresia da combattere senza pari. Esponente di questa scelta politica era la rivista Civiltà Cattolica, espressione dei Gesuiti, che assunse una importante funzione ideologica con violenti attacchi contro i protagonisti del risorgimento.
Dal 1849 al 1856 operò come commissario straordinario di Governo pontificio per le Marche, il cardinale Domenico Savelli[1]. Il Cardinale Savelli operò in Ancona in stretta cooperazione con il Comando militare austriaco, insediato in città dal giugno 1859. Savelli si rese famoso soprattutto per i processi celebrati davanti al Consiglio di Guerra.
L’azione fu particolarmente dura e spietata[2]. Soprattutto colpì la pubblica opinione, come si dice oggi, o la credenza popolare come si diceva allora, le 6 condanne a morte propinate in questo periodo a persone coinvolte nei moti del 1848-1849, ma che nella realtà non erano che poveri diavoli coinvolti dagli avvenimenti e presi dagli entusiasmi più che veri e propri pericoli per lo stato.
Il decennio di occupazione austriaco in Ancona fu la matrice della ostilità che il Governo Pontificio trovava in Ancona e nelle Marche. I Delegati pontifici ad Ancona, Pesaro, Fermo, Ascoli e Macerata non lasceranno un ricordo piacevole: le loro figure si avvicinano più a quella fantomatica di Scapia, che a veri e propri uomini di Chiesa.
Ad Ancona operava M. Randì.
La chiesa governava attraverso i  Delegati Apostolici, veri e propri capi delle province.
A Pesaro, M. Randì, Tancredi, Bellà
Il loro braccio operativo era la Gendarmeria, vera arma politica, che operava senza scrupoli e per un non nulla arrestava e carcerava. Inoltre, come vediamo, si servivano di ogni mezzo lecito ed illecito per avere informazioni sui “rivoluzionari” e per questo fine si servivano di un servizio segreto composto da agenti senza scrupoli.
            Tutto questo fece si che il potere governativo ed i suoi esponenti erano visti dalla popolazione, almeno quella più impegnata, con disprezzo e distacco. Molti avevano paura, e la prudenza dominava su tutto.
            Con la partenza degli austriaci da Ancona, i Rappresentanti pontifici non cambiarono atteggiamento, anzi rafforzarono le misure preventive e repressive.
            La situazione era quanto mai difficile per i Pontifici, frutto di una politica decennale repressiva[3]



[1] Era stato elevato a cardinale nel concistoro del 7 marzo 1853 con titolo a Santa Maria di Acquino. Nacque il 15 settembre 1792 a Spelancuto e morì il 30 agosto 1864.
[2] Augusto Elia,
[3]

lunedì 4 novembre 2013

Bibliografia Ragionata: 1980-1989



1980
AA.VV., Il Lazzaretto di Luigi Vanvitelli. Recanati, Comune di Ancona, 1980
O’Cleru P.K., L’Italia dal congresso di Parigi a Porta Pia, Roma, Centro Romano Editoriale, 1980
Grillantini C., Uomini, cose, avvenimenti di Osimo, Pinerolo, 1980

1981
Bislani R., Castelfidardo nel XIX secolo, in “Il Castelfidardo”, quaderno n. 2, Recanati, tecnostampa, 1981
Botti F. La Logistica dell’Esercito Italiano,(1831-1981), Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, Vol. I, 1981
Coltrinari M., I Martiri di Castelfidardo, in Lucifero, Ancona,  6 settembre 1981  

1982
Guerzoni G., Vita di Giuseppe. Garibaldi, Firenze, vol. 1 1982
Cinti V., Vivere a Jesi nell’800, Jsi, Banca delle provincie di Ancona e Macerata, 1982
Coltrinari M., La prima versione della Battaglia di Castelfidardo secondo il Piceno, in “Ancona Provincia” n 12., dicembre 1983.
Maravigna P., Storia dell’Arte Militare Moderna, Dalla restaurazione alla Prima Guerra Mondiale,  Tomo III, Roma, Ministero della Difesa Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1982.

1983
Coltrinari M., La Manovra del Cialdini, in Ancona Provincia, n. 1, gennaio, 1983
Coltrinari M., L'attacco dei Pontifici, ore 9,20-11,50,in “Ancona Provincia” n 3. marzo 1983.
Coltrinari M., L’originaria versione della Battaglia di Castelfidardo, in Il Comune di Castelfidardo, novembre 1983
Falconi A., Il cardinale Antonelli. Vita e carriera del Richelieu italiano nella Chiesa di Pio IX, Milano, Mondatori, 1983
Morroni M., Una versione altra della battaglia di Castelfidardo, in Ancona provincia, n. 2, 1983
Rendina C., I Papi, Storia e segreti, Roma, Newton Compton Editori, 1983

1984
Ademollo A., Le annotazioni di Mastro Titta carnefice romano, Bologna, Forni Editore, Ed. anastatica 1886, 1984
Bozzolini G, Le Forze Armate Sarde a Castelfidardo, Italia Nostra, Castelfidardo, 1984.
Cetra E., Papa R., I Bersaglieri nella battaglia di Castelfidardo 18 settembre 1860, Castelfidardo, Associazione Italia Nostra Sezione di Castelfidardo, 1984
Coltrinari M., Castelfidardo: L’enigma di una sciabola. I Bersaglieri ed il generale de Pimodan 18 settembre 1860, Castelfidardo, Associazione Italia Nostra Sezione di Castelfidardo, 1984
Coltrinari M., Le Forze Armate Pontificie a Castelfidardo, Castelfidardo, Associazione Italia Nostra Sezione di Castelfidardo, 1984
Coltrinari M., Il fatto d'arme di Castelfidardo, in "Corriere Adriatico", Ancona, 22 settembre 1984,
Coltrinari M., La battaglia di Castelfidardo del 1860. tutta la verità in una lettera inedita, in “Corriere Adriatico”, Ancona 7 agosto 1984
Coltrinari M., Ancona, come eravamo in una rarità libraria. Un testo del 1923 di Palermo Giangiacomi, in “Corriere Adriatico”, Ancona 5 agosto 1984
Coltrinari M., Svelati in una monografia i piani del gen. Cialdini, in “Corriere Adriatico”, Ancona 10 luglio 1984
Coltrinari M., La battaglia di Castelfidardo del 1860. tutta la verità in una lettera inedita, in “Corriere Adriatico”, Ancona 7 agosto 1984
Coltrinari M., Anche Toro Seduto……interessato alla  battaglia di Castelfidardo, in “Corriere Adriatico”, Ancona 22 agosto 1984
Coltrinari M., Un grido di dolore da Castelfidardo:urge salvare il monumento a Cialdini, in “Corriere Adriatico”, Ancona 21 agosto 1984
Coltrinari M., La flotta di Persano ad Ancona un grosso mistero della storia, in “Corriere Adriatico”, Ancona  3 settembre 1984
Corso L., La spedizione nello stato Romano (maggio 1860) in “Garibaldi condottiero. Storia, teoria, prassi ( a cura di Mazzonis F.) Franco Angeli Libri, Milano, 1984
Ministero dei Beni Culturali ed Ambientali, Ministero della Difesa, Catalogo della Mostra “Dagli Eserciti preunitari all’Esercito Italiano, Roma, 1984

1985
AA, VV, Morro d’Alba. Uomini e territorio in un centro collinare marchigiano, Morro d’Alba, Comune di Morro d’Alba, 1985
Arpino A.M., Crociani P., De Vita C., Catalogo della Mostra “Dagli Eserciti preunitari all’Esercito Italiano, Castel Sant’Angelo – 11 dicembre 1984 – 5 marzo 1984, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, 1985
Bertinaria P., La battaglia di Castelfidardo, in "Rivista Militare dell'Esercito Italiano", Roma, n. 3 , 1985
Coltrinari M., De Pimodan, generale di Pio IX, in Rivista “Pio IX” Anno. XIV (1985), Editrice la Postulazione, Roma, 1985.
Coltrinari M., Itinerari-Viaggi nelle Marche: Castelfidardo, in Musa, Anno III, n. 9, dicembre, 1985
Coltrinari M., La storica battaglia si svolse in località Colle Oro, in "Corriere Adriatico", Ancona, 2 settembre 1985.
Coltrinari M., Un museo storico a Castelfidardo, in Rivista Marittima, Anno CXVIII Agosto-settembre 1985, 1985
Ferrante E., L’ammiraglio Persano e la campagna navale del 1860, relazione tenuta al Convegno di studi “Castelfidardo e la spedizione dei Mille”, Castelfidardo, Italia Nostra sezione di Castelfidardo, 1985
Giustini S., Antiche ville della Provincia di Ancona, Falconara Marittima, Industria Grafiche ERREBI, 1985
Pouraye J, Charette. Il generale Athanase barone de Charette de la Contrie. 1832-1911. Castelfidardo, Italia Nostra, 1985
Scoccianti S., Appunti sul servizio informativo pontificio nelle marche nel 1859-60, in “Atti e Memorie” – deputazione di Storia Patria per le Marche, Ancona, 1985
Valsecchi F., A Proposito della Biografia di Romeo. Un Cavour autentico, in “Il Risorgimento”. Anno XXXVII, n.1, Febbraio 1985

1986
Bartocci A., Combattere da Bersaglieri, in Diana Armi, n. 11 Novembre 1986 pag. 12 e segg. 1986
Coltrinari M., Castelfidardo e la spedizione dei Mille, Atti del Convegno 13-14 settembre 1985, Castelfidardo, Italia Nostra Sezione di Castelfidardo, 1986
Longarini B., Solari A., Viaggio dentro Loreto, Loreto, Edizioni della Cassa di Risparmio di Loreto, 1985
Salvatici L., Le carabine dei Bersaglieri, in Diana Armi, n. 11 Novembre 1986 pag. 12 e segg. 1986

1987
AA.VV., Le strade delle Marche. Il problema del tempo. Atti del convegno (Fano, Fabriano, Pesaro, Ancona) 11-14 ottobre 1984, Ancona, Atti e Memorie. Deputazione di Storia Patria per le Marche, 1987.
Alfieri N., I porti delle Marche nei portolani e nelle carte nautiche medievali, in AA.VV., Le strade delle Marche. Il problema del tempo. Atti del convegno (Fano, Fabriano, Pesaro, Ancona) 11-14 ottobre 1984, Ancona, Atti e Memorie. Deputazione di Storia Patria per le Marche, 1987.
Anselmi S. (a cura di) Le Marche, Torino, Einaudi, 1987
Bartocci A., Salvatici L., Armamento individuale dell’Esercito Piemontese ed Italiano 1814-1914, Firenze, Edibase Enrico Bartocci Editore, 1987
Colombati M., Loreto Città, Loreto, Edizioni della Cassa di Risparmio di Loreto, 1987
Coltrinari M. ( a cura di), Miscellanea: La Battaglia di Castelfidardo. 9 Documenti raccolti per la erezione del Museo Risorgimentale di Castelfidardo., Castelfidardo, Italia Nostra, Biblioteca Comunale di Castelfidardo. Inv. 550, 1987
Crociani P., La Repubblica Romana ed il suo esercito, Roma, Rivista Militare, 1987
Fedele C., Strade Postali nelle Marche (Secolo XVI-XIX), in AA.VV., Le strade delle Marche. Il problema del tempo. Atti del convegno (Fano, Fabriano, Pesaro, Ancona) 11-14 ottobre 1984, Ancona, Atti e Memorie. Deputazione di Storia Patria per le Marche, 1987.
Percossi Serenelli E., Silvestrini Lavagnoli M., La vallata del Musone, in, AA.VV., Le strade delle Marche. Il problema del tempo. Atti del convegno (Fano, Fabriano, Pesaro, Ancona) 11-14 ottobre 1984, Ancona, Atti e Memorie. Deputazione di Storia Patria per le Marche, 1987.
Persi P., Dall’ambiente naturale allo spazio organizzato. La viabilità delle Marche nel tempo, in AA.VV., Le strade delle Marche. Il problema del tempo. Atti del convegno (Fano, Fabriano, Pesaro, Ancona) 11-14 ottobre 1984, Ancona, Atti e Memorie. Deputazione di Storia Patria per le Marche, 1987.

1988
AA., VV., ( Pecchioli A., a cura di), L’Esercito Italiano storia di uomini e d’armi, Edizione d’Italia, Roma, 1988
Bigliardi R., Pirpaoli E., Urieli C., Incunaboli e raccolte librarie a Jesi tra il Xv ed il XX secolo, Jesi, Città di jesi, Assessorato alla Cultura, Biblioteca Comunale, 1988
Graziosi S., Il fondo dei conti Ferretti – Origini, splendore, decadenza. Falconara Marittima, Comune di Falconara Marittima, 1988
Pellicciari A., Risorgimento da riscrivere. Liberali e Massoni contro la Chiesa, Milano, Ed. Ares, 1988
Santarelli G., Santuario della Santa Casa. Loreto nella fede, nella storia, nell’arte, Triboli, Pescara, 1988
Urieli C., Montecarotto attraverso i secoli, Jesi, 1988

1989
Coltrinari M., ( a cura di), Le Marche dallo Stato Preunitario allo Stato Nazionale – Aspetti Militari. Guida al Museo Risorgimentale della Battaglia di Castlefidardo, Castelfidardo, Italia Nostra, 1989
Coltrinari M., La conquista di Ancona nel 1860, in Advertise, Casa Editrice Marcelli, Anno II, N. 10 Dicembre 1989
Massa M., La famiglia Calocci in Il Mito di Narciso. Ritratti della Famiglia Calocci Vespucci, Jesi, Città di Jesi, Assessorato alla Cultura, Pinacoteca e Musei Civici Biblioteca e Archivi Storici, 1989

Teutoni E., La Battaglia di Castelfidardo – Ricerca Scuola Elementare “G. Mazzini” Castelfidardo Classe 5° C., in Scuola Moderna Italiana, Brescia, 15 Novembre, 1989

lunedì 21 ottobre 2013

Errata Corrige

Nel post precedente era stato erroneamente scritta la parola "Piani", con evidente allusione ad espressioni vegetali. Ce ne scusiamo.

sabato 19 ottobre 2013

Piani Operativi del 1860

Si inizia a pubblicare, nel quadro della introduzione al volume " Cialdini era in Osimo Riflessioni tecnico-tattiche sugli eventi del settembre 1860 nelle Marche", di prossima pubblicazione, nel quadro degli approfondimenti della cattedra di Storia Militare all'ISSMI da oggi si inizia ad inserire in blog post relativi ai piani delle parti in causa, Regno di Sardegna e Stato Pontificio. I commenti e le indicazioni, cordialmente richiesti, concorreranno ad un ulteriore affinamento della suddetta pubblicazione e della preparazione degli interventi di Cattedra.

1859: Piano Operativo Sardo contro l'Austria

Le  predisposizioni del regno di Sardegna. Il contributi di Manfredo Fanti
Si ritiene utile, per comprendere i piani che hanno dato corso agli avvenimenti nelle Marche del 1860, iniziare, seppur a sommi capi, a rendersi edotti sul quadro generale della situazione generale, dal punto di vista operativo in Italia determinatesi a seguito del formarsi delle alleanze  nel biennio 1859 e 1860. La Francia, grande potenza, voleva limitare l’influenza dell’Austria in Italia e creare un Regno in Italia abbastanza forte che, nella sua sfera di influenza, limitasse il predominio austriaco.  La guerra scoppiò il 26 aprile 1859 tra l’Austria e il Regno di Sardegna a seguito dell’ultimatum, prontamente respinto, avanzato dall’Austria al  Regno di Sardegna per un disarmo immediato. L’Austria era l’attaccante e quindi scattavano così le clausole in vigore con la Francia sottoscritte a Plombiers. Il Regno di Sardegna non aveva un piano preciso operativo: doveva solamente assumere una funzione statica ed attendere una quindicina di giorni in attesa dell’arivo delle forze francesi; si appoggiava al progetto di mobilitazione redatto dal maggiore di stato maggiore Govone  che prevedeva di organizzare contemporaneamente a bando di chiamata delle classi i depositi per ogni corpo collegati ai magazzini d’armi e di vestiario. Da questa mobilitazione il quadro di battaglia dell’esercito sardo era così costituito:
-          Comandante. Il re Vittorio Emanuele II
-          Capo di S.M.: gen. Morozzo della Rocca
-          1a Divisione (gen. Castelborgo)
-          2a Divisione (gen. Fanti)
-          3a Divisione (gen. Durando)
-          4a Divisione (gen. Cialdini )
-          5° Divisone (gen.Cucchiari)
-          Divisione di cavalleria: (gen. Sambuy)
Ogni divisione era composta da 2 brigate di Fanteria,3 battaglioni Bersaglieri, 1 reggimento di Cavalleria, 3 batterie di Artiglieria, 1 compagnia Genio. In totale, 56.000 uomini e 4000 cavalli
La consistenza delle forze francesi era notevole. La sua costituzione era la seguente
-          Comandante. Napoleone III
-          Capo di S.M.: maresciallo Vaillant
-          I Corpo d’Armata (Baraguay d’Hilliers) con 3 divisioni di Fanteria e 1 di Cavalleria
-          II Corpo d’Armata (Mac Mahon) con 2 divisioni di Fanteria e 1 brigata di Cavalleria
-          III Corpo d’Armata (Canrobert) con 3 divisioni di Fanteria e 1 brigata di Cavalleria
-          IV Corpo d’Armata (Neil) con 3 divisioni di Fanteria e 1 brigata di Cavalleria
-          V Corpo d’Armata (principe Girolamo) con 3 divisioni di Fanteria e 1 brigata di Cavalleria
-          Guardia Imperiale (Regnault de Saint-Jean d’Angely), 1 Divisone di Cavalleria.
Ogni divisione aveva 2 Brigate di Fanteria, 1 battaglione Cacciatori, 2 batterie di Artiglieria, 1 Compagnia Genio.
In totale 140.000 uomini  ed 11.000 cavalli
La consistenza delle forze austriache non era da meno:

             Comandante. Feldmaresciallo Giulay di Moros
-          Capo di S.M.: col. Kuhn
-          II Corpo d’Armata (Liechtenstein)
-          III Corpo d’Armata (Schwarzenberg)
-          V Corpo d’Armata (Stadiont)
-          VII Corpo d’Armata (Zobel)
-          VIII Corpo d’Armata (Benedeck)
-          1a Divisione di Riserva (Mensdorff)
-          Riserva di Artiglieria 14 batterie
Ciascun Corpo d’Armata si componeva di due divisioni di Fanteria, di un reggimento (o mezzo) di Cavalleria e di 1 riserva di Artiglieria. Ogni divisione aveva 2 o 3 brigate di Fanteria ed ogni brigata 1 reggimento di Fanteria, un battaglione di Cacciatori e una riserva di Artiglieria.
In totale 150.000 uomini e 15.000 cavalli con in più 70.000 uomini delle varie guarnigioni delle Piazzeforti.
Può apparire sconcertante, ma  l’Esercito Sardo entrò in campagna il 26 aprile 1859 senza un piano operativo predisposto. Si preferì affidarsi allo svolgersi delle operazioni sul terreno adottando una condotta condizionata dalle azioni del nemico. Interessate notare che Manfredo Fanti aveva fatto giungere allo Stato Maggiore Sardo un piano strategico[1] ben articolato e circonstanziato. Un “piano strategico completo,organico, veramente efficiente che era stato concepito, studiato, ponderato ed analizzato in ogni dettaglio dal Fanti, che non lasciava nulla alla improvvisazione o alla fortuna e che avrebbe potuto dare subito serie preoccupazioni agli austriaci,” [2] che non fu adottato affidandosi alla buona sorte. Del resto anche  il piano di radunata delle forze sarde non vi era un piano organico.[3] Tutto questo sta a significare che l’esercito sardo anziché adottare l’iniziativa contro gli Austriaci, mettendoli in difficoltà, si ridusse alla funzione statica di aspettare l’arrivo dei francesi, affidando a loro nella sostanza la conduzione della guerra e, quindi, assumendo un ruolo subalterno. La campagna del 1859 iniziava, quindi, con molto entusiasmo, aperta a molte speranze ma priva di un concetto operativo militarmente efficiente.
L’adozione del piano proposto da Manfredo Fanti, invece di averlo confinato in un cassetto, avrebbe sicuramente dato un profilo, anche politico, alla azione del Regno di Sardegna, che si sarebbe presentato sulla scena internazionale non come semplice beneficiario dell’azione francese ma anche come protagonista.
Questo Piano aveva come concetto fondamentale che le truppe sarde, all’inizio della campagna, avrebbero dovuto trattenere gli Austriaci con azioni di arresto temporaneo e reazioi dinamice il tempo utile per far affluire le truppe frances; evitare sempr euna battaglia cmapale e avvolgere o svogere azioni locali sui fianchi delo grosso austriaco. Fermo restanto che i francesi sarebbero giunti sia via Mare, Genova, si attraverso le Alpi, avrebbero costretto  Austriaci a ritirarsi fino all’Oglio. Il congiungimento di Sardi e Francesi, per Fanti, si sarebbe attuato nei dintorni di Guastalla, costringendo il nimeico a ritirarsi oltre il Mincio. Francesi e sardi avrebbero preso l’iniziativa di marciare verso i colli Euganei, per tagliare le comunicazioni tra Verona e Venezia; intanto la flotta fracnese avrebbe posto il blocco. Gli Austriaci, sviluppatesi questa tenaglia, non avrebbero altra possibilità che una resa oppure combattere una battaglia già persa in partenza.
Molto spazio in questo piano era dedicato all’uso tattico delle ferrovie, all’uso delle comunicazioni e a quello, molto innovativo per l’epoca, delle formazioni partigiane, o di volontari.
L’importanza di aver un piano già studiato ed elaborato precedentemente, frutto della esperienza, è una buona base per ulteriori iniziative. La guerra contro l’Austria era sempre possibile e tutto il piano di invasione delle Marche e dell’Umbria è basato su questo concetto. Il vero nemico rimaneva sempre e comunque l’Austria che, come nel 1849, poteva scendere in campo a difesa del papa e di Roma. Fanti ha sempre un pensiero guida: quello di controllare da vicino le mosse dell’esercito Austriaco; anche se tutte le informazioni confermano che in quell’inizio di settembre non vi è alcun ordine di mobilitazione, Fanti imposta il piano di invasione con una premessa fondamentale. I due/terzi dell’Esercito sardo deve essere schierato in Lombardia Dei 200 mila uomini che compongono l’Esercito regio, 150 mila devono fronteggiare gli Austriaci. L’altro presupposto e che, in caso di attacco austriaco, la Francia come l’anno prima, sarebbe scesa a difendere il Regno di Sardegna, essendo ancora in vigore gli accordi di Plombiers. Il Regno di Sardegna quindi poteva correre rischi calcolati. Il piano di invasione prevedeva che la gran massa delle forze sarde fronteggiasse l’Austria, ed il rimanente terzo poteva operare contro le forze Pontificie. In caso di attacco pontificio  le masse affidate a Morozzo della Rocca, operante in Umbria, e Cialdini, operante nelle Marche non sarebbero state perse o abbandonate a se stesse. Quelle di Morozzo della Rocca, il V Corpo, richiamate in Emilia dovevano andare a rafforzare le forze ivi esistenti; quella del Cialdini, IV Corpo, avrebbe dovuto ritornare sui propri passi lungo la litoranea adriatica e raggiungere  la Romagna, ed avrebbe rinforzato il fronte sud, sulla linea del PO, pronto ad ogni iniziativa offensiva. Era evidente che, con un intervento austriaco, le operazioni nello Stato pontificio sarebbero state secondarie.
Fanti, quindi, forte della esperienza del 1859, collega il piano del 1859 con la situazione attuale. L’intervento austriaco, in cui speravano ardentemente i Pontificio, dato per certo dall’ambasciatore austriaco a Roma, Hubner, non poteva essere una sorpresa; se fosse accaduto tutto era pianificato da parte sarda per fronteggiarlo.





[1] Il piano strategico porta il titolo di  “Pensieri sul modo di combattere in Italia una guerra contro l’Austria essendo il Piemonte alleato colla Francia”. Lo si pubblicherà in un successivo post come documento in modo integrale, in quanto, come si vedrà, rappresenta il riferimento dottrinale dell’azione del Fanti quando sarà al comando delle forze di invasione nel settembre 1860.
[2]Bogliari F, Traversi C., Manfredo Fanti, Roma, Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito, Ufficio Storico, 1980,  pag 83
[3] La base dottrinale era un progetto del 1851 della Commissione Difesa e dello Stato Maggiore dell’esercito; una memoria topografica del 25 aprile 1853, redatta in francese dal colonnello di Stato Maggiore Giustiniani; delle considerazioni strategiche del maggiore di Stato Maggiore Federici sulla difesa del Piemonte verso la frontiera orientale; di una nota francese  dal titolo “Note sur les dispositions  à prendre pour assurer en cas de guerre la jonction de l’armèe fraçaise avec l’armée sarde.” Cfr. Bogliari F, Traversi C., Manfredo Fanti, cit. pag 80

giovedì 3 ottobre 2013

Principe Paolo Borghese. Biografia

Nacque a Roma da illustre famiglia di Siena residente nell'Urbe il 13 settembre 1845 dal principe Marc'Antonio discendente dal grande pontefice Paolo V. Assieme a tanti nobili fedeli del papato prestò servizio nel battaglione Volontari romani nel 1867 e nel 1870. Altri due fratelli fecero parte in quel periodo delle forze armate pontificie: il principe don Francesco Borghese (1847-1926) anch'esso Volontario pontificio, il principe don Giulio Borghese (1847-1914) sottotenente dei Dragoni Pontifici. Si spense a Venezia il 18 novembre 1920. Era insignito di diverse onorificenze pontificie e della medaglia Fidei et Virtute
Foto da insierire

domenica 14 luglio 2013

Bibliografia Ragionata: 1970 -1979




de Cesare R, Roma e lo Stato del Papa - Dal ritorno di Pio IX al XX settembre 1850-1870, Milano, Longanesi, 1970,

1971
1972
De Cesare R., Roma e lo Stato del ritorno di Pio IX al XX settembre, Longanesi, Milano, 1972

1973
1974
1975
De Luca D., Storia delle uniformi del Corpo della Guardia Nobile Pontificia, Roma, Edizioni Rossigni, 1975
Pedrotti F. Cortini Pedrotti C., Inquadramento fitosociologico e clorura muscinale della selva di Castelfidardo (Ancona), Atti dell’Istituto di Botanica. Lab. Crittog. Pavia,  Università di Pavia. 1974-1975;

1976
Brandani M., Crociani P., Fiorentino M., L’Esercito Pontificio da Castelfidardo a Porta Pia. 1860-1870. Uniformi. Equipaggiamenti. Armamento., Milano, Integet, 1976
1977
Bosi M., Una pagina ignorata della nostra storia. La proditoria uccisione dello zuavo pontificio de Limminghe e il ricordo di lui nella chiesa di S.Gioacchino e S. Anna alle Quattro Fontane, Roma, Estratto dalla “Strenna dei Romanisti, 1977
Natalucci M., La vita millenaria di Ancona, Città di Casatello, Canonici, 1977
Natalucci M., I castelli e i centri moderni del territorio  di Ancona, Ancona, Canonici, 1977

1978
Luigetti L., Geografia Regionale Militare, Firenze, Istituto Geografico Militare, 1978
Foschi F., Recanati 1860, Recanati, Micheloni, 1978
Valsecchi F., Introduzione alla storia del Risorgimento, Milano, Ed. Universitaria La Goliardica, s.d.( ma 1978)

1979
Fabbri P., Il Monumento ai caduti di castelfidardo di Vito Pardo, Tesi  presso la Scuola di Perfezionamento in Storia dell’Arte, Anno Accademico 1978/1979, Università degli Studi di Urbino, Facoltà di Lettere e Filosofia, 1979
Foschi F., Figure e momenti di storia marchigiana dell’800, L’Aquila, Japadre Editore, 1979


sabato 6 luglio 2013

Azzanesi Achille






Nacque a Roma il 10 agosto 1823. Entrato in servizio nell’esercito pontificio il 10 agosto 1839 come semplice soldato di fanteria, il 10 maggio 1840 fu nominato cadetto al IV battaglione fucilieri; il 22 gennaio 1847 fu promosso sottotenente, Combattè valorosamente a Cornuda e a Vicenza nel maggio e nel giugno 1848 e nell’anno seguente a Roma contro i Francesi. Divenne tenente il 21 giugno 1850. Si segnalò a Castelfidardo, partecipò alla repressione del brigantaggio nel Lazio meridionale dal 1864 al 1867 ed alla conquista e difesa del viterbese nell’autunno del 1867. Il 20 settembre 1870, colonnello comandante il reggimento di Linea assunse il comando della prima zona di difesa che comprendeva la città Leonina ed il vaticano. Come tutti i comandanti fu fedelissimo a Pio IX anche dopo la conquista di Roma; in occasione delle solenni funzioni in piazza San Pietro, in onore della Immacolata Concezione (8 dicembre 1870) fu tra i cattolici che inneggiavano al Papa: riconosciuto da alcuni facinorosi anticlericali venne assalito con ingiurie ed insulti.

 Personaggio tra i più noti della Roma del tempo, di grande valore e di profonda cultura si spense nella sua città nel 1888. Fu insignito della commenda degli ordini Piano, di Francesco i di Napoli, dell’Aquila Estense e della croce di San Gregorio Magno; decorato delle medaglie Pro Petri Sede in oro e Fidei et Virtuti.
(contatti: massimo coltrinari: coltrinari2011@libero.it)

Bibliografia Ragionata 1960 -1969

Questa Bibliografia è particolarmente importante in quanto riflette i contributi che si sono avuti in occasione del 1 centenario dell'Unità d'Italia

1960
==, ==, Il 1860-1861 nel centenario, Milano,Touring Club Italiano, 1961
Alberini A., La marina sarda e l’impresa dei mille, in “Rivista Marittima”, fasc. maggio 1960, pag. 43-59. 1960
Anselmi S., (a cura di ), Senigallia 13 settembre 1860, Senigallia, Comitato Cittadino per il centenario del 1860, 1960
Bislani R., L’epica battaglia di Castelfidardo, in Voce Adriatica, 5 ottobre 1960, Ancona, Edizione Speciale per il centenario, 1960
Comitato Cittadino per il Centenario del 1860, (a cura di), Senigallia 1831-1860, Senigallia, Libreria Editrice Sapere, 1960
Cocchia A., Partecipazione della Marina all’espugnazione di Ancona nel 1860, in “Rivista Marittima” fasc. settembre 1960, pagg.5-26
Elia R., Nel centenario della battaglia di Castelfidardo. Discorso commemorativo tenuto a Castelfidardo il 18 settembre 1960, Ancona, 1960
De Couessin P., La battaille perdu de Castelfidardo, in  Le Monde, 24 settembre 1960
Di Tondo F., De Noja C., Le Marche e il Risorgimento Italiano, Catalogo Illustrato della Mostra Anconitana del Risorgimento Italiano, Ancona, S.I.T.A., 1960
Fedecostante R., Il contributi della Marina Militare alla presa di Ancona del settembre 1860, Ancona, Sita, 1960
Ministero della Difesa, Stato Maggiore dell’Esercito,Ufficio Storico, Scritti sul 1860 nel centenario, Roma, Tipografia Regionale, 1960
Natalucci M., Il contributo di Ancona e delle altre città marchigiane al Risorgimento nazionale, Estratto dal Vol. III “Ancona attraverso i secoli”. A cura del Comitato regionale marchigiano per le celebrazioni del centenario dell’Unità d’Italia, Citta di Castello, Arti Grafiche Città di castello, 1960
Ricci A., La Liberazione delle Marche nella corrispondenza di un fedele papalino, in Le Marche nel Risorgimento Italiano, Macerata, 1960
Natalucci M., Ancona attraverso i secoli, Città di Castello, Canonici, 1960



mercoledì 29 maggio 2013

Raphale de Beaufranchet

Nacque a Saint Martin d'Heuille, Nieve, Francia , il 17 ottobre 1849; volontario negli Zuavi pontifici il 28 gennaio 1868, promosso caporale il 21 febbraio 1869, sergente il 31 dicembre dello stesso anno, partecipò alla difesa di Roma nel settembre 1870; se ne ignora la data di morte.
Era decorato della medaglia Benemerenti

Fotografia d'Alessandri Via del Corso dal 10 al 14 Roma
 Al verso la dedica: Souvenir d'amitiè a mon ami Marc Emaldi Rapael de Beaufranchet.

sabato 25 maggio 2013

Esercito Pontificio del 1870


Volontari Pontifici della Riserva. L'Ufficiale è Pietro Aldobrandini, principe di Sarsina, Comandante la 4a Compagnia, Roma 1870
Fototgrafia F.lli d'Alessandri.

(da P. Raggi, La Nona Crociata, Ravenna, Libreria Tonini, 1992)

Bibliografia Ragionata 1950 - 1959

1950
1951

1952
PepeG., Chabot F., Valeri N., Demarco D., Luzzato G. (a cura di), Orientamenti per la Storia d’Italia del Risorgimento, Bari, Laterza, 1952
1953
Gasparini L., Il pensiero politico antiunitario a Napoli dopo la Spedizione dei Mille – La Biblioteca politica di Francesco II, Modena, Società Tipografica Modenese, 1953

1954
Renouvin P., Histoire des relations internationales, Paris, Hachette, Tome V, 1954;

1955
1956
Aubert R., La chute de Monseigneur De Merode en 1865. Documents inedites, Rome, s.e, 1956

1957
Croce B., Storia d’Europa nel secolo XIX, Bari, Laterza 1957
Masett Tannini G.L., Il Bicchiere di papa Mastai, Brescia, Queriniana, 1957
Berti G., Russia e Stati Italiani nel Risorgimento, Torino, Einaudi, 1957

1958
Annibaldi A., Il Museo Nazionale delle Marche in Ancona, Ancona, Tip. Dorica, 1958
Gabriele M., La politica navale italiana dall’Unità alla vigilia di Lissa, Milano, Giuffrè, 1958

1959
Anselmi S., Un fatto d’arme del 1860, in Marche Nuove, Bimestrale di politica economia e cultura n. 6, 1959
Basilari D., A Pio IX, in Marche Nuove, Bimestrale di politica economia e cultura n. 6, 1959
Calocci A., Garibaldi e Cavour, in Marche Nuove, Bimestrale di politica economia e cultura n. 6, 1959
Campagni M., Opinioni sul Risorgimento, in Marche Nuove, Bimestrale di politica economia e cultura n. 6, 1959
Dungario, Baldassare Galli della Mantica uomo di mare e di guerra, in “Rivista Marittima”, fac. Luglio-agosto 1959, pag. 39-49.
Di Tondo F., Castelfidardo e l’unità d’Italia, in Marche Nuove, Bimestrale di politica economia e cultura n. 6, 1959
Ganiage J., Les origines du Protectorat français en Tunisine (1861-1881), Paris, Preses Universitaires de France, 1959
Molinelli R., i Cattolici e l’annessione, in Marche Nuove, Bimestrale di politica economia e cultura n. 6, 1959
Salvatorelli L., Il Pensiero politico italiano dal 1700 al 1870, Torino, Einaudi, 1959
Severini A., Lo spirito del Risorgimento, in Marche Nuove, Bimestrale di politica economia e cultura n. 6, 1959
Sparoni G., Gli ultimi tempi dello Stato Pontificio, in Marche Nuove, Bimestrale di politica economia e cultura n. 6, 1959


La Bibliografia Ragionata sugli eventi nelle Marche nel nel 1860 è pubblicata su www.coltrinaricastelfidardo1860.blogspot.com

martedì 14 maggio 2013

Assemblea generale ordinaria della Associazione dei Discendenti degli Zuavi Pontifici e dei Volontari dell'Ovest in Francia

 Si terrà alla Basse Motte il prossimo 15 giugno la annuale riunione della Associazione
 si riproduce la circolare pervenuta a tutti i soci.








domenica 12 maggio 2013

Bibliografia Ragionata sul settembre 1860 nelle Marche 1940-1949


Riportiamo la Bibliografia raccolta per gli eventi del settembre 1860 nelle Marche relativa al decenni 1940- 1949.
 Un decennio molto scarso di pubblicazioni per evidenti ragioni contestuali la guerra ed il dopoguerra lasciavano poco spazio agli studi ed alle ricerche
1940
1941
Della Torre P., Materiali per una storia dell’Esecito Pontificio, in “Rassegna Storica del Risorgimento”, Anno XXVIII, fascicolo I, Gennaio-Febbraio 1941
1942
Battaglieri M.,  La politica navale del conte di Cavour, Livorno, Società Editrice Tirrena, 1942
 1943
Negro S., Seconda Roma, Milano, Hoepli, 1943
 1944
1945
Dalla Torre P., L’opera riformatrice ed amministrativa di Pio IX fra il 1850 ed il 1870, Roma, Editrice Ave, 1945
Salvatorelli L., Casa Savoia nella Storia d’Italia, Roma, La Cosmopolita, 1945
 1946
Malatesta A., Ministri, Senatori, e Deputati d’Italia dal 1848 al 1922, Roma, 3 Voll., 1946
Rosselli N., Sagi sul Risorgimento,Torino, Einaudi, 1946
1947
1948
AA.,VV., Enciclopedia Cattolica, Roma. Editrice del Vaticano, 1948
1949
Gramsci A., Il Risorgimento, Torino, Einaudi, 1949
==,==, La liberazione del Mezzogiorno e la formazione del Regno d’Italia – Carteggi di Camillo Cavour, Bologna, Zanichelli, 1949

per informazioni ed approfondimenti: ricerca23@libero.it

martedì 19 marzo 2013

Presentato a Roma il Volume dedicato ad Ancona 1860

Presentato
Al  Circolo Marchigiano di Roma il volume di Massimo Coltrinari
L'ULTIMA DIFESA PONTIFICIA DI ANCONA
7-29 SETTEMBRE 1860 
La fine del potere temprale dei Papi nelle Marche
 Tomo I. La Piazzaforte
 Roma, Società Editrice Nuova Cultura, 2012, pag, 324.




Presentato dal Presidente del Cenacolo Marchigiano, Gen. Duilio Benvenuti, L'Autore ha intrattenuto i presenti sui contenuti del volume, sottolieneando gli aspetti peculiari di Ancona come piazzaforte a metà dell'ottocento. 
Un cordiale dibattito ha concluso la serata.




Per notizie ed informazioni sul volume: www.storiainlaboratorio.blogspot.com; per acquistarlo: ordini@nuovacultura.it oppure visitare il sito www.nuovacultura.it/ pubblica con noi/collane scientifiche/collana storiainlaboratorio.

giovedì 21 febbraio 2013

Cialdini era in Osimo. Riflessioni tecnico tattiche. Applicazione del Metodo Storico


La applicazione del metodo storico in termini specifici troverà un esempio sul nuovo volume in preparazione avente il titolo provvisorio:
 "Cialdini era in Osimo - Riflessioni sugli avvenimenti  nelle Marche nel settembre 1860"
I punti trattati, in tema di guerra Classica, saranno:
 I Capi
sia di parte sarda che di parte pontificia:
Manfredo Fanti, Morozzo della Rocca, Carlo Pellion di Persano, Enrico Cialdini
Cristoforo de La Moricière, George de Pimoda, Attanasio de Charette
I Piani Operativi
sia di parte sarda che di parte pontificia:
Sardi:
Il Piano per l'invasione delle Marche e dell'Umbria
Il Piano di interposizione del IV Corpo d'Armata
Il piano di Investimento della piazzaforte di Ancona
 Il Piano dell'investimento di Ancona dal mare
Pontifici
Il Piano Generale di Difesa dello Stato
Il Piano di Difesa della Piazzaforte di Ancona