L'Ultima difesa pontificia di Ancona . Gli avvenimenti 7 -29 settembre 1860

Investimento e Presa di Ancona

Investimento e Presa di Ancona
20 settembre - 3 ottbre 1860

L'Ultima difesa pontificia di Ancona 1860

L'Ultima difesa pontificia di Ancona 1860
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Onore ai Caduti

Onore ai Caduti
Sebastopoli. Vallata di Baraclava. Dopo la cerimonia a ricordo dei soldati sardi caduti nella Guerra di Crimea 1854-1855. Vedi spot in data 22 gennaio 2013

Il combattimento di Loreto detto di Castelfidardo 18 settembre 1860

Il combattimento di Loreto detto di Castelfidardo 18 settembre 1860
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La sintesi del 1860

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Il combattimento di Loreto, detto di Castelfidardo 18 settembre 1860

Il Volume di Massimo Coltrinari, Il Combattimento di Loreto detto di Castelfidardo, 18 settembre 1860, Roma, Edizioni Nuova Cultura, 2009, pagine 332, euro 21, ISBN 978-88-6134-379-5, è disponibile in
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giovedì 10 aprile 2025

Tesi di Laurea Giancarlo Bianco GETTYSBURG 1-3 luglio 1863

 Master In STORIA MILITARE CONTEMPORANEA 1796-1960-IV EDIZIONE

GETTYSBURG 1-3 luglio 1863

           ANNO ACCADEMICO 2021/2022

PREMESSA

        Il presente lavoro intende ricostruire e studiare la battaglia di Gettysburg, combattuta dall’1 al 3 luglio 1863, durante la guerra civile americana (1861-1865), presso l’omonima cittadina della Pennsylvania, stato situato nella parte settentrionale degli Stati Uniti d’America. Tale battaglia viene considerata dagli storici come il più importante e decisivo scontro nell’ambito di quella guerra.

       Nella prima parte dell’esposizione verrà ricostruita la battaglia anche con l’aiuto di mappe che ne illustreranno le principali fasi, successivamente si procederà con uno studio dei principali momenti della stessa, analizzandone gli aspetti.

       INTRODUZIONE

        La battaglia di Gettysburg si situa nella guerra civile americana, detta anche guerra di secessione o guerra fra gli stati, conflitto considerato come il più acceso, devastante e sanguinoso dell’intero continente nord e sud americano, iniziò il 12 aprile 1861 e terminò il 23 giugno 1865.

       Temporalmente avviene dopo circa 5 anni dalla fine della guerra di Crimea, l’ultimo conflitto successivo alle guerre napoleoniche che aveva visto il coinvolgimento di tre fra le più grandi potenze europee: Gran Bretagna, Francia, Russia e si inserisce fra la seconda e la terza guerra d’indipendenza italiane, tramite le quali il Regno di Sardegna alleato della Francia e la Prussia stava proseguendo il processo di unificazione dello stato italiano. Nel lasso temporale coevo a quello della guerra civile i due principali conflitti che si verificarono furono: la II Guerra dei Ducati, combattuta nel 1864 fra Prussia, confederazione di Germania e l’Impero Austro-Ungarico contro la Danimarca, per una disputa territoriale che verteva sul possesso dei Ducati di Schleswig ed Holstein, conflitto prodromico all’ascesa della Prussia a grande potenza europea; l’altro conflitto fu l’intervento francese in Messico iniziato nel 1862 e concluso nel 1867, volto ad insediare l’arciduca d’Austria Massimiliano d’Asburgo ad imperatore del Messico.

       Il motivo della guerra fu l’elezione di Abraham Lincoln[1] a presidente degli Stati Uniti d’America seppur non avendo basato la propria campagna elettorale sull’abolizione della schiavitù che in quell’epoca era praticata e tollerata soprattutto negli stati del sud, ne aveva fatto uno dei capisaldi del suo programma.

       I grandi piantatori del Sud con l’elezione di Lincoln videro pertanto una seria minaccia ai lori introiti opponendosi al nuovo status considerandolo una violazione ai loro diritti costituzionali.

       La questione della schiavitù aveva però radici più antiche, essa andava palesemente in contrasto con quelli che erano i principi della costituzione americana fondati sulla libertà dell’individuo, infatti dall’inizio del diciannovesimo secolo via via la schiavitù era stata vietato in tutti gli stati situati a nord

       Negli stati del nord crebbe un forte movimento abolizionista anche sull’onda della pubblicazione del romanzo “La capanna dello zio Tom” di Harriet Beecher Stowe[2], la cui trama evidenziava la triste condizione degli schiavi.

       Il timore di rivolte degli schiavi creò negli Stati del sud un sempre più diffuso clima di diffidenza, se non di aperta ostilità, verso la propaganda abolizionista. I politici del sud iniziarono ad accusare il nord di abbandonare i veri valori repubblicani dei padri fondatori, molti dei quali (come ad esempio George Washington[3]Thomas Jefferson[4] e James Madison[5], per altro tutti originari della Virginia, stato schiavista) avevano avuto schiavi al proprio servizio.

       La questione dell'accettazione della schiavitù provocò inoltre scissioni tra le principali fedi religiose (soprattutto nelle chiese presbiterianebattiste e metodiste), che si divisero tra quelle del Nord e del Sud.

       Il bubbone esplose con la formulazione del Kansas-Nebraska Act[6], legge che provocò soprattutto nel Kansas, una guerra civile fra i residenti schiavisti ed antischiavisti con l’intromissione dei vicini missouriani che spingevano affinché il parlamento di quello stato fosse a maggioranza schiavista.

       Alle soglie del conflitto l’unione era formata da 35 stati, 15 dei quali ubicati a sud della linea Mason-Dixon[7], erano considerati “sudisti.” Dopo l’elezione di Lincoln, 11 dei 15 stati sudisti erano fuoriusciti dall’Unione formando la Confederazione degli Stati d’America alla cui guida venne posto come presidente: Jefferson Davis[8]. Essi erano: Virginia, Carolina del Nord, Carolina del Sud, Georgia, Florida, Tennessee, Alabama, Mississippi, Louisiana, Arkansas e Texas. Nell’Unione erano rimasti 20 stati: California, Oregon, Maine, New Hampshire, Vermont, Massachussetts, Rhode Island, Connecticut, New York, New Jersey, Pennsylvania, Ohio, Indiana, Illinois, Michigan, Wisconsin, Iowa, Minnesota, Kansas ed il sudista e schiavista Delaware. Dei rimanenti 3 stati “schiavisti”, il Kentucky dapprima si dichiarò neutrale, mentre nel Missouri ed il Maryland sorse una propria guerra civile. Infine pur fornendo combattenti alle due parti, questi 3 stati rimasero nell’Unione. Si evidenzia inoltre come a conflitto iniziato, nello stato confederato della Virginia avvenne una secessione nella secessione: le sue contee nord occidentali che si erano espresse contro la separazione, votarono per la costituzione di uno stato ed esattamente il 20 giugno 1863 nacque la West Virginia che si allineò con l’Unione.

 La tesi è presso il CESVAM - Centro Studi sul Valore Militare Emeroteca

 info:centrostudicesvam@istitutonastroazzurro.org



[1] LincolnAbraham. - Statista statunitense (Hodgensville, Kentucky, 1809 - Washington 1865), sedicesimo presidente degli Stati Uniti d'America. Avvocato autodidatta, convinto antischiavista, fu deputato per i whig dal 1834 al 1842 al parlamento dell'Illinois e successivamente al Congresso (1846-49), mentre dal 1856 aderì al nuovo partito repubblicano. La sua elezione a presidente nel 1860 provocò una sollevazione degli stati schiavisti, cui seguì la creazione di una confederazione indipendente e la guerra di secessione. Nel 1863 L. emanò il proclama di emancipazione dei neri, che aboliva la schiavitù limitatamente, però, agli Stati scissionisti. Riconfermato presidente nel 1864, l'anno successivo fece approvare al Congresso l'emendamento alla Costituzione che sanciva l'abolizione della schiavitù in tutta l'Unione americana. Fu ucciso poco dopo la resa definitiva dei sudisti. Cit. Enc. Treccani.

 

[2] Beecher Stowe, Harriet. - Scrittrice americana, nata a Litchfield (Connecticut) il 14 giugno 1811, morta a Hartford il 1° luglio 1896. Era di famiglia distinta; il padre (Lyman Beecher, 1775-1863) e il fratello (Henry Ward Beecher, 1813-1887) erano pastori evangelici di onorata reputazione. Calvin Stowe, che ella sposò nel 1836, era pure pastore. Dimorando a Cincinnati, la St. conobbe la vita degli schiavi negri nel vicino stato di Kentucky, e ne provò orrore. Nel 1851 scrisse per una rivista (The National Era) il romanzo Uncle Tom's Cabin (La capanna dello zio Tom), pubblicato poi come libro nel 1852. Il romanzo, interessante, romantico, ebbe subito enorme diffusione in ogni parte d'Europa e d'America; è importante soprattutto come propaganda, e fu anche una delle cause della guerra civile (1861-65), dalla quale risultò l'abolizione della schiavitù negli Stati Uniti. Molti altri romanzi scrisse la St., fra i quali Dreda Tale of the Dismal Swamp (1856), The Minister's Wooing (1859); tutti molto letti, pur senza raggiungere il successo di Uncle Tom's Cabin, uno dei libri più importanti del suo tempo. Cit. Encic. Treccani.

 

[3] Washington, George. - Generale e uomo politico (Bridges Creek, Westmoreland, Virginia, 1732 - Mount Vernon, Virginia, 1799). Nominato comandante in capo dell'esercito americano nel 1775, fu presidente della Convenzione costituzionale di Filadelfia (1787) e poco dopo venne eletto primo presidente degli Stati Uniti d'America (1789), mandato che gli venne rinnovato una seconda volta. Di idee moderate, fautore di un rafforzamento dei poteri del governo federale, W. si affidò soprattutto all'opera del suo ministro del Tesoro, A. Hamilton, pur se cercò una difficile mediazione con le opposte istanze di cui era portavoce il suo ministro degli Esteri, Thomas Jefferson, sostenitore delle prerogative degli stati rispetto al potere centrale. Cit. Encic. Treccani.

 

[4] JeffersonThomas. - Uomo politico statunitense (Shadwell, Virginia, 1743 - Monticello, Virginia, 1826). Sostenne la ribellione delle colonie americane contro la Gran Bretagna, redigendo la Dichiarazione d'indipendenza (4 luglio 1776). Governatore della Virginia (1779 e 1780), promosse la colonizzazione dei territori dell'Ovest. Segretario di Stato (1789), fu fautore di una federazione decentrata, di un'economia a base agraria e di una politica di isolamento dall'Europa, scontrandosi con A. Hamilton e ponendo le basi del Partito repubblicano. Presidente dal 1801 al 1809, nel 1803 acquistò dalla Francia la Louisiana. Cit. Encic. Treccani.

 

[5] Madison, James. - Statista statunitense (Port Conway, Virginia, 1751 - Montpellier, Virginia, 1836). Fu delegato per la Virginia alla Convenzione (1776) e al Congresso continentale (1779-83). Alla Convenzione di Filadelfia (1787) svolse un ruolo significativo nell'individuare e promuovere le linee fondamentali della Costituzione federale degli USA. Segretario di Stato (1801) di T. Jefferson, gli successe alla presidenza nel 1809, permanendo in carica fino al 1817. Cit. Encic. Treccani.

[6] La legge prevedeva la creazione dei due nuovi Stati, il Kansas e il Nebraska (divisi dal 40º parallelo). Il problema sorse quando si trattò di decidere se consentire o vietare lo schiavismo in questi territori; le possibilità erano due:

·          applicare il compromesso del Missouri del 1820, per il quale al di sopra del 36°30' parallelo (quindi anche in questi due territori) la schiavitù doveva essere vietata; questa ipotesi era caldeggiata dagli Stati del nord;

·          applicare un sistema analogo a quello utilizzato nel compromesso del 1850, col quale California e Nuovo Messico erano stati ammessi nell'Unione, che lasciava la soluzione della questione a un voto popolare all'interno dello Stato stesso; questa ipotesi era ben vista dagli Stati del sud.

 Alla fine prevalse la seconda ipotesi, ma il costo politico di questo provvedimento fu altissimo. Cit. Wikipedia.

 

[7]Mason-Dixon Line (o Mason and Dixon Line) Linea di frontiera meridionale dello Stato di Pennsylvania negli USA (a eccezione dei suoi 60 km più occidentali, a O del fiume Monongahela). Fu definita fra il 1763 e il 1767 lungo il 39° lat. N dai due astronomi C. Mason e J. Dixon, per sostituire un più antico e molto disputato confine fra Pennsylvania e Maryland. Nel 1779 fu prolungata di 60 km a O per fare da confine con la Virginia (ora Virginia Occidentale). Nel periodo che precedette la guerra civile (1861-65) fu considerata la linea che divideva Stati schiavisti e non. Il nome è ancora usato per indicare il confine ideale fra gli Stati del Nord e quelli del Sud. Cit. Encicl. Treccani.

 

[8] DavisJefferson. - Uomo politico statunitense (Christian County, Kentucky, 1808 - New Orleans 1889). Deputato alla Camera federale (1845-46) e senatore (1847-1851, 1857-61), capo dei democratici del Sud, fu (1853-1857) ministro della Guerra. Favorevole alla secessione del Sud, si dimise da senatore (1861); nominato generale delle truppe del Mississippi, divenne (9 febbraio. 1861) presidente degli stati confederati del Sud. Organizzò l'esercito sudista con rapidità e abilità notevoli, ma si lasciò sorprendere dai successi nordisti. Dopo la resa del gen. Lee (apr. 1865), tentò di raggiungere le truppe sudiste oltre il Mississippi, ma, catturato a Irwinville il 10 maggio, fu processato per alto tradimento. Fu amnistiato nel 1868. Passò in ritiro il resto della vita e scrisse Rise and fall of the confederate government (1881); A short history of the confederate states of America (1890). Cit. Encic. Treccani

 

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